C’è vita in mezzo al gruppo? Potrebbe essere questa, un po’ banalmente, la domanda che tutte le squadre si pongono, in attesa del Gran Premio Emilia Romagna a Imola, atto secondo del campionato 2021.
Archiviata la prima tappa, i valori in campo appaiono già definiti, con Red Bull e Mercedes davanti, mentre gli altri avversari cercheranno di confermarsi o, al contrario, di invertire la rotta rispetto alla gara precedente; proprio per questo dunque, non mancheranno i motivi di interesse, giacché è la stessa conformazione della pista imolese a rendere interessante l’evoluzione del fine settimana, già dalle qualifiche.
Confermatissima e a pochi mesi di distanza dall’edizione della scorsa stagione, (la prima dal 2006), Imola è a tutti gli effetti una pietra miliare della F1: dopo una prima gara non valida per il mondiale nel 1979 e l’esordio ufficiale, addirittura come Gran Premio d’Italia, dall’anno successivo e fino al 2006, il circuito ha ospitato il Gran Premio di San Marino, riempendo l’album dei ricordi con mille istantanee indimenticabili.
Ad ogni modo, tornando al presente, e ai suddetti valori in campo, non si deve commettere l’errore di stilare le classifiche ancor prima di accendere i motori, anche perché la particolare conformazione del tracciato propone almeno due grandi motivi d’interesse, a cominciare dalle qualifiche, visto che storicamente i sorpassi sono difficili da effettuare.
Pista da alto carico, sarà ovviamente fondamentale la resa delle gomme e in tal senso la sensibilità di guida dei piloti, come già evidente lo scorso anno, quando il Gran Premio era stato deciso dalla sapiente scelta di Hamilton di allungare al massimo lo stint prima della sosta, così da sfruttare il set più fresco nell’ultimo tratto di gara e ad andare a vincere autorevolmente, recuperando dopo un avvio non felice.
E la Ferrari?
Già, per la scuderia di Maranello, si prospetterà probabilmente un altro fine settimana complesso benché, numeri alla mano, le prestazioni (soprattutto in qualifica) abbiano dimostrato una piccola ma importante crescita, arrivando addirittura al confronto diretto, in alcune porzioni di gara, con le McLaren MCL35M, un traguardo che poco meno di sei mesi fa appariva pressoché irraggiungibile.
Sulle rive del Santerno, dove il Cavallino Rampante ha vinto nel 1982, 1983, 1999, 2000, 2002, 2003, 2004 e 2006, gli eventuali margini di miglioramento potrebbero arrivare, di fatto, solamente dai possibili sviluppi nell’aereodinamica, unica area svincolata dall’omologazione degli elementi; in particolare, viste anche le deficienze mostrate in Bahrain, si andrebbe ad operare sul “mantello”, la superficie che si trova sotto al musetto, fondamentale nel convogliare i flussi verso il fondo, già oggetto di un primo importante step evolutivo durante le prove prestagionali, con l’introduzione (soluzione riproposta nel primo GP) di tre piccoli profili generatori di vortici, posizionati proprio all’inizio del taglio diagonale del fondo stesso, taglio che parte da 1800mm dietro l’asse anteriori, come previsto dal nuovo regolamento: e proprio questa piccola sezione, con le nuove regole e la perdita di carico aereodinamico, diverrà una delle aree strategiche più importanti e sensibili, su cui tutti gli ingegneri lavoreranno per tutta la stagione.
Possibile, inoltre, oltre all’adeguamento degli alettoni, si vada ad operare anche sul diffusore, sul quale sono state fatte valutazioni in merito alla soluzione presentata dalla McLaren, a livello delle parate che delimitano il canale centrale.
Vedremo dunque se ci sarà qualcuno che sarà davvero in grado di frapporsi tra Verstappen e Hamilton o semplicemente a quale livello dello “scontro” i due sapranno arrivare, nella certezza che le emozioni non mancheranno.
Per giunta, si prospetta un clima freddo e questo (vedasi anche il discorso pneumatici di cui sopra) potrebbe aggiungere un ulteriore elemento di imprevedibilità alla competizione.
Comunque che finalmente là davanti si veda un po’ di lotta è già qualcosa…. e poi non so perchè ma a me sono sempre state simpatiche tutte le squadre minori e seguo la F1 anche per vedere magari una Haas o una Williams fare un punticino, anche se oggi è molto più facile di una volta quando i punti si prendevano solo fino al 6° posto.
Diciamo che quando i punti li prendevano i primi sei, il risultato sapeva di impresa…ma non per questo la lotta per il decimo posto ed il punticino è meno nobile, anzi.
Il problema è che non sono più auto vere, con motori veri, e neppure corse vere. Prendi 30-40 second idi vantaggio, poi uno perde un pezzo di plasticaccia, entra la SC e vantaggio annullato! Ma almeno tornassero a correre auto vagamente simili a quelle normali, non lunghe cucarachas zeppe di fragili appendici aerodinamiche…