É la storia a dircelo: non è mai esistita tribù, religione, popolazione o idea che non si sia identificata innanzitutto in un simbolo, un emblema.
Si tratta del primo segno di riconoscimento al mondo esterno, della prima bandiera da difendere e del primo motivo d’orgoglio.
Si origina dal termine greco symballo, letteralmente gettare insieme, ossia mettere assieme, unire, armonizzare. Perché è questo che fanno i simboli: mettono assieme storie, uniscono tradizioni, armonizzano tra loro uomini ed idee.
Fin dall’alba dei tempi.
È una di quelle bellezze ancestrali che nessuno potrà mai cambiare e di cui nessuno potrà mai fare a meno, intrinseche nell’uomo come la voglia di riconoscersi nell’altro.
Ci sono simboli, poi, che hanno attraversato decenni e generazioni, mantenendo sempre intatto il loro significato più puro ed autentico, passando di padre in figlio come un testimone d’idee e valori, senza mai sparire né affievolirsi. E questo è anche il nostro caso.
Era il novembre 1954 quando, per la prima volta, un manipolo di giovani mostra al mondo la nostra fiaccola: tricolore come la nostra Italia e pendente verso destra per simboleggiare il movimento e la passione di quel gruppo di ragazzi con tanta voglia di camminare.
Ed infatti il loro cammino è proseguito, prima nella Giovane Italia, poi confluiti nel Fronte della Gioventù ed infine in Azione Giovani. Nomi diversi per la stessa casa, la stessa comunità, lo stesso gruppo di ragazzi che nel corso dei decenni ha cambiato volti, nomi, segretari e presidenti, ma mai simboli, ideali e valori. Sempre con la fiaccola tricolore come faro, di fianco alla Fiamma tricolore ardente sulla bandiera del Partito di riferimento.
Come noto alle cronache, v’è poi stato un buio e confuso periodo in cui quella grande Fiamma sembra quasi aver terminato di divampare e, di riflesso, anche la nostra fiaccola sembra andare perduta. Ma così non è.
Arriva, infatti, il 2014 e vi sono due grossi avvenimenti che riguardano molto da vicino la nostra storia. Fratelli d’Italia, nato da poco meno di un anno e mezzo per sfuggire al caos dell’agglomerato del centrodestra ed in scia al vecchio MSI e ad AN, riporta sulla sua bandiera la celebre fiamma tricolore e con questa si presenta alle elezioni europee dello stesso anno. Ma, esattamente venti giorni prima dello svolgimento di queste, il 5 maggio, nasce Gioventù Nazionale, il movimento giovanile teso a raccogliere l’eredità della Giovane Italia, del Fronte della Gioventù e di Azione Giovani, in diretta linea storica ed ideale.
Il simbolo, però, non è la storica fiaccola: troppe realtà non erano ancora pienamente coinvolte nel progetto GN, disperse tra i mille rivoli ed i percorsi differenti che hanno caratterizzato l’odissea della destra italiana.
La fiaccola è un simbolo appartenente non ad una sola realtà o ad un ristretto gruppo, ma ad un’intera area politica che si identifica in determinate idee, in valori storici ed in una comune visione italiana ed europea.
Si è quindi preferito virare su altro: il simbolo del principale movimento giovanile della destra italiana non è più la storica torcia retta da un braccio, ma una mano impugnante una bandiera tricolore.
Negli anni successivi ci si è poi attivati nel recupero di tutte le altre sigle e tutti gli altri simboli dell’ambiente. Nel 2017 tornano Azione Studentesca, con la sua croce bretone, ed Azione Universitaria, con il libro e la feluca che la contraddistinguono fin dai tempi del FUAN. Bisogna attendere poi il 2019 per veder tornare quest’ultima sigla pienamente sotto l’egida di GN.
Oggi, invece, siamo ormai al termine del 2020, le circostanze sono cambiate e i progetti stanno fiorendo. Gioventù Nazionale non è più una semplice rete di comunità sparse per tutto il territorio nazionale, ma è divenuto una solida realtà in grado di dar voce e spazio ai suoi ragazzi, una creatura forte e robusta che copre ogni angolo d’Italia e cresce ogni giorno di più grazie all’entusiasmo ed al sudore delle nuove leve della destra italiana, scalpitanti di continuare il loro cammino verso il domani.
È giunto quindi il momento che la fiaccola torni nuovamente ad illuminare il percorso dei suoi ragazzi: Gioventù Nazionale è pronta. Il nostro movimento ha bisogno del suo simbolo per poter continuare a seguire le orme di chi ci ha preceduto in questo lungo e tortuoso percorso ed il suo simbolo ha bisogno del suo movimento per continuare ad ardere di speranza e passione. Non ci sono più scuse né motivazioni per non farlo, è ora che la tradizione si ricongiunga con il nostro presente ed il nostro futuro.
