La roccia, il primo e unico amore, il compagno d’ogni gioia e dolore, il solo a poterla chiamare pumpkin (zucca) o sausage (salsiccia). Filippo è stato la spalla su cui Elisabetta poteva riposare, lei che non condivide mai pene e scoraggiamenti, lei che mai si lascia andare con qualcuno.
Dal primo sguardo, quando lei ha solo tredici anni, Elisabetta lo sceglie, e l’impone, ai genitori, alla famiglia, agli uomini in grigiodi Corte, che non vedono di buon occhio il focoso ufficiale, principe di una monarchia decaduta, senza un nome e senza un patrimonio, le cui sorelle – sposate a iscritti al Partito nazista -sono motivo di imbarazzo e la cui madre, internata, è motivo d’inquietudine.
Poco importa, la giovane principessa lo vuole e lo difende, con ammirevole determinazione. Lei sa d’istinto che, se l’infanzia di Filippo è un succedersi di ferite, lui darà prova verso di lei e la sua famiglia di assoluta devozione. La futura regina ne diventa il rifugio, l’ancoraggio, lontano da tempeste e abbandoni della gioventù.
Quando pochi uomini saprebbero farlo, Filippo rinuncia alle ambizioni personali per mettersi al servizio di una donna, di una sovrana, di un popolo e di 54 nazioni. Eppure lui è un eroe di guerra e ha attitudine al comando.
Curioso di tutto, aperto al mondo e alla modernità, Filippo ha energicamente spinto la monarchia a reinventarsi, a essere contemporanea. Gli si deve la prima diffusione tv di un’incoronazione. E’ lui il primo ad avvertire il mondo delle catastrofi ambientali, quando ancora nessuno se ne occupa; il primo a capire l’importanza dei più giovani, dando modo a centinaia di migliaia di emarginati e segnati dalla vita di trovare un lavoro, di coltivare una passione, di avere un posto nella società.
Nel 2011 la regina dice di Filippo: “Molto semplicemente è stato la mia forza e il mio sostegno in tutti questi anni. Come la mia famiglia, questo Paese e molti altri, ho con lui un debito maggioredi quanto s’immagini”. Point de Vue, che ha avuto la fortuna di seguire questa coppia emblematica dal 1945, rende un omaggio molto commosso a un uomo eccezionale e a un amore così grande.
Point de Vue, hors-série: “Philippe d’Edimbourg et Elisabeth II. Un si grand amour”, 20 aprile 2021
Che tristezza pensare che le prime pagine dei media sono stati per giorni occupati, come si dice da queste parti, da ‘Un pollerudo tonto y una víbora’….