• Home
  • Il Clan
  • Privacy Policy
  • Contatti
mercoledì 1 Febbraio 2023
No Result
View All Result
Barbadillo
  • Politica
    • Difesa
    • Grilleide
    • La Destra riparte da…
    • Tarantelle
  • Corsivi
  • Le interviste
  • Esteri
  • Economia
  • Cronache
  • Cultura
    • Artefatti
    • fedi e religioni
    • Fumetti
    • Libri
    • Musica
    • Ritratti non conformi
    • Sacro
    • Scuola/Questionario proustiano
    • Televisionando
  • Sport
    • Boxe
    • Figurine
    • Il raccattapalle
    • Pallone mon amour
    • Storie di Calcio
  • Scintill&digitali
  • Videogames
  • Parola ai lettori
Barbadillo
  • Politica
    • Difesa
    • Grilleide
    • La Destra riparte da…
    • Tarantelle
  • Corsivi
  • Le interviste
  • Esteri
  • Economia
  • Cronache
  • Cultura
    • Artefatti
    • fedi e religioni
    • Fumetti
    • Libri
    • Musica
    • Ritratti non conformi
    • Sacro
    • Scuola/Questionario proustiano
    • Televisionando
  • Sport
    • Boxe
    • Figurine
    • Il raccattapalle
    • Pallone mon amour
    • Storie di Calcio
  • Scintill&digitali
  • Videogames
  • Parola ai lettori
Barbadillo
Home Politica

Il punto (di M.Veneziani). La carta del Carnaro di d’Annunzio, la costituzione più bella del mondo

Elogio di un documento politico che rappresenta un caposaldo della civiltà solidarista

by Marcello Veneziani
9 Settembre 2020
in Politica
3
Gabriele d’Annunzio e Fiume come la festa della Rivoluzione

Per carità di patria quest’anno risparmiamoci di ricordare l’8 settembre del 1943, il giorno nefasto della morte presunta della patria. Ma per tirarci su, ricordiamo un altro 8 settembre glorioso, che quest’anno compie giusto cento anni: l’8 settembre del 1920 a Fiume fu promulgata la Carta del Carnaro. Quella si, fu davvero “la più bella Costituzione del mondo”. Per i contenuti, lo stile, la prosa, l’idealità che emanava.

La Carta del Carnaro non fu scritta da insigni costituzionalisti e rivista da politici, come la Carta del ’48; ma fu scritta da un grande sindacalista come Alceste de Ambris e rivista da un grande poeta-soldato, Gabriele d’Annunzio. Fu animata dal confluire di tre grandi energie: l’amor patrio, lo spirito poetico e lo slancio sindacalista rivoluzionario. All’articolo 2 della parte generale, scritta da De Ambris sono condensate tutte le parole chiave della Carta: democrazia diretta, sociale, organica, fondata sulle autonomie, lavoro produttivo e “sovranità collettiva di tutti i cittadini senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di classe e di religione”.

È d’Annunzio a parlare nella sua stesura di “perpetua volontà popolare”, di “fato latino”, è lui a evocare il Carnaro di Dante, estremo confine della civiltà latina, e il culto dantesco della lingua; a sostituire il riferimento alla Repubblica con quello più classico alla Reggenza, intesa come “governo di popolo”. Fu lui a richiamarsi ai “produttori” e agli “ottimi”. E fu lui a indicare nella bellezza della vita, del lavoro e della virtus, “le credenze religiose collocate sopra tutte le altre” che avrebbero guidato lo Stato. La forte impronta sociale e popolare della Carta non impediva il culto aristocratico dell’eccellenza e la tutela delle arti più nobili.

Nella Carta erano garantite tutte le libertà dei cittadini, il voto universale e la parità dei diritti tra uomo e donna; era poi ribadita la funzione sociale della proprietà privata ed era disegnato l’assetto della Corporazioni di arti e mestieri. Nove corporazioni raccoglievano i lavoratori nelle loro articolazioni (terra, mare, operai, impiegati, liberi professionisti, intellettuali); la decima era enigmaticamente riservata “alle forze misteriose del popolo in travaglio e in ascendimento”, al “genio ignoto”, all’”uomo novissimo”, a colui che “fatica senza fatica”. Era riconosciuta centralità al lavoro e sovranità al popolo dei produttori; era introdotta la figura del Comandante, inteso come il dictator romano, con pieni poteri ma limitati a un arco di tempo.

Punti fermi erano l’autodecisione dei popoli, la possibilità di indire referendum, la tutela dei sacri confini nazionali e della civiltà italiana e latina, l’istruzione e l’educazione del popolo come il più alto dei doveri della repubblica, la musica riconosciuta nella Costituzione “come un’istituzione religiosa e sociale”. Oggi diremmo che sovranismo, amor patrio e populismo furono i cardini ideali della Carta del Carnaro; fusione tra poesia, trincee e sindacalismo.

