Dalla sindrome di Stoccolma a quella della Mecca
Non ho mai amato il magistrato Pier Luigi Vigna, fiorentino come me. Lo ritenevo uno di quei magistrati onesti ma dalle manette facili, troppo compresi dell’importanza delle loro funzioni: più poliziotto che giudice, per intendersi (ho sempre pensato che, se fossi stato pubblico ministero, avrei lasciato il compito di svolgere le indagini ai Carabinieri o alla Ps, salvo adempimenti imprescindibili, e sarei andato a giocare a tennis: quella dei Pm che indagano invece di limitarsi a effettuare controlli sulla correttezza delle indagini è una perversione tutta italiana: Simenon racconta le inchieste del commissario Maigret, non del giudice Dupont). La mia impressione però fu ribadita una trentina di anni fa quando, incaricato di un servizio sullo storico collegio della Querce, in cui aveva studiato tanta parte dei figli della buona società toscana, m’imbattei nel suo volto affrescato sul soffitto del salone d’onore, dove erano ritratti i “principi degli studi”, ovvero gli studenti che avevano superato la maturità col massimo dei voti. Ci sarà stato un centinaio di ritratti, ma in quel diciottenne occhialuto, con la faccia imbronciata, riconobbi di primo acchito l’allora magistrato e mi sovvenne il ritratto dello “sbirro” che Sciascia traccia nel Giorno della civetta: una persona che nasce tale, “come si nasce preti o cornuti”, e se gli capita di dover arrestare un amico non si perita, anzi lo fa con maggior soddisfazione. Forse sbagliavo, impressionato negativamente dal trattamento da lui riservato a persone che conosco e che stimo, fra cui un grande giornalista, divenuto poi direttore di un importante quotidiano, che – così mi disse – si vide minacciare l’arresto perché non voleva violare il segreto professionale. Dopo, Vigna assunse, per esempio nei confronti di Caselli, delle posizioni coraggiose, ma, come diceva Oscar Wilde, bisogna guardarsi dalla sostanza: è la prima impressione quella che conta.
Un grande merito, però, debbo riconoscerlo a Vigna: avere posto termine con un provvedimento draconiano ma efficace alla piaga dei rapimenti di persona, che afflisse l’Italia degli anni Settanta e Ottanta. Bloccando i beni dei parenti dei rapiti rese impossibile il pagamento del riscatto e tolse ossigeno a un’industria infame quanto lucrosa.
Per questo motivo, ogni volta che sento parlare dei successi dei nostri servizi segreti, che hanno ottenuto dietro riscatto la liberazione degli italiani rapiti all’estero, mi pongo da tempo un interrogativo: perché quello che lo Stato proibisce di fare ai privati, con i loro soldi, lo fa poi, con i soldi di tutti, per salvare i nostri connazionali finiti nei guai all’estero?
Oltre tutto, c’è il rischio che il pagamento del riscatto accresca i pericoli per gli italiani che lavorano e vivono, ai più diversi titoli, nelle regioni “calde” del globo. Non si rapisce una persona se non si sa che alle sue spalle c’è qualcuno pronto a pagare. E in questo caso quel “qualcuno” c’è: è Pantalone.
La conversione di Aisha
Quanto alla conversione di Silvia Romano all’Islam, non rinuncio a credere che continui a professarla per proteggere qualcuno che si trovi ancora nelle mani dei terroristi , e non per intimo convincimento. Certo, ci sono stati grandi convertiti alla religione musulmana, come quel René Guénon. Il suo saggio Le règne de la quantité et les signes des temps, che divorai a diciott’anni nell’edizione in francese del livre de poche perché la traduzione italiana costava troppo, è stato uno dei libri su cui ho imparato a pensare. Però Guénon si convertì per intima convinzione e non dopo essere stato rapito e detenuto per molti mesi. Su di lui non influì la sindrome di Stoccolma, o della Mecca.
