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L’idea di formare un euro-gruppo delle destre, conservatrici, federaliste e nazionalpopolari, è una buona idea, promossa con una modalità sbagliata. Matteo Salvini, incontrando il premier polacco di Pis Mateusz Morawiecki e quello ungherese di Fidesz Victor Orban, ha provato a scongelare la sua forza politica, immobilizzata dal far parte di Identità e democrazia, raggruppamento delle destre tenute ai margini dall’establishment di Bruxelles. Da qui la proposta – che coglie la contemporanea fuoriuscita degli ungheresi dal Ppe – per creare un “super gruppo di destra” nel parlamento europeo, sommando conservatori di Ecr, ex Ppe ungheresi e destra di Id.
Il tatticismo estremo di Salvini pensa di poter fare a meno delle liturgie della politica e così – legittimamente – Giorgia Meloni, da presidente dei Conservatori, ha respinto la proposta di scioglimento del suo gruppo, tra i più attivi e attrattivi in Europa, nella nuova “cosa patriottica”. L’Ecr, nei fatti, ha conquistato una autorevolezza e presentabilità non certa piovuta dal cielo, ma frutto di un lavoro costante degli eletti della destra in Europa (tra cui gli italiani Carlo Fidanza e Raffaele Fitto). E questo status non può essere diluito a colpi di tweet, post o conferenze stampa con foto opportunity. Per disegnare uno scenario differente conta più l’oscuro lavoro di tessitura diplomatica e programmatica delle armi (ormai spuntate) della comunicazione politica al tempo dei social: ben più concreto sarebbe stata la redazione di una piattaforma comune, su politica interna, estera, difesa, identità e gestione dell’emergenza vaccinale…
Dove ha sbagliato dunque Salvini? Nel procedere a colpi di slogan, senza preparare i percorsi. Sul piano culturale, programmatico e politico. E così una intuizione che potrebbe dare forza nello scenario continentale alla battaglia contro il pensiero unico, alla limitazione dell’immigrazione selvaggia, ad una trasparente rivendicazione delle prerogative degli stati europei, sempre più stritolati nella nuova cyber-guerra fredda, -costringendo il Ppe a guardare a destra- finisce per essere incasellata nella nuova puntata del derby sovranista italiano tra Lega e Fdi. Una occasione perduta, dunque. Ma con questi presupposti non poteva andare a finire diversamente.