A trent’anni dalla scomparsa di Roland Ratzenberger e di Ayrton Senna, l’appuntamento di Imola si connota di un valore che va oltre l’attualità per radicarsi, una volta di più, nella storia della Formula 1.
Il circuito sulle rive del Fiume Santerno, negli anni ’80 soprannominato non a caso “il piccolo Nurburgring”, resta uno dei luoghi simbolo dell’automobilismo sportivo italiano; immutato il suo fascino, nonostante i recenti lavori di riammodernamento.
Dopo l’annullamento di un anno fa, a Imola è tornato di scena il Gran Premio dell’Emilia Romagna, settima gara stagionale della Formula 1, il primo del 2024 in Europa.
In Emilia-Romagna, la Pirelli ha scelto le mescole più morbide della gamma: le C5 (Soft), le C4 (Medium) e le C3 (Hard).
Le prove libere
Parte forte Charles Leclerc, che alla guida della rinnovata Ferrari SF-24 EVO (aggiornata), è il migliore nelle prove libere del venerdì, le FP1, col tempo di 1’16”990 (Soft), per poi ripetersi nelle FP2 del venerdì pomeriggio, ridefinendo il primato fino al riferimento di 1’15”906 (Soft).
Il sabato mattina, nelle FP3, il più rapido è Oscar Piastri, sulla McLaren, in 1’15”529 (Soft).
Le qualifiche
Nelle prove ufficiali di Imola, sono tanti gli svarioni commessi; di Max Verstappen, il primato nella Q1, in 1’15”762 (Soft), ripetendosi l’olandese nella Q2, in 1’15”176 (Soft).
Nella Q3, Verstappen ferma il cronometro del run iniziale sull’1’14”869 (Soft), migliorandosi nel secondo tentativo sino all’1’14”746 (Soft), riferimento decisivo per garantirgli la pole position: per il pilota della Red Bull, fondamentale è stata la scia concessagli da Nico Hulkenberg (Haas), sfruttata lungo il rettilineo principale.
Secondo Oscar Piastri (1’14”820), che però è stato retrocesso di tre posizioni per aver ostacolato Kevin Magnussen (Haas) nella Q1; ne hanno approfittato Lando Norris, Charles Leclerc e Carlos Sainz, salendo tutti in griglia di una posizione.
La gara
Al vertice, per cominciare, scelgono quasi tutti le gomme medie; Sergio Perez (undicesimo) va sulle Hard, come Logan Sargeant; Pierre Gasly, Zhou Guanyu e Fernando Alonso (dalla pit lane), sulle morbide.
Allo spegnimento dei semafori, Max Verstappen mantiene la testa e lo stesso, con le rispettive posizioni, fanno Norris, Leclerc, Sainz, Piastri e George Russell.
Il Gran Premio s’imposta sin dalle prime battute come una gara di ritmo, piuttosto che di velocità pura, complice anche le poche possibilità di sorpasso della pista.
Piastri, però, mette in mostra un’andatura più rapida di Sainz; l’australiano ha messo nel mirino lo spagnolo sin dalle tornate iniziali, ma dopo alcune fasi di studio preferisce desistere dal tentare il sorpasso.
Norris esegue la prima sosta alla fine del giro 22, per le dure, rientrando in pista settimo, dietro Perez (non ancora fermatosi ai box), poi puntualmente superato – sul rettilineo principale – all’inizio del giro 24.
Piastri “pitta” al termine del 23, un passaggio prima di Verstappen (Hard), che lascia il primato a Leclerc.
Il monegasco cambia alla conclusione del passaggio 25 (per le dure), riprendendo la pista in sesta piazza; il ferrarista e Piastri scavalcano Perez, al giro 27, al cui termine anche Sainz va ai box.
Quel tempo trascorso in più sul tracciato, con pneumatici maggiormente usurati, costa allo spagnolo la posizione nei confronti di Piastri.
Anche con le gomme più dure, la tendenza dei piloti è quella della gestione; Hamilton sopravanza Perez, lentissimo (la tornata è la numero 37) alla Variante del Tamburello, portandosi settimo (il messicano passerà alle medie a fine giro).
In testa – con un passo che si assesta sul minuto e 20” basso – le due Ferrari provano a ricucire sulle McLaren.
Ad accendere gli entusiasmi parrebbe specialmente Leclerc, nei confronti di Norris: il ferrarista – nella fase iniziale dello stint sulla Hard – guida su tempi notevoli, arrivando ad impensierire l’avversario.
La situazione muta quando il numero 16 arriva lungo alla Variante Alta (Giro 47) perdendo ritmo e certezze.
Non mancano altri duelli, a centro gruppo, che vedono per esempio risalire Lance Stroll – fino alla nona posizione virtuale – dopo gli affondi su Hulkenberg e Yuki Tsunoda.
Di ancora più elevata caratura, è il finale di Lando Norris: il britannico – complice la mancanza di aderenza di Verstappen – si mette sulle sue tracce, infilando una serie di tornate velocissime, grazie alle quali azzera quasi del tutto gli oltre sei secondi di svantaggio dal capofila.
Si arriva all’ultima tornata, inaugurata da Norris quasi nello scarico della Red Bull.
Verstappen, però, è abile a controllarlo, in una sorta di volata prolungata e alla fine conserva un vantaggio minimo, di poco superiore ai sette decimi.
Al termine dei 63 giri in programma, la bandiera a scacchi saluta la vittoria di Max Verstappen.
Con lui, sul podio, Lando Norris secondo e Charles Leclerc terzo.
In quarta posizione si è classificato Piastri, poi Carlos Sainz, Lewis Hamilton, George Russell.
Proprio Russell, grazie alla seconda sosta di fine giro 52 (cambiando dalle dure alle medie), ha siglato il giro più veloce, in 1’18”589, alla tornata numero 54, ottenendo il punto bonus.
Ottavo è arrivato Perez, nono Lance Stroll e decimo Yuki Tsunoda, alla guida della Racing Bulls (che ha sede a Faenza).
La Formula 1 tornerà in pista già la prossima settimana, per l’attesissimo Gran Premio di Monaco.
Il gap tra Red Bull e McLaren pare sparito, di fatto. E, non a caso, Perez ritorna all’ottavo posto… Rimane un po’ indietro la Ferrari…