Comunque, se la convinzione della Romano fosse sincera, spero che apprezzi almeno il fatto di essere cittadina di una nazione laica e tollerante, che non persegue chi cambia religione. I musulmani convertiti al cristianesimo nei paesi fondamentalisti islamici si chiamano apostati e pare non facciano una bella fine.
Ancora sanatorie dei migranti: andiamo verso una nuova Constitutio Antonina?
Le reazioni di alcune associazioni di immigrati già regolarizzati alla prospettata nuova sanatoria di stagionali mi fanno sorridere, perché mi ricordano il comportamento dei romani sui mezzi pubblici, ovviamente nell’era pre-covid. Nelle ore di punta c’era sempre chi si piazzava all’ingresso, bloccandolo, per evitare ad altra gente di salire, in modo da permettere a chi era già dentro di viaggiare un po’ meno scomodamente. I migranti regolarizzati sanno benissimo che i nuovi arrivati calmiereranno ulteriormente il mercato del lavoro, toglieranno loro opportunità e che i diritti acquisiti da loro dopo una lunga attesa e grandi sacrifici scemeranno di valore.
Ma al tempo stesso faremmo bene anche noi a pensare che, a furia di concedere diritti a chiunque entri in Italia, a furia di sanatorie ipocritamente definite regolarizzazioni, finiremo per svilire il valore della cittadinanza italiana. Lo stesso avvenne quando nel 212 d. C. Caracalla fece “cives romani” tutti gli abitanti dell’Impero che non fossero schiavi. Col risultato di trasformare anche coloro che fino ad allora erano stati liberi cittadini in sudditi dell’imperatore. E le differenze si presentarono in altra forma, con le distinzioni fra honestiores e humiliores.
Ordine dei Giornalisti o corpo delle Guardie Svizzere?
Inviato un messaggio di solidarietà ad Antonio Socci. Per un tweet al veleno contro il Papa ha perso l’incarico di direttore della Scuola di giornalismo di Perugia e l’Ordine dei Giornalisti ha aperto una procedura contro di lui.
Non entro nel merito di quello che ha scritto, che comunque non condivido, pur avendo manifestato, anche in questo sito, molte riserve su certe prese di posizione del pontefice. Oltre tutto sulla cautela nell’apertura al popolo delle messe sono d’accordo con Bergoglio.
Però le reazioni che ha suscitato la sua esternazione mi suscitano più d’una perplessità, anche perché ricordo che le espressioni spesso offensive della stampa laicista su Benedetto XVI (“un papa lezioso”, come lo definì Scalfari) rimasero senza conseguenze, come del resto era giusto.
Pare che l’incarico che Socci aveva alla Scuola di Perugia fosse in scadenza, ma, quanto all’intervento dell’Ordine dei Giornalisti, nutro qualche perplessità. Un tempo pensavo che funzione dell’Ordine fosse assicurare a quanti scrivono sui giornali la libertà d’espressione da ogni forma di censura e non di censurare quello che scrivono. Da qualche tempo avviene il contrario, con il pretesto del rispetto della deontologia professionale, concetto che può significare tutto e il contrario di tutto. A questo punto ci ridurremo a rimpiangere l’Ordine dei tempi del fascismo, nato per tenere sotto controllo la categoria, che però almeno riempiva i giornalisti di privilegi. Oggi l’Ordine pretende di sindacare i giudizi sul Papa, nemmeno fosse una succursale del comando delle Guardie Svizzere, e non è buono nemmeno ad assicurarci come un tempo gli sconti sui treni o le credenziali Alitalia.
Ma se fosse solo e veramente un’oca giuliva?
E però sull’editto di Caracalla va detto che riguardava abitanti di territori sotto controllo romano (parti dell ‘ impero), ove vi erano governatori, proconsoli, truppe, etc, tutte espressioni della potenza di Roma, con popolazioni (in buona parte)”romanizzate”negli usi e costumi.
