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Salvini replica a Veneziani che gli rinfaccia l’incoerenza del “pantheon” largo fino a Berlinguer

Il dibattito dell'estate. Sullo sfondo c'è l'esigenza di recuperare un tema perduto a destra: quello del pensiero lungo

by gv
18 Luglio 2020
in Politica
13
Marcello Veneziani

L’argomento è croccante, finalmente. Matteo Salvini ha replicato alla lettera su Berlinguer “speditagli” da Marcello Veneziani. Lo ha fatto in un’intervista rilasciata a Mario Giordano e pubblicata, ancora una volta, su La Verità.

Salvini ha risposto al filosofo con poche battute ma evidentemente stizzite. E fa sorridere pensare che, solo poche ore prima della lettera della discordia, proprio sui social dell’ex ministro degli Interni erano apparsi post che riportavano – condividendole – considerazioni di Marcello Veneziani ma su altri argomenti. Dall’esaltazione semi agiografica alla bocciatura della scomunica: al tempo dei social non c’è tempo per il pensiero un po’ più lungo.

“Fermo agli anni ’80”

Matteo Salvini con il crocifisso

Matteo Salvini, rispondendo alla domanda di Mario Giordano, ha replicato brutalmente: “Ma è fermo lui agli anni ’80. Oggi siamo nel 2020, il muro di Berlino è caduto da un pezzo”. In pratica gli ha dato, absit iniura verbis, del rottame ideologico. “Il derby fascismo-comunismo non mi appassiona. È assurdo dividere ancora il mondo tra rossi e neri”. Meglio metterli insieme, da bravo milanista e sognare l’ottava Champions League. “Una partita Iva è di destra o di sinistra?”. E sul tema: “La partita Iva produce ricchezza e si incazza. Vuole meno burocrazia e un’amministrazione pubblica efficiente”. A parte che la stragrande maggioranza delle partite Iva attuali nascondono un dissimulato rapporto di lavoro dipendente, ma se Veneziani è fermo agli anni ’80 andrebbe da dire che Salvini non sia andato oltre il ’94 e la retorica del miracolo italiano della Forza Italia delle origini. Ovvio il colpo al bias caro ai moderati: “Le pare normale che il governo abbia prolungato il lavoro da casa per i dipendenti pubblici fino a dicembre? Stiamo scherzando?”. I soliti parassiti.

“Matteo, chi sei?”

Marcello Veneziani s’è premurato di replicare alle affermazioni di Matteo Salvini. Con un post che ha fatto il giro dei social: “Ieri, Matteo Salvini in un’intervista a la Verità, rispondendo alla mia critica sulla sua appropriazione di Berlinguer e dei valori del Pci, di cui sarebbe erede la Lega, mi dice che ‘sono fermo agli anni ‘80’. No, Salvini, non sono fermo io agli anni ‘80 ma sono fermi a quel tempo Berlinguer e il Pci”. E dunque ha aggiunto: “ E tu non puoi forzarli all’oggi e annetterli alla Lega nel nome dei ‘comuni valori’, così offendi sia i comunisti che gli anticomunisti, la storia e i tuoi elettori”. Effettivamente, va bene la provocazione ma sono state tante (e francamente ridicole in molti casi) le giravolte giustificazioniste a cui sono stati costretti i militanti sui territori della Lega per non finire sbranati dai loro stessi tesserati o “alleati” della destra.

Veneziani ha poi aggiunto: “ Non puoi anche tu, come gli sfascisti di statue e memorie, ridurre tutto al presente”. Ma Salvini non ha fatto altro che puntare fortissimo sull’hic et nunc, da sempre. Quindi ha concluso: “Ed essere un giorno liberista, un giorno cattolico, un giorno comunista. La storia, la verità, le differenze, meritano rispetto”. Matteo, chi sei? Margaret Thatcher, la dottrina sociale della Chiesa o Benigni che prende in braccio l’Enrico?

gv

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Tags: Barbadilloberlinguerdestremarcello venenzianimatteo salvinipopulisti

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Comments 13

  1. guidobono says:
    3 anni ago

    Salvini è un caso perduto. Non ha retroterra. Non ha radici salde. Non sarà mai un grande leader politico. È un Fini peggiorato, temo…

  2. Steeler says:
    3 anni ago

    Quando (molto tempo fa…oramai) parlavamo (NOI…incluso Veneziani) di superare gli steccati ideologici allora andava bene. Ora che lo dice Salvini la cosa crea dei dubbi…Mah…

