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Mi sono svegliato di soprassalto alle quattro e quaranta di stanotte. Il pensiero, non so perché, è corso all’amico Gaetano Marabello che da un paio di settimane stava lottando contro il subdolo virus cinese che sta sconvolgendo le nostre vite. Un pensiero che è anche una preghiera. Anche altri suoi amici mi hanno riferito di essersi svegliati, senza un apparente motivo, intorno a quell’ora. Come spiegare questo fenomeno? È forse l’ultimo saluto dell’anima individuale che lascia il corpo e gli affetti terreni? O forse, alla maniera della psicologia junghiana, è un intervento dell’inconscio collettivo? Non lo so. So che la notizia della sua scomparsa è stata accolta da una comunità umana e politica costernata, che si riconosce nella stessa battaglia di idee, negli stessi valori della Tradizione, sotto le stesse bandiere abbrunate, il tricolore con l’aquila repubblicana e quella bianca col blasone borbonico del regno delle Due Sicilie.
Giornalista, ha collaborato con riviste come Meridiano sud e L’alfiere e col quotidiano on line Barbadillo. Divulgatore e traduttore di libri preziosi per la cultura anticonformista, tutti corredati di note esplicative e debitamente introdotti, come Cuore ribelle (Controcorrente, 2019), Ernst Junger (L’Arco e la Corte, 2019) e Storia e tradizione degli europei (L’Arco e la Corte, 2019) di Dominique Venner e Il generale Lee (L’arco e la Core, 2020) di Blanche Lee Childe, Gaetano Marabello era appassionato di storia e soprattutto del periodo a cavallo dell’unificazione d’Italia tra il 1860 e il 1865. A questo periodo storico ha dedicato libri stimolanti come Briganti e pellirosse (Capone, 2011) e vere e proprie scoperte storiografiche come La legge Pica (1863-1865) (Controcorrente) e Verità e menzogne sul brigantaggio (Controcorrente, 2018). Marabello intendeva la ricerca storica come una sorta di giallo poliziesco: alla maniera di Sherlock Holmes risaliva di deduzione in deduzione, di indizio in indizio, di prova in prova, alla verità storica ribaltando spesso luoghi comuni e grossolane falsificazioni. I suoi amici più stretti hanno anche i suoi opuscoli di versi satirici e di parodie distribuiti in poche copie autoprodotte. Marabello sapeva unire il rigore storiografico all’umorismo, la puntualità dello studioso alla sana battuta dell’amico. Militante dell’Idea ha sognato, ha creduto, ha amato. Sotto il bianco sole dei vinti gli renderanno onore il generale Lee, il sergente Romano e l’amico di sempre Alessandro Barbera.