武德
Wude, l’etica delle arti marziali, nulla ha a che vedere con i sedicenti ‘fighter’ di Colleferro. Il solo vero fighter è stata la vittima, un ragazzo coraggioso intervenuto per difendere un amico.
Neanche c’entra con questi pagliacci l’etica dello sport, su cui si basano discipline da combattimento come il pugilato e la MMA.
Tre osservazioni:
1) i due fratellucci ipertatuati e insufflati da una pratica disfunzionale dei pesi, sotto l’aspetto tecnico sono mezze pippe; uno ha fatto due match ed è passato così al “professionismo”. Parola grossa, solo parola;
2) né un praticante di arti marziali né di sport da combattimento farebbe in strada un “tanti contro uno”, al massimo il contrario, perché la vigliaccheria è bandita da ogni codice morale;
3) la colpa, devo dirlo, è anche degli istruttori che hanno avuto: quando uno sfigato come questi arriva in palestra, ma forse una palestra seria non lo accetta, in capo a un mese o è cambiato o se n’è andato. Il vero sacrificio non lo regge.
Spero che in carcere qualcuno insegni loro come si combatte veramente, anche se nulla può riportare al mondo un buon ragazzo che possiamo solo piangere. Aveva coraggio e un bel sorriso. (da Facebook)
Quello che indispone è la strumentalizzazione politica della morte del ragazzo, per colpire ancora una volta gli avversari politici a dx. È chiaro che non c’entra nulla il razzismo. Si tratta solo di soggetti ignoranti incapaci di discernere il bene dal male.