È la storia a chiedercelo.
*Vice Presidente Gioventù Nazionale
l’unico intelligente in mezzo a un branco di portaborse
Come sempre, grande Francesco, se tutti seguissero il tuo esempio il movimento giovanile sarebbe molto più vivo e attivo.
Speriamo seguiate veramente la grande storia del FDG, che era soprattutto e anzitutto antiamericanista, molto più del Pci e della sinistra materialista di allora….Studiate Beppe Niccolai, il primo a teorizzare il multipolarismo. Superate l’antislamismo alla fallaci! buona fortuna ragazzi!
Beh, FdG e FUAN ha fatto la contestazione sessantottina al pari delle organizzazioni giovanili e studentesche di sinistra collegate al PCI. Quindi furono sovversivi alla stessa maniera dei giovani sinistroidi, che lottavano in piazza contro una scuola che definivano “fascista” perché modellata dalla Riforma Gentile-Bottai, che fu la migliore riforma dell’istruzione mai fatta in Italia. E con la scusa di cambiare la scuola, hanno invece cambiato in peggio la nostra società.
Il MSI fu l’unico partito ad opporsi al Sessantotto, ma le sue organizzazioni giovanili invece contribuirono a farlo. Non è un caso che poi, coloro che negli anni sessanta-settanta militarono nel FdG e nel FUAN, sono gli stessi che nel 1995 decisero la fine del MSI con la famosa Svolta di Fiuggi.
Il Fronte della Gioventù è stata la palestra di vita e politica di intere generazioni, distante anni luce da quello che è oggi gioventù nazionale che, salvo rare eccezioni, è nient’altro che la ridotta (e minuta!) del partito con vertici messi solo come facenti funzione dei deputati di turno.
L’idea è ottima, ma la domanda sorge spontanea: basta la fiamma a ridare vita a un movimento giovanile che si occupa solo di ripetere quello che dice Giorgia Meloni?
Anche se con qualche annetto in più mi sono sempre interessato a tutte le dinamiche del partito di cui sono tra i fondatori, comprese le attività del movimento giovanile, non si può notare come su ogni aspetto Di Giuseppe sia, non uno, ma almeno tre passi avanti rispetto agli altri dalle iniziative che fa nella sua città e non solo, al lavoro di rete nazionale con amministratori coinvolgendo anche l’ANCI (l’ultima volta lo vidi proprio ad Arezzo in sede Anci) e i numerosi incontri anche di geopolitica promossi. Peccato che troppo spesso non venga sentito abbastanza dai vertici del partito, ma non ho ancora chiaro il motivo. Gioventù nazionale deve approfittare di questo momento per cambiare simbolo ma anche per riuscire a trovare una propria strada e identià che sembra non avere, i ragazzi devono riprendere a fare politica a guadagnarsi la pagnotta partendo da quello che facevamo anche noi: riunioni, volantinaggi, interminabili discussioni, le nottate dietro alla preparazione dei documenti e alle strategie per le elezioni territoriali e d’università, ci vorrebbe più coraggio o più consapevolezza. Iniziativa comunque lodevole spero di vederla ancora una volta, magari per i miei figli
La fiaccola data a chi da i ruoli in base al peso del politico che lo sponsorizza? ma fatemi il piacere, qui in emilia dopo aver dato il sangue per un partito che offendevano tutti per anni ci hanno dato il benservito nel giro di due settimane, grazie tante France ma stavolta ti dico che forse tu puoi portarla ancora ma quel movimento è finito, negli ideali, da tempo
Werner. Si vede che non hai vissuto il ’68…
Come Presidente Prov.dell’ A.S.A.N. Giovane Italia di Trieste dal 1962 al 1966 mi rallegro per l’iniziativa. Eravamo economicamente molto poveri,per stampare il nostro mensile “La Torcia”, i manifestini ed altro materiale propagandistico ci autofinanziavamo. Da Roma ci veniva ,una volta all’anno,il pacco di tessere di iscrizione ed i distintivi .Avevamo 1500 iscritti ed organizzavamo le manifestazioni studentesche che raccoglievano anche tre mila studenti. Poi con il ’69 perdemmo tale egemonia,ma non ci fermammo.Ricordo che nella nostra sede autonoma gli iscritti dell’Istituto d’ Arte costruirono un tabellone alto tre mt. e largo 2 mt. dove su un fondo nero si stagliava la fiaccola tricolore,più tardi negli anni di piombo faceva ancora mostra di sè nella mitica sede del FdG di via Paduina.
