Lutto nel mondo della destra romana. E’ scomparso l’architetto Ruggero Bianchi, in gioventù animatore dell’esperienza ddi Radio Alternativa, laboratorio di innovazione comunicativa dei giovani del Msi, promossa da Teodoro Buontempo.
Scrive sui social Marina Buontempo:
“Apprendo con grande dolore la notizia della perdita di Ruggero Bianchi, un uomo sensibile e di grandi capacità. Si è prodigato con tutte le sue forze per sostenere Radio Alternativa, la radio creata proprio per far pervenire con un mezzo moderno le idee del nostro mondo. Aveva inoltre uno straordinario modo di fare comunicazione insieme ad una rara profondità di analisi. Riusciva a tenere gli ascoltatori incantati ad ascoltarlo per ore. Un lavoro infinito che dai microfoni dell’emittente egli ha donato a tutti i suoi ascoltatori. Il suo ricordo appartiene ad una delle pagine più belle della nostra militanza”.
Il ricordo di Giancarlo Monti, altro storico militante romano:
“Tanti anni fa in una sezione del Movimento Sociale Italiano, quando cominciai a frequentarla, c’erano tra gli “anziani” iscritti, diversi reduci della Repubblica Sociale. C’era da poco il Fronte della Gioventù che aveva sostituito la Giovane Italia. Di “giovani”, eravamo in tanti , Ruggero Bianchi era un pò più grande di noi. Laureato in architettura. Architetto. Militava con noi ragazzini ed era un uomo. Sempre pronto a proteggerci con tutti i modi che poteva. Se qualcuno aveva spaccato il parabrezza della macchina di papà, Ruggero si metteva le mani in tasca e ti sosteneva. Se volevi fare i manifesti in sezione ti insegnava il procedimento della serigrafia. Se il segretario politico di sezione ti sospendeva per qualche celtica di troppo, Ruggero si spendeva con i probiviri, fino a rischiare l’espulsione. Radio Alternativa in quegli anni fu animata dalla sua voce profonda da fumatore incallito, un punto di riferimento anche via etere. È stato uno dei nostri maestri e non ho mai saputo, nella vita, rendergli il merito e l’onore che meritava. Ora non farò più in tempo, se non nella prossima, quando e se gli Dei vorranno, ci incontreremo. A noi, caro Architetto, che la terra ti sia lieve”.