Veniva costituita la Lega di Fiume che “univa in un solo fascio le forze sparse di tutti i popoli oppressi della terra”; cercava l’adesione della Russia Bolscevica ma si rivolgeva anche ai paesi islamici: D’Annunzio esaltò il risveglio dell’Islam, “auspice Italia, dispensatrice di diritto e giustizia”.

Il 21 settembre, su La vedetta d’Italia, D’Annunzio scrive queste parole da antenato nobile del populismo antipolitico: “La casta politica che insudicia l’Italia da cinquant’anni non è capace se non di amministrare la sua propria immondizia…Basta! grideremo su la piazza di Montecitorio e su la piazza del Quirinale… Da troppo tempo il popolo attende una parola di vita…Ci siamo levati soli contro l’immenso potere dei ladri, degli usurai e dei falsarii… Loro sono morti. Guardateli in viso, quando seggono al banco del Potere con le braccia conserte e contemplano il soffitto che non crolla. Le vecchie seggiole sono più vive di loro. Affrettiamo l’ora del seppellimento”. Cent’anni dopo stiamo ancora lì…

Tra i sermoni fiumani di D’Annunzio del settembre 1919 sono memorabili L’orazion piccola in vista del Carnaro a l’Hic manebimus optime. L’ultimo discorso di D’Annunzio a Fiume si conclude con un Viva l’Amore. Quasi un promo del ’68 e della fantasia al potere, degli hippy, degli indiani metropolitani; un riassunto anticipato di tante rivoluzioni, compresa quella fascista e parallela a quella dei soviet, di cui all’epoca d’Annunzio era ammiratore (sognava un comunismo libertario ma aristocratico, anarchico ma nazionalista). Rispetto al ’68 restano due differenze: i legionari di Fiume venivano dalle trincee e non dal boom economico. E il loro capo spirituale non era un agitatore, un comico o un demagogo. Ma un poeta grande, mitico e inimitabile.

La Carta del Carnaro non fu il sogno proibito di una città-utopia fuori dalla storia e non fu nemmeno il frutto di un’avventura velleitaria di “un eroe disoccupato a caccia di emozioni”, come la liquidò Emilio Gentile. Fu invece la visione più lucida e ardita della politica e della società nel Novecento di combattenti che la guerra l’avevano fatta sul serio.

In una lettera al Vate, De Ambris così sintetizzò la Carta: “Diamo al mondo l’esempio di una Costituzione che in sé accolga tutte le libertà e tutte le audacie del pensiero moderno, facendo rivivere le più nobili e gloriose tradizioni della nostra stirpe”. Esempio perfetto di rivoluzione conservatrice.

La reggenza del Carnaro dura dall’autunno del ’19 al Natale del 1920, quando verrà cannoneggiata Fiume e poi evacuata dai soldati. Avevano cercato di sedare d’Annunzio prima con le trattative e le promesse – ci provò pure Badoglio, mandato dal presidente del consiglio Nitti, ribattezzato da d’Annunzio il Cagoja – poi Giolitti, tornato premier, fece bombardare Fiume e costrinse il Poeta alla resa. Finì una storia, restò la Carta del Carnaro. (La Verità 6 settembre 2020)

@barbadilloit

Marcello Veneziani

Marcello Veneziani

Marcello Veneziani su Barbadillo.it

Tags: Barbadillocarta del carnarofumegabriele d'annunzioMarcello Veneziani.

Related Posts

SuperMario/34. FederPetroli: “Disponibili al dialogo con Draghi sulla transizione energetica”

Marsiglia (FederPetroli): “Bolette giù se governo procede su road map energetica”

19 Gennaio 2023
L’arresto di Messina Denaro e la battaglia della Generazione Borsellino contro le mafie

L’arresto di Messina Denaro e la battaglia della Generazione Borsellino contro le mafie

16 Gennaio 2023

Biondi (sindaco l’Aquila): “Il Msi? Partito espressione della sovranità popolare”

Meloni: “Un errore dipendere dalla Russia per il gas e dagli Usa per la Difesa”

Buttafuoco: “Nella cultura italiana regna l’ansia del conformismo”

Governo. Giorgetti stoppa il Mes: “Istituzione in crisi e impopolare”

Lombardia. Max Bastoni lascia la Lega e aderisce al “Comitato Nord”

La Consulta tedesca boccia il ricorso contro la Riforma del Mes: governo Meloni alla prova del nove

Decennale Fdi a Roma. Ecco il programma degli eventi dal 15 al 17 dicembre

Comments 3

  1. Fernando says:
    2 anni ago

    Sono i pezzi di Veneziani che nobilitato Barbadillo diradando quel pulviscolo nebbioso volutamente falso che ci attanaglia, riportandoci alla luce perle di di saggezza e lungimiranza di visioni sociali aimé perdute,dimenticate,nascoste di proposito..