Quando venivano popolazioni dal di fuori di questi confini non erano sempre rose e fiori (anche se talvolta ne permettevano l’entrata, più spesso finiva a mazzate).
Al giorno d’oggi permettiamo regolarizzazioni di massa a gente che è entrata irregolarmente nel nostro territorio, e non certo proveniente da terre sotto il nostro controllo o “italianizzate”.
Certe degenerazioni sono figlie esclusive della miseria dei nostri tempi (e di un Occidente giunto ormai alla sua fase terminale).
Su questa questione credo che i M5s si giochino molto, perché buona parte del loro elettorato è formato da fasce di popolazione povera del Sud (a differenza del Pd che ha ampio consenso negli strati alto borghesi).Una regolarizzazione del genere(folle, perché , con i ricongiungimenti che verranno, porteranno a un numero spropositato di “nuovi italiani”) creerà non pochi problemi proprio alle famiglie meno abbienti del meridione(e non pochi vivono occupandosi di agricoltura o assistenza agli anziani, o altri lavori umili). Ma forse mi sbaglio è i pentastellati cadranno in piedi anche stavolta, da quel che vedo dai sondaggi finora il loro elettorato gliene ha perdonato parecchie. Chissà se sarà così anche stavolta…
“…e i pentastellati cadranno in piedi…”
Altro spunto di riflessione a cui avevo già accenato, ma qui espresso in maniera più ampia: https://www.azionetradizionale.com/2020/05/11/cosa-si-cela-dietro-la-conversione-di-silvia-romano/
Interessanti anche le parole di un “uomo di mondo” come Pupi D’Angeri, che un pò certe dinamiche le conosce essendo stato fra le altre cose per più di vent’anni molto vicino ad Arafat, in soldoni D’Angeri dice che quest’operazione è una vittoria dei terroristi sia a livello materiale ovviamente ma soprattutto propagandistico, ed una grave perdita d’immagine per l’Italia, egli da per certo che la Romano si sia congiunta o sposata li e che solo in una fase iniziale sia stata rapita e venduta al gruppo di al-Shabaab(anche basandosi su alcune sue fonti private) e poi abbia ella stessa aderito in pratica alle attività del gruppo, del resto anche sbarcare in quel modo, mostrando così platealmente la sua nuova identità , sarebbe una dimostrazione di ciò sempre secondo le parole dell’ambasciatore… Io di mio posso dire, conoscendo un pochino la religione islamica e certi usi praticati soprattutto in quel tipo di gruppi “letteralisti”, che questa versione potrebbe essere vicino alla realtà, in quel tipo di Islam la conversione di una ragazza di altra religione è al 90% dei casi funzionale ad un matrimonio, tra l’altro le dinamiche raccontate dalla stessa Romano sono perlomeno improbabili in quel tipo di situazione, ovvero per una conversione avrebbe per forza di cose partecipato alle funzioni del gruppo con cui era e quindi già qui sorgono dei dubbi sullo stato di totale prigionia, lei dice di aver appreso dei rudimenti di arabo ma di aver studiato un Corano tradotto, la cosa mi sembra molto strana soprattutto nell’Islam di quel tipo che pretende che il Corano venga letto, recitato e usato come strumento di preghiera esclusivamente in arabo, poi ci sarebbe da chiarire se lei ha aderito a quel tipo di Islam salafita che propugna e trasmette una chiara ideologia politica, e ciò fa sorgere ulteriori dubbi sulla sua conversione, che in quel contesto non può essere e non è mai solamente di natura “spirituale” diciamo ma anche per forza di cose ideologica… Insomma le domande sono tante e ci possono essere tanti motivi che spiegherebbero quello che è successo, Sindrome di Stoccolma, inconscia scappatoia per proteggersi e salvarsi attraverso la conversione(la tesi di Gian Micalessin in pratica), presunto innamoramento o fidanzamento/matrimonio, sta di fatto che la conversione per me rimane l’ultimo dei problemi in questa vicenda(anche se nella “società dello spettacolo” diventa il primo), perchè facendo così si mette a rischio ogni italiano che si trova in paesi difficili, si offendono tutti coloro che combattono ogni giorno il terrorismo(fra cui in buona parte altri musulmani), si offendono gli italiani che ancora aspettano la cassa integrazione,si da uno smacco anche a tutti coloro che moriranno a causa delle armi che quei terroristi compreranno con i nostri soldi, insomma per me rimane, soprattutto nei modi più che nel fine in se, un operazione sbagliata , fatta male e di basso livello propagandistico, anche se penso che Conte e Di Maio dopo averla vista scendere in quel modo abbiano subito pensato che il tornaconto pubblicitario che si aspettavano si sarebbe trasformato in un boomerang politico ed in una sequela di rogne per loro… Comunque per concludere, e questa è la mia nota fondamentale, tutto ciò ha contribuito altresì, ancora una volta, a mettere benzina sul fuoco dello “scontro di civiltà”, ed anche questo in fondo non è che l’ennesima beffa, forse la peggiore, di tutta questa situazione, e su questo la lettura di Guenon ed il suo esempio sarebbe sicuramente utile a tutti,alla ragazza compresa, anzi direi che sarebbe imprescindibile per chiunque volesse sinceramente separare il grano dal loglio in questa vicenda.
Una tenera ragazza italiana ventenne, non una coriacea cinquantenne delle Guardie Carcerarie russe, rimane prigioniera di feroci predoni e terroristi per un anno e mezzo, in condizioni che s’immaginano difficili, penose, in postacci, e poi scende dall’aereo grassoccia e giuliva? Intonsa e volontariamente convertita all’Islam? Anzi, la serenità in persona? Lì la logica elementare non aiuta più. Tanto meno i racconti fatti (o almeno da noi conosciuti) dall’interessata, che ha comunque regalato una gran figura di palta a tutto il nostro governo, per la verità molto naïf, questo è certo…
Vedere Conte con DiMaio attendere in pompa magna l’arrivo della Romano in tenuta da seguace terrorista (shabaab) è stato una vergogna sotto tutti i punti di vista.Ha fatto sprofondare l’immagine Italiana ancora più in basso della sua ormai proverbiale confusionalita’di intenti e di serietà politica.Solo piccole constatazioni, se la giovane s’è fatta felicemente mussulmana perché e stata liberata dal suo ambiente naturale?? E perché è stato pagato un riscatto,quando per i seguestrati in Italia la legge lo proibisce??Vederla così Florida e felice non si noterebbero i segni di una clausura coercitiva di un sequestro, perché non viene interrogata dagli organi preposti essendoci indizi da codice penale.Perche non sono stati sequestrati denari e beni alla sua famiglia per ottembrare al riscatto.E’ evidentissimo che oltre alla figuraccia barbina del sistema Italia è stata una gran botta propagandistica per quella setta violenta assassina islamica..Sarebbe interessante sapere quale sia il giudizio di Buttafuoco in merito di quest’altro accaduto..
Posso capire dei medici che vanno in Africa a prestare un’opera umanamente preziosa. Ma ragazzotte dalle qualifiche incerte, che vanno lì tanto per farsi selfies con i negretti ridendo, da mandare agli amici dei social, non le giustifico proprio… E tanto meno credo sia logico pagare riscatti..
Peccato veramente un gran peccato vedere ad accogliere la giovane convertita Shabaab con Conti e Di Maio i vari generali non erano in divisa delle grandi occasioni con tutto il medagliere sul petto,conquistato con sagacia integerrima e finezza diplomatica, come questo fatto increscioso dimostra ..PAGANDO.. Si spera che almeno alla prossima ci sia almeno la Banda musical dei Carabinieri..
mafiosi liberi, spacciatori liberi, Conte libero, Silvia libera, italiani agli arresti domiciliari: ma siamo un paese normale ?
No.
E il grande MATTARELLA imperterrito sorveglia..