Un film è come la vita, però senza i momenti di noia, e la colonna sonora diventa l’essenza del film.
Dimitri Tiomkin, Mitch Miller, Elmer Bernstein, Riz Ortolani, Michel Legrand, Basil Poledouris, Hans Zimmer, Francis Lai, Nino Rota, John Barry, Vangelis, Armando Trovajoli, Joe Hisaishi, Ryukyu Sakamoto sono stati, a rotazione, i compagni delle giornate dello spettatore. E del critico. Sulle note di uno ci si sente guerrieri, con quelle di un altro ci si sente innamorati. Ennio Morricone, scomparso lo scorso 6 luglio, ha scritto brani per film e arrangiato canzoni. Sono talmente tanti che è difficile ricordarli tutti. E un brano l’ha scritto anche per un evento per lui postumo: quello per i morti nel crollo del ponte autostradale a Genova il 14 agosto 2018, che è stato eseguito per la prima volta il 3 agosto 2020, all’apertura del nuovo ponte. Nel trigesimo della scomparsa di Morricone, ecco come lo ricordano per barbadillo.it registi, attori, critici, spettatori.
Nicola Caricola
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Potenza, emozione, sentimento
“Qualche anno fa un amico mi ha regalato l’edizione completa delle opere di Ennio Morricone, anzi The Complete Edition, come recita la copertina. Comprende: Music for Cinema, CD 1/2/3/4/5/6/7/8/9. Music for Television, CD 10/11. Contemporary Classical Music, CD 12. Original Songs, CD 13. Orchestra Arrangements, CD 14 e, per chiudere Hit Songs Arrangements, CD 15.
In quest’ultimo CD ci sono: Abbronzatissima, Il cielo in una stanza, Il barattolo e Sapore di mare. Ho scoperto tardi che Morricone aveva arrangiato anche canzoni come Sapore di mare che, per me, rimane uno degli arrangiamenti più emozionanti che mi sia capitato di ascoltare in tutta la mia vita. Quell’inizio con quel basso… Quando Tarantino ha consegnato l’Oscar a Morricone, l’ha paragonato a Mozart, Beethoven, Wagner, ai grandi della musica classica, ai grandi della musica di sempre.
Sempre nella collezione di CD che mi ha regalato il mio caro amico (e sempre gliene sarò grato), nella Music for Cinema ascolto più di ogni altro, il CD N° 3, che parte con C’era una volta il West, il mio film preferito in assoluto di Sergio Leone, per passare dal Clan dei siciliani di Henri Verneuil e Metti una sera a cena di Giuseppe Patroni Griffi e arrivare al mitico Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto di Elio Petri. Quattro film di quattro registi che non potrebbero essere più diversi uno dall’altro e così le musiche, diversissime una dalle altre.
C’è chi ha detto che la musica migliore a commento di un film è quella che non si sente, che vorrebbe dire quella che non ti ricordi perché in tal modo non invade, non prevarica. Non sono d’accordo. I commenti musicali di Ennio Morricone, sono all’assoluto servizio del film ma aggiungono potenza, emozione, sentimento al film stesso e te li ricordi per sempre. Di quanti altri musicisti si può dire la stessa cosa? Non molti e difficilmente al suo livello. Dio sa se mi mancherà Ennio Morricone e l’idea che non vedrò più un nuovo film col suo commento originale mi fa male al cuore”.
Marco Risi
Regista di Mery per sempre, Il muro di gomma, Fortapàsc e L’ultimo Capodanno
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Nel cinema mainstream come in quello minore
“Se mettiamo da parte il Morricone più celebre e conosciuto, l’attività ultra-cinquantennale di questo grande compositore presenta non poche sorprese. Dalla collaborazione con esordienti di grande avvenire (Lina Wertmüller, Marco Bellocchio, Salvatore Samperi, Dario Argento, Castellano & Pipolo e Carlo Verdone) fino alle incursioni nel miglior cinema d’azione francese (Gli scassinatori, Il poliziotto della brigata criminale, Joss il professionista e Professione: poliziotto, tutti interpretati dal divo Jean-Paul Belmondo) e americano (The Untouchables di Brian De Palma e Frantic di Roman Polanski), Morricone ha sempre scritto, con encomiabile professionismo, grandi musiche per tutti. Non vantandosene, anzi un po’ vergognandosene, ha scritto anche per registi anticonformisti come Umberto Lenzi (Milano odia: la polizia non può sparare, il più violento ed emblematico poliziesco degli anni ‘70) e Maurizio Liverani (Sai cosa faceva Stalin alle donne?, raro film di satira anticomunista diretto da una firma illustre de Il Borghese di Mario Tedeschi e Gianna Preda)”.
