Susanna Ceccardi ha perso la Regione Toscana e, al ballottaggio, ha perduto anche Cascina. Era stata, la sua, una delle tante vittorie “simboliche” rivendicate dal centrodestra. Per la prima volta da decenni, finalmente veniva sconfitta la sinistra egemone. Ma il problema, come sempre, non è raggiungere il governo ma, evidentemente, quello di conservare la fiducia dei cittadini svolgendo al meglio il proprio ruolo.
Questa, in sintesi, l’analisi della dirigente toscana di Fratelli d’Italia, Silvia Silvestri, che stigmatizza la “tattica” del centrodestra a Cascina e sottolinea che gli stessi pericoli si corrono anche altrove, in Toscana. A Pisa in particolare.
Silvestri su Facebook ha scritto:
Il turno di ballottaggio a Cascina si è concluso.
Il centrosinistra vince nettamente nel Comune che quattro anni fa salì alla ribalta delle cronache nazionali per la vittoria del cdx: l’ex Stalingrado passava di mano. Era la grande occasione, finalmente: molti di noi ci avevano lavorato e creduto e con noi tanti cittadini stanchi di un’amministrazione distratta, autoreferenziale, sorda.
Oggi, nell’arco di 15 giorni, arriva per il centrodestra il secondo ko.
Ad essere sconfitta è la sbornia da vittoria, la tracotanza, l’incapacità di passare da un ruolo di opposizione a quello serio, pacato, costruttivo di governo. Ad essere sconfitto è il delirio di onnipotenza che fa cacciare per capriccio gli assessori migliori, che instaura un clima di perenne conflitto, che distrugge i rapporti con i movimenti civici, che non si cura di garantire rinnovamento e buona amministrazione.
Quindi la critica delle scelte “pisane”:
A Pisa si è pericolosamente adottata, in questi due anni, la stessa dottrina cascinese: insultando il Direttore della Scuola Normale, nominando incautamente assessori e cacciandone altri, trascinando l’amministrazione in contenziosi fallimentari.
Il centrodestra deve cambiare rotta, deve offrire un’idea di città diversa e all’altezza delle aspettative nell’urbanistica, nelle politiche sociali, culturali, nei rapporti con le altre istituzioni cittadine.
Il tempo c’è ma non va sprecato: diversamente, la prossima fermata sarà Pisa Centrale. E sarebbe imperdonabile.