• Home
  • Il Clan
  • Privacy Policy
  • Contatti
giovedì 30 Marzo 2023
No Result
View All Result
Barbadillo
  • Politica
    • Difesa
    • Grilleide
    • La Destra riparte da…
    • Tarantelle
  • Corsivi
  • Le interviste
  • Esteri
  • Economia
  • Cronache
  • Cultura
    • Artefatti
    • fedi e religioni
    • Fumetti
    • Libri
    • Musica
    • Ritratti non conformi
    • Sacro
    • Scuola/Questionario proustiano
    • Televisionando
  • Sport
    • Boxe
    • Figurine
    • Il raccattapalle
    • Pallone mon amour
    • Storie di Calcio
  • Scintill&digitali
  • Videogames
  • Parola ai lettori
Barbadillo
  • Politica
    • Difesa
    • Grilleide
    • La Destra riparte da…
    • Tarantelle
  • Corsivi
  • Le interviste
  • Esteri
  • Economia
  • Cronache
  • Cultura
    • Artefatti
    • fedi e religioni
    • Fumetti
    • Libri
    • Musica
    • Ritratti non conformi
    • Sacro
    • Scuola/Questionario proustiano
    • Televisionando
  • Sport
    • Boxe
    • Figurine
    • Il raccattapalle
    • Pallone mon amour
    • Storie di Calcio
  • Scintill&digitali
  • Videogames
  • Parola ai lettori
Barbadillo
Home Personaggi

Ray Bradbury e la lotta di Guy Montag contro i neototalitarismi

by Michele De Feudis
27 Giugno 2012
in Personaggi
0

Il potere della letteratura come un imponente argine contro le derive neototalitarie. È questa l’eredità più preziosa dell’opera di Ray Bradbury, scrittore e sceneggiatore americano scomparso mercoledì a Los Angeles, autore di classici come “Cronache marziane” (1950) e “Fahrenheit 451”, un romanzo di fantascienza, scritto nel 1953, che conserva una straordinaria attualità nel mostrare i rischi dell’uomo nel rinunciare alla propria libertà intellettuale e politica, sedotto dalle sirene dell’omologazione. Il libro racconta la storia di Guy Montag, un pompiere sui generis: non doveva occuparsi di spegnere incendi ma di dare alle fiamme libri su mandato di un oscuro potere statuale. Solo non leggendo la gente, infatti, poteva “vivere felice”. Montag scoprì, innamorandosi del “David Copperfield” di Charles Dickens, il potere della parola come veicolo di una libertà che sarebbe stata polverizzata dal fuoco. La sua critica colpiva la visione messianica della Tecnica: «Uscivamo dalla seconda guerra mondiale ed era un periodo terribilmente negativo. Il frutto del progresso scientifico era la bomba atomica, un’arma distruttiva. Ricordo una notte, nell’estate del ‘46 o del ‘47, quando i nostri scienziati stavano per fare il primo esperimento di superbomba in un atollo e nessuno, nemmeno i tecnici che l’avevano messa a punto, conoscevano tutte le possibili conseguenze di quella esplosione. Quella notte mi convinsi che lo sviluppo tecnologico ci stava portando dalla parte sbagliata».

L’esordio a puntate su “Playboy”
La fortuna di “Fahrenheit 451” – che inizialmente fu pubblicato a puntate su “Playboy” -crebbe a dismisura, diventando un vero cult, con la trasposizione cinematografica girata nei Pinewood studios nei dintorni di Londra nel 1966. Il regista del film fu Francois Truffaut: nella sceneggiatura riportò fedelmente la trama del romanzo, salvo modificare il finale lasciando immaginare l’idillio tra Montag e l’amata Clarisse nella città degli “uomini-libro”. Così l’americano spiegava la sua poetica antitotalitaria: «La letteratura fantasy racconta cose che non possono accadere. La fantascienza racconta cose che possono, invece, accadere. “Fahrenheit 451” è un libro ricco di ipotesi, alcune delle quali confermate dalla realtà. I libri possono cambiare il mondo. E per questo fanno paura. Il mio romanzo racconta lo straordinario potere della letteratura. Quando fu pubblicato in Unione Sovietica non capirono che parlavo anche di loro e nel mio piccolo credo di aver dato un piccolo contribuito a far cambiare idea ai russi».
Il libro come grimaldello contro il potere, questa è la potente metafora di Bradbury che in “Farhenheit 451” si spingeva oltre nel descrivere l’orizzonte massificato dell’uomo ridotto ad un misto tra replicante e consumatore: «No, vi assicuro. Parla di una gran quantità di automobili, parla di vestiti e di piscine e dice che sono una meraviglia! Ma non fanno tutti che dire le stesse cose e nessuno dice qualcosa di diverso dagli altri…». E proprio questea suggestioni alimentate dalla società dello spettacolo «fatta apposta per non far pensare la gente, con informazioni costruite in modo che la gente creda di pensare», incontrano la tensione filosofica di Ernst Junger e la speculazione del pensatore tedesco legata ad una visione dell’esistenza come una armoniosa sintesi di contrasti, l’antitesi di un mondo ad unidimensionale.
L’opera di Bradbury è un punto fermo nel Pantheon della cultura della destra anticonformista: non a caso una delle prime occupazioni di spazi non conformi a Roma, sulla via Tiberina, fu intitolata Casa Montag. Lo scrittore americano considerava ancora attuali i temi del suo romanzo più famoso e invitava a non farsi abbindolare dal politicamente corretto: «Sì, c’è un libro che riscriverei, ed è proprio Fahrenheit 451. (…) Perché il pensiero libero fa paura e perché c’è sempre chi vuole decidere per qualcun altro cosa è bene e cosa no. Nel mio libro la censura nasce dal desiderio del governo di rendere la gente felice, il capo dei pompieri, Beatty, spiega a Montag che bruciano i libri perché i contenuti di alcuni di essi offendono le minoranze, perché altri causano infelicità. E l’uso del termine “minoranze” non è legato ai temi razziali, ma a tutti. Ognuno di noi è parte di qualche minoranza, per gusti, passioni, professione, o interesse, quindi ognuno di noi può essere “offeso” dal contenuto di un libro.