  3. Gallarò says:
    3 anni ago

    Questo’ dibattito’ è la dimostrazione di cos’è la destra italiana e di com’è ridotta l’Italia oggi.Negli anni 50 ,l’Italia era un paese di semianalfabeti e di poveracci eppure era ai vertici della cultura (Ungaretti e Montale si contendevano il Nobel per la poesia) , del cinema (il neorealismo, con De sica che vinse 4 Oscar), della scienza (Natta nobel dell’economia) e dell’industria (Olivetti ed Eni). Quando ci fu l’invasione sovietica dell’Ungheria una gran parte dell’intellighenzia che faceva riferimento al Pci ruppe col partito , il dibattito volava altissimo, oggi siamo alle liti del mercato del pesce.

  4. guidobono says:
    3 anni ago

    Steeler. Come si fa a superare steccati ideologici quando la sinistra, più che mai, si trincera dietro i suoi propri steccati? Quando continua a strillare istericamente contro l’eterno babau fascista?

  5. guidobono says:
    3 anni ago

    Al vertice della cultura lo eravamo di più negli anni ’30 che nei ’50….

  6. Fernando says:
    3 anni ago

    Negli anni 50 c’era molto lascito del ventennio,disciplina ed attaccamento al lavoro chi sbagliava pagava.Politici di altra tempera e spessore.Ed ora dopo 50anni di comunismo come è ridotta la società?? Berlinguer?? Ma cosa ha fatto di così eclatante…l’unica specie di clamore per un riguardo politico glielo diede ALMIRANTE facendogli visita.Che secondo me’ non fu per ALMIRANTE togliere le barriere ideologiche contrapposte ma volle col suo atto propagare ammettere che le mire programmatiche di prospettive politica dell’MSI erano terminate,e si dovevano intraprendere nuove vie di visione politica in conformità della nuova realtà sociale che nel frattempo si era formata….
    PS.Naturalmente tralasciando quale fosse la realtà sociale e politica Italiana tra i primi anni 70 all’84..Che fece ragionevolmente maturare tale decisione..

  7. Werner says:
    3 anni ago

    É evidente che Salvini con le sue sparate su Berlinguer, vuol fare della Lega un partito trasversalista, come all’origine era stato il M5S prima di entrare in parlamento, che poi però ha gettato la maschera e messo in evidenza la sua natura sinistrorsa. Avendo probabilmente dissipato l’elettorato “di destra” del M5S, come dimostra il 34% ottenuto alle Europee del 2019, punta a togliere consensi alle sinistre, possibilmente attirare quell’elettorato di sinistra che non condivide la cultura politica liberalprogressista rappresentata dal PD, che del vecchio socialismo ha poco o nulla.

    Sicuramente Salvini ha ragione nel dire che ormai lo sscontro politico non é più tra destra e sinistra, ma piuttosto tra sovranisti ed euroscettici, identitari e globalisti, tra anti-immigrazione e pro-immigrazione, tra chi é contro il liberismo e chi lo sostiene, ecc.

    Anche se però va detto che la crisi delle ideologie ha determinato il degrado della politica. Ormai hanno tutti l’ideologia della poltrona, di cui antesignana é stata la DC. Aggiungo inoltre che ognuno di noi debba subordinare la propria appartenenza politico-ideologica a quella nazionale, e invece soprattutto dal dopoguerra, per noi italiani viene prima l’appartenenza politico-ideologica che quella nazionale, in cui la propria “patria” non è l’Italia ma il partito che si vota o di cui si ha la tessera.

  8. Werner says:
    3 anni ago

    Errara corrige: sovranisti ed euroservi

  9. guidobono says:
    3 anni ago

    Berlinguer è stato il nulla, amato e rispettabile, ma sempre il nulla. ‘Spostava le virgole’ nei rapporti con Mosca. Il suo progetto è fallito e la morte l’ha salvato dal vedere la rovina del suo mondo…