Franco Grattarola
storico e critico cinematografico
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https://www.youtube.com/watch?v=rRbyZ3eD-9M
Quel brano straordinario scritto per Joss il professionista di Georges Lautner
Ennio Morricone componeva con apparente facilità. Ma per Joss il professionista di Georges Lautner (1981) stupì il committente. Tra la richiesta di un motivo conduttore e la consegna di Le Vent, le cri passarono pochi minuti! Ho saputo poi che il brano era già in Maddalena di Jerzy Kawalerowicz (1972), un film con Lisa Gastoni. Forse il lavoro non gli era stato pagato e quindi Morricone ne conservava i diritti… Certo quel brano mi colpì col film di Lautner, così affascinante e amaro, uno dei migliori con Jean-Paul Belmondo. Del resto sceneggiatura e dialoghi erano di Michel Audiard, uno dei grandi del cinema francese, e del figlio Jacques, ora celebre regista.
Gioacchino del Balzo
ideatore e produttore esecutivo del Calendario Pirelli 1992-2012
Un senso di pienezza
“Il 5 luglio, in una Roma assolata e deserta, nei sotterranei dell’Ara Pacis, ho visitato la mostra sul cinema di Sergio Leone. Inutile a dirsi che la mostra era intrisa delle musiche di Ennio Morricone. Ne sono uscita con un senso di pienezza raro, quel senso di completezza e piacere che si prova di fronte ad artisti come Leone e Morricone. Il mattino seguente, la notizia della sua morte non ha sminuito quel senso di benessere. Ennio Morricone resterà per sempre l’Imperatore delle colonne sonore”.
Daniela Piazza
Attrice (L’ultimo bacio, Baciami ancora, La ragazza nella nebbia) e regista
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Una colonna sonora indimenticabile
Ennio Morricone mi ha colpito per la prima volta con la sua musica vedendo C’era una volta il West di Sergio Leone (https://www.youtube.com/watch?v=40rmHENoGsk). Il film non mi piaceva, ma la colonna sonora, indimenticabile, mi colpiva fino a darmi la pelle d’oca.
Ute Müller
giornalista della Neue Zürcher Zeitung (e corista)
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Non solo un classico contemporaneo
“Brillante orchestratore, capace di eseguire dissonanze come d’ispirarsi a melodie popolari, nei momenti migliori Ennio Morricone evoca, con le dovute proporzioni, Prokofiev. E senza dubbio è un
po’ più che un «classico contemporaneo», come lui stesso si definiva per eccesso di modestia: ci sono «sequenze» atonali di un’avvincente concisione in Partner di Bernardo Bertolucci. Collaboratore regolare di Leone, Bertolucci e Pasolini, Morricone s’è imposto in ogni genere. Ci si ricorderà a lungo della musica potentemente nostalgica di Allonsanfan dei fratelli Taviani o di quella, quasi agghiacciante, di Chi l’ha vista morire?, lo straordinario giallo di Aldo Lado”.
Michel Marmin
Musicologo, sceneggiatore, storico e critico cinematografico
Musiche come un film nel film
“Non erano semplici melodie: erano storie. Ennio Morricone raccontava attraverso la musica (come prima di lui soltanto Giuseppe Verdi, che sceneggiava con trombe, tube, tamburi e clarinetti le peripezie di geishe, otelli, aide, nabucchi e rigoletti). Un film musicato da Morricone si può guardare anche a occhi chiusi, senza per questo perdere un solo snodo della trama o una sola sfumatura della recitazione. Chiamare le sue musiche per film «colonne sonore» è riduttivo; erano anche sceneggiature e regie (primi piani, campi lunghi, ralenti e tutto). Un film per così dire «secondo», talvolta (e di gran lunga) superiore al primo”.
Diego Gabutti
Romanziere, critico e storico delle culture pop
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Un compositore a tutto tondo
“Ennio Morricone era mondialmente noto per le musiche da film, ma è un peccato che di lui si ricordi solo questo, infatti è un vero e grande compositore nel senso più ampio del termine. La sua musica da film che preferisco quella composta nel 1984 per C’era una volta in America, ultimo film che ha segnato la sua collaborazione con Sergio Leone (che aveva recepito per la sceneggiatura alcune idee del sui amico Giorgio Locchi)”.
Alain de Benoist
Saggista, filosofo, cinefilo
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Una rara potenza evocativa
“Che Ennio Morricone sia il creatore di indimenticabili colonne sonore è noto. Lo è anche che la sua creatività si sia espressa nella musica leggera? Ignoravo (sembra incredibile, ma è così) che il Maestro avesse arrangiato Sapore di sale, canzone d’amore indimenticabile, tra le più belle mai composte, che mi emoziona profondamente ogni volta che la ascolto nella versione di Gino Paoli. Sensazioni intense che provo anche ascoltando l’altro “gioiello” di Morricone, Se telefonando, cantata da Mina. Nostalgia, struggimento e rimpianto… Affiorano ricordi della mia giovinezza, di persone amate. La potenza evocativa è di rara intensità. Quasi soffocante!”.
Sergio Busetto
Già ambasciatore d’Italia
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La colonna sonora della vita
“Ennio Morricone diceva di essere riuscito a scrivere la colonna sonora della vita di chi ascoltava le sue note. E tutti noi continuiamo a fischiettare le sue melodie, il più delle volte senza sapere da che film provengono o addirittura se è proprio lui l’autore. Quanti musicisti possono vantare lo stesso successo?”.
Franco Zanini
Fisico della materia