Per Werner
Non è esatto quel che dici
FGD (che nasce nel 29 settembre 1971 dunque fai confusione) a fianco dei Rivoluzionari iraniani nel ’79 contro Yalta e il doppio Imperialismo globale Usa Urss (la gioventù comunista quasi tutta al servizio dell’imperialismo sovietico o cinese)
a fianco dei nazional-islamici afghani e pakistani contro l’invasione materialista atea sovietica
in Sudamerica contro i sovietici (castro) e le dittature militari filoamericane per una grande patria peronista e tercerista
Bush a Roma: unici a manifestare contro NOI del FDG non la sinistra
1991: unici a difendere l’Irak aggredito noi e Comunione Liberazione, la sinistra diceva nè irak nè usa…
forse ricordi male la nostra storia!
Francesco caro, basta perdere tempo in un partito che non ti renderà mai onore per il lavoro che fai. E’tempo sprecato
Il Fonte della gioventù parlando sinceramente non è che abbia lasciato grande tracce a livello politico. la maggior parte dei suoi quadri hanno vissuto grazie alla politica; quelli che hanno raggiunto posti di responsabilità mediamente hanno dato pessima prova. Per quanto riguarda l’antiamericanismo , meglio non far ridere. Quando l’Italia, ministro La Russa, bombardava la Libia, molti ex frontini erano suoi collaborori al ministero.
Condivido quanto dice Hellas Vr in gran parte, Gallarò cosa ne sai tu del Fdg?
D’Alema ha bombardato la Serbia, era il capo della fgci
Buttafuoco, sciita filoiraniano, era Fdg, molti islamici sciiti italiani erano Fdg, per non parlare di altri che sono filorussi al 100 per cento. L’unico ricordo sgradevole in realtà fu l’appoggio alla croazia negli anni ’90 ma tutto l’ambiente (a parte Carlo T) prese la cantonata !
Quando fu fondata An, la metà del Fdg già era uscita, chi con Orion, chi con Avanguardia, chi per cavoli suoi, rimanevano solo i romani. Buttafuoco dice – giustamente – che l’ultimo Comitato Centrale del Msi fu quello subito successivo alla morte di Beppe Niccolai, quattro anni prima di Fiuggi!!!! Se non avete militato nel Fdg di quegli anni, astenetevi dai commenti plz
Il Fdg era chiaramente anzitutto antiUsa.
Si legga libro documentato di Amorese
@Guidobono
@Hellas Verona Fdg
Avete ragione, scusate. Nel Sessantotto c’era la Giovane Italia. Dalla quale poi é nato nel 1971 il Fronte della Gioventù. Mi ero confuso, e vi ringrazio per la correzione. Però non potete negare che la fine del MSI per fare AN fu responsabilità di chi militò nel FdG. A cominciate da Giantulliano da Bologna.
Iniziativa stupenda bravo!
L’antiamericanismo , nel dopoguerra è stato pe il95% appannaggio dell’estrema sinistra (basti vedere gli attentati contro le basi Nato chi li faceva) e per il restante dalla destra radicale soprattutto dopo Fiuggi).Il Msi a conti fatti purtroppo, quando contava , si schierò dalla parte degli Usa. il fdg era il movimento giovanile del Msi.
Il PCI antiamericano??? Come mai allora fu contro Peròn, Mao, Khomeini, Craxi? Sull’estrema sinistra stendiamo un velo pietoso! Il delitto Moro, unica cosa fatta, fu targato Mossad. Il sequestro Dozier si, solo in un caso hai ragione. Il Fdg non ha mai avuto potere. La destra radicale spesso fu strumentalizzata e usata da poteri atlantici, non fa testo politicamente. Terracciano grande analista ma non politico. Nel dopoguerra solo Craxi e Niccolai (Fdg) antiamericanist nei fatti. E Craxi la pago con la Sinistra complice della CIA
A Sigonella inoltre il MSI si schierò con Craxi
Il PCI fu la ruota di scorta dell’Americanismo. A Reggio Calabria nel 70 mentre Almirante era con la Rivolta il Pci teorizzava la repressione e le fucilate di Stato sui braccianti e sui lavoratori. La gente che parla qui ha 20 anni e non sa nulla degli anni 70
Non si può che condividere l’iniziativa di Di Giuseppe. L’orgoglio della continuità sta anche nei simboli e poco importa se, dal 1954 ad oggi, ci siano stati tentennamenti e contraddizioni: Io disprezzo Fini e non apprezzo il “conservatorismo” di Giorgia Meloni, ma le dò fiducia: si tenga stratta la Fiamma (senza dimenticare il Msi, però) la Fiaccola e la Feluca, poi si vedrà…