  10. Stefano says:
    3 anni ago

    Oddio questo dibattito mi pare stia diventando surreale e sinceramente sono più sorpreso dalla posizione di Veneziani che da quella di Salvini e spiego il perchè: personalmente i libri di Veneziani li ho letti e molti li ho amati, negli ultimi anni soprattutto uno :”Gli Imperdonabili.Cento ritratti di maestri sconvenienti” in cui Veneziani fra i centro maestri sconvenienti mette anche personaggi di sinistra anzi che dico comunisti,c’è Gramsci tanto e c’è anche un Pasolini tanto per citare un paio di nomi grossi, ma c’è anche un Walter Benjamin per fare un esempio magari meno diretto… In virtù di ciò non posso che concordare con la frecciata dell’utente Steeler, esattamente ciò che intendevo nei commenti al precedente articolo, e mi sembra assurdo e quasi me ne vergogno di dover dare ragione nella sostanza a Salvini in una discussione con Veneziani, perchè Veneziani dicendo quelle cose butta a mare De Benoist e tutta l’elaborazione metapolitica che da Orion e dagli anni 80 arriva fino ad oggi e di cui lui in qualche modo rappresenta un epicentro intellettuale, quindi non capisco questa intemerata contro il post-ideologico Salvini(come se fosse una novità poi), a questo punto mi viene il sospetto che ciò rientri in una logica di squalificazione a destra di Salvini in favore di altre formazioni politiche, ma ovviamente tendo ad escludere questa ipotesi per il rispetto verso Veneziani che non credo si possa prestare ad una simile bagatelle politica all’interno del Cdx… Comunque per quanto mi riguarda preferisco il Veneziani che partecipa a dibattiti con Fusaro rispetto a questo che bacchetta Salvini su Berlinguer, cioè ci sarebbero così tanti motivi per riprendere Salvini che questo non mi pare adesso possa essere quello più grave, anzi direi che pur sbagliando nel caso specifico modi e maniere una delle qualità per cui Salvini ha ottenuto successi elettorali che la “destra” non aveva da secoli è proprio per questa sua capacità di parlare a tutti e di essere trasversale, perchè regioni come la Toscana non le puoi conquistare parlando di Dio, Patria e Famiglia, o almeno non solo parlando di questo, e basti vedere la campagna elettorale “anti-ideologica” (come lei stessa l’ha definita) che sta facendo la candidata leghista Susanna Ceccardi in questi giorni proprio in Toscana, perfettamente in linea con quanto espresso dal suo segretario Salvini … Insomma con tutta la stima possibile per Veneziani ma se egli intende realmente contribuire ad un miglioramento della leadership delle destre perchè non critica Salvini sull’opposizione misera fatta in questi mesi, sul suo sostanziale sostegno alla narrativa del “Virus” con Zaia che invoca il TSO per gli “infetti”, perchè non critica Salvini sulle sue scellerate posizioni in campo internazionale, perchè non critica Salvini per il suo mancato sostegno alle battaglie che in campagna elettorale aveva posto in essere, insomma quello che chiedo è perchè con così tanti motivi per fare una critica vera di Salvini lo si critica per una puerile furbata propagandistica volta a prendere qualche voto a sinistra? Questo secondo me è il punto della questione che Veneziani fugge nella sua risposta argomentando con postulati che lui stesso in passato ha infranto più volte…

  11. Stefano says:
    3 anni ago

    Sarei molto curioso di sentire il parere di un Tarchi sulla questione, tanto per avere un altro punto di vista da uno che fu tra i primi a parlare di superamento degli steccati destra-sinistra nonchè uno dei massimi studiosi del fenomeno politico “populista”…

  12. Fernando says:
    3 anni ago

    Bel polpettone utile per tutte le stagioni..Intanto si continua cancellare giudizi non conformi.Nel frattempo si continua ad evitare accuratamente i punti fondamentali che hanno e stanno simolando la nostra deriva sociale Con affabulazioni ormai retoriche,parolaie,riempitive purtroppo per i molti vuoti di memoria..

  13. Gallarò says:
    3 anni ago

    Quando nel 1995 si paventò il tentativo di governo Maccanico (in realtà era l’espressione del compromesso storico tra le varie obbedienze massoniche) e si stagliava all’orizzonte l’accordo Fini-D’Alema , marcello veneziani per giustificare il pateracchio chiamò in causa Mario Bergamo (repubblicano, diciannovista fondatore del Fascio di Bologna poi esule in Francia , il fratello Guido capo della resistenza in Veneto e il figlio volontario nella Rsi) e il suo libro ‘Nazionalcomunismo’ che nulla c’entrava con quella schifezza. marcello veneziani attacca l’asino dove vuole il padrone di turno. ps: massimo rispetto per la figura di Gramsci ma con la nostra visione del mondo c’entra molto poco.

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