  2. Guidobono says:
    2 anni ago

    Una costituzione non è una generosa o illuminata dichiarazione d’intenti: non deve essere bella, ma realista, applicabile…

  3. Guidobono says:
    2 anni ago

    Tutto ed il contrario di tutto. Non era una costituzione.

Più letti

  • L’intervista.  Goikoetxea: “Il fallo su Maradona? La mia croce”

    L’intervista. Goikoetxea: “Il fallo su Maradona? La mia croce”

    0 shares
    Share 0 Tweet 0
  • Il caso. L’errore di restituire i marmi dei Musei Vaticani alla Grecia

    0 shares
    Share 0 Tweet 0
  • Segnalibro. “Eurasia” e l’attuale ciclo politico dell’Europa

    0 shares
    Share 0 Tweet 0
  • Difesa. La memoria del cordiale in bustina (simbolo di un’Italia che non c’è più)

    33 shares
    Share 33 Tweet 0
  • Fenomeno Cognetti, le otto montagne in ciascuno di noi

    0 shares
    Share 0 Tweet 0

Seguici su Facebook

Siti amici

  • 10 righe dai libri
  • Appennini di Gian Luca Diamanti
  • Arianna Editrice
  • Associazione Eumeswil Firenze
  • Calcio e statistiche
  • Diretta.it
  • Eclettica edizioni
  • Finanza Sexy
  • Hamelin Prog – Progressive Rock Magazine
  • Il blog di Roberto Perrone
  • Il diario del gigante Paolo Isotta
  • L'eminente dignità del provvisorio
  • linkiesta
  • melascrivo
  • Polémia
  • Rivista Visio
  • SilviaValerio.it
  • Storia in rete
Facebook Twitter Instagram

“All’orizzonte di quell’oceano ci sarebbe stata sempre un’altra isola, per riparsi durante un tifone, o per riposarsi e amare”.
Hugo Pratt

Barbadillo è un laboratorio di idee nel mare del web che, a differenza d’altri, non naviga a vista. Aspira ad essere un hub non conformista, un approdo libero nel quale raccogliere pensieri e parole e dove donne e uomini in marcia possono fermarsi a discutere insieme di politica, ecologia, musica, film, calcio, calci, pugni e rivoluzione.

Ultimi articoli

La fenomenologia dei 56 anni nelle morti mitiche: da Romolo a Dante Alighieri e Pascoli

La fenomenologia dei 56 anni nelle morti mitiche: da Romolo a Dante Alighieri e Pascoli

1 Febbraio 2023
Giornale di Bordo. Sì, è vero, la vita al Nord costa di più, ma non creiamo guerre fra poveri

Giornale di Bordo. Sì, è vero, la vita al Nord costa di più, ma non creiamo guerre fra poveri

31 Gennaio 2023
Storiedi#Calcio. Addio a Vito Chimenti il bomber della “bicicletta”

Storiedi#Calcio. Addio a Vito Chimenti il bomber della “bicicletta”

30 Gennaio 2023

Ultimi commenti

  • Guidobono su Giornale di Bordo. Sì, è vero, la vita al Nord costa di più, ma non creiamo guerre fra poveri
  • Tullio Zolia su Giornale di Bordo. Sì, è vero, la vita al Nord costa di più, ma non creiamo guerre fra poveri
  • Guidobono su La geopolitica del Mediterraneo priorità patriottica
  • Francesco su Il controverso Memorial bomber command e le tecniche spietate della Raf
  • Francesco su Bloody Sunday, il dolore che non passa
  • Francesco su Il punto (di M.Veneziani). Le ragioni dell’anticonformismo (anche) al tempo del governo Meloni
  • Guidobono su La geopolitica del Mediterraneo priorità patriottica

with by amdotcom

No Result
View All Result
  • Politica
    • Difesa
    • Grilleide
    • La Destra riparte da…
    • Tarantelle
  • Corsivi
  • Le interviste
  • Esteri
  • Economia
  • Cronache
  • Cultura
    • Artefatti
    • fedi e religioni
    • Fumetti
    • Libri
    • Musica
    • Ritratti non conformi
    • Sacro
    • Scuola/Questionario proustiano
    • Televisionando
  • Sport
    • Boxe
    • Figurine
    • Il raccattapalle
    • Pallone mon amour
    • Storie di Calcio
  • Scintill&digitali
  • Videogames
  • Parola ai lettori
Questo sito utilizza cookie per fornirti la migliore esperienza di navigazione. Se continui nella navigazione acconsenti all'uso dei cookie.OkLeggi di più