* dal Secolo d’Italia dell’8 giugno 2012

Michele De Feudis

Michele De Feudis

Michele De Feudis su Barbadillo.it

Visualizzazioni: 0

Related Posts

I Ramones

Musica. “It’s Alive”, il primo album dal vivo dei Ramones festeggia 40 anni con una nuova uscita

14 Agosto 2019
Cultura. Il pittore Giordano Floreancig: “Ho milioni di pregi, tra i quali il saper fallire”

Cultura. Il pittore Giordano Floreancig: “Ho milioni di pregi, tra i quali il saper fallire”

3 Novembre 2018

Focus. Che Guevara a cinquant’anni dalla morte: lo stile del cavaliere amato da Jean Cau

Il personaggio. Gianluca Vacchi, il ballerino indebitato che incarna lo spirito dei tempi

Musica. Il Benemerito Artista Del Popolo: Lo Strego alias il cantautore Nicolas Burioni

Ritratti. Orson Welles l’alieno di Rosebud

Ritratti. Tutto il resto è Franco Califano

Roy Campbell, poeta dimenticato che amò la Spagna e ispirò Tolkien

Il caso. Kim Jong-Un la spara grossa: “I nostri giovani saranno più forti di Messi”

Più letti

  • L’intervista. Cabona: “Sigonella? Craxi con ‘no’ alle ingerenze Usa voleva chiudere il dopoguerra italiano”

    Viaggi&Patrie/10. Cabona: “Ma non abbiate lo sguardo dei neo-colonizzatori, dei maestrini dell’Occidente”

    0 shares
    Share 0 Tweet 0
  • Alain de Benoist: “La questione identitaria e la modernità”

    0 shares
    Share 0 Tweet 0
  • StorieDi#Calcio. Pietro Michesi il romano de Roma che castigò la Lazio (col Catanzaro)

    0 shares
    Share 0 Tweet 0
  • Alain de Benoist: “Distinguere l’Ue dall’Europa e sognare un Nomos della terra multipolare”

    0 shares
    Share 0 Tweet 0
  • Segnalibro. “Eurasia” e l’attuale ciclo politico dell’Europa

    0 shares
    Share 0 Tweet 0

Seguici su Facebook

Siti amici

  • 10 righe dai libri
  • Appennini di Gian Luca Diamanti
  • Arianna Editrice
  • Associazione Eumeswil Firenze
  • Calcio e statistiche
  • Diretta.it
  • Eclettica edizioni
  • Finanza Sexy
  • Hamelin Prog – Progressive Rock Magazine
  • Il blog di Roberto Perrone
  • Il diario del gigante Paolo Isotta
  • L'eminente dignità del provvisorio
  • linkiesta
  • melascrivo
  • Polémia
  • Rivista Visio
  • SilviaValerio.it
  • Storia in rete
Facebook Twitter Instagram

“All’orizzonte di quell’oceano ci sarebbe stata sempre un’altra isola, per riparsi durante un tifone, o per riposarsi e amare”.
Hugo Pratt

Barbadillo è un laboratorio di idee nel mare del web che, a differenza d’altri, non naviga a vista. Aspira ad essere un hub non conformista, un approdo libero nel quale raccogliere pensieri e parole e dove donne e uomini in marcia possono fermarsi a discutere insieme di politica, ecologia, musica, film, calcio, calci, pugni e rivoluzione.

Ultimi articoli

La maledizione dei centurioni e Algeri nel 1958

La maledizione dei centurioni e Algeri nel 1958

29 Marzo 2023
“No time to die”: la debolezza di Bond al tempo della cancel culture

Il pensiero unico contro i classici: e ora, un James Bond woke?

29 Marzo 2023
F1. La Ferrari in Australia per cercare la riscossa

F1. La Ferrari in Australia per cercare la riscossa

29 Marzo 2023

Ultimi commenti

  • Guidobono su Amintore Fanfani e il sovranismo cattolico
  • Guidobono su Chiesa cattolica. Mobilitazione per la “Messa in Latino” a Roma
  • Guidobono su Le piroette ideologiche di Silone e Piovene
  • Luca su Segnalibro. Un intero popolo sotto accusa. La forte risposta di Ernst von Salomon
  • Guidobono su Giorgia Meloni al congresso Cgil: l’attenzione al lavoro cardine della destra sociale
  • Luca su Chiesa cattolica. Mobilitazione per la “Messa in Latino” a Roma
  • Redazione su Amintore Fanfani e il sovranismo cattolico

with by amdotcom

No Result
View All Result
  • Politica
    • Difesa
    • Grilleide
    • La Destra riparte da…
    • Tarantelle
  • Corsivi
  • Le interviste
  • Esteri
  • Economia
  • Cronache
  • Cultura
    • Artefatti
    • fedi e religioni
    • Fumetti
    • Libri
    • Musica
    • Ritratti non conformi
    • Sacro
    • Scuola/Questionario proustiano
    • Televisionando
  • Sport
    • Boxe
    • Figurine
    • Il raccattapalle
    • Pallone mon amour
    • Storie di Calcio
  • Scintill&digitali
  • Videogames
  • Parola ai lettori
Questo sito utilizza cookie per fornirti la migliore esperienza di navigazione. Se continui nella navigazione acconsenti all'uso dei cookie.OkLeggi di più