Possiamo far finta di nulla, ed attendere come sempre quei tempi migliori che non verranno. Oppure possiamo dire le cose come stanno senza peli sulla lingua. E trarne le dovute conseguenze.
La verità è che il Sovranismo è morto. Defunto. Mezzo abortito in verità, e sepolto in un ballo dionisiaco sotto la sabbia del Papete. Se per Sovranismo s’intende quella categoria politica giusto abbozzata che doveva ridare corpo allo Stato nazionale come luogo insindacabile della decisione politica ed economica.
Si badi bene, non stiamo parlando del populismo: quello è vivo e vegeto e lotta assieme a loro. Decida il lettore a chi faccia riferimento il “loro”.
Fatto sta che quella rinascita di idee e progetti tesi a creare le precondizioni per un’uscita complessiva dal sistema liberista (sovranità economica, monetaria, di programmazione, nuova Iri, neo-interventismo pubblico ecc) si è rivelata tanto debole quanto femminea, utilizzabile, corteggiabile, diciamolo, sverginabile, in uno stupro appunto populista finito in un orgasmo senza figlio.
Cosi dal Papeete in poi è tornata la rivoluzione liberale, Draghi, la devoluzione, il mantra del mercato e dei mercati; facciamo pure nomi e cognomi. Beppe Grillo convertito sulla via di Damasco all’imperialismo della massa novello Toni Negri, prende il sole a Sant’Ilario; il bimbo Bagnai, suona il clavicembalo fra un onanismo parlamentare e l’altro; Borghi probabilmente, mentre colleziona minibot di cartapesta, specula in borsa secondo i consolidati meccanismi della pesca a strascico. Mancano gli amici di Fratelli d’Italia, i quali pronti a raccattare un consenso degno di una Valle Giulia globale, pubblicano manifesti economici degni della più solida socialdemocrazia berlusconiana, consci di poter al massimo appaltare qualche piccolo lavoro pubblico in pareggio di bilancio.
E come sempre se qualcosa si muove si muove a sinistra, in quel filone neosocialista che con grande coraggio, in barba alle virulente accuse di “Rossobrunismo”, comincia a costruire un’alternativa intellettuale al lockdown mentale che il modello Grecia sta imponendo al discorso pubblico. Dal socialismo del XXI secolo di Carlo Formenti, alla presentazione rigorosa della Modern Money Theory di Thomas Fazi e del gruppo Nuova Direzione, già noti per l’ottimo docufilm “Piigs”, il Sovranismo rinasce e viene declinato in termini anti populisti e di opposizione complessiva al globalismo.
Su di loro gli occhi attenti di Paragone, e forse anche dell’eterno astro nascente Di Battista.
Non è un caso dunque che alle ultime elezioni francesi il punto di riferimento di una intera comunità come quella di Barbadillo, Alain De Benoist, abbia votato la sinistra sovranista di Melanchon piuttosto che il papocchio post frontista.
Sono segnali che chi non ha peli sulla lingua e voglia di camminare deve cominciare a cogliere; la sfida della ricostruzione passa inevitabilmente per l’abbandono di zone di comfort ideologico ormai scadute nel ridicolo perché oggettivamente utili e funzionali al mercantilismo occidentale.
Se a destra il Sovranismo è davvero morto, che lo si innalzi in altri lidi. Da queste parti il sincretismo è ragione di vita.
la mira di Petrella fondamentalmente vuole soccorrere la sinistra con la sua specialità affabulatrice,cercando di fare dimenticare l’insensatezza delle direttive politiche PD che ci hanno guidato in questi anni
e che hanno portato l’italia ad essere derisa sul piano internazionale con un malessere e conflittualita generale interno..
Il sovranismo non è mai esistito. Fa ridere nel mondo d’oggi. Un’etichetta affibiataci dagli avversari che taluni gonzi di destra han fatto propria…Un’altra cosa è controllare i porti, gli accessi, ed avere un minimo di dignità nazionale residuale..
Sovranità non vuol dire mettere il filo spinato alle frontiere con le mitragliatrici,quello è retaggio comunistoide.Vuol dire salvaguardare la propria identità ,tradizione,storia,a chi piace e la rispetta benvenuto,chi viene da parassita fuori dai coglioni. È inutile fare i delicati..
Fernando. Basterebbe fare come Australia e Nuova Zelanda.
Se Alain De Benoist ha votato per la sinistra pseudo sovranista di Melanchon vuol solo dire …che si è rincitrullito…
Ma chi sé ne fotte di De Benoist di Dughin,non si è in grado di saper cosa dover fare a casa nostra!Bisogna che altri c’è lo dicano?? Totò saprebbe dircelo benissimo.. Qui si è infilata troppa gente per creare scompiglio e molti hanno intuito cambiando..Io non mollo..
Bell’articolo che condivido seppur personalmente non vedo possibilità nemmeno sul versante socialista nelle sue svariate declinazioni, almeno in Italia a parte l’ evanescente formazione post-ideologica di Fusaro, Vox Italiae, che appare ambigua e priva di incisività come tante altre meteore del panorama politico, a parte qualche gruppuscolo del “socialismo nazionale” di provenienza schiettamente fascista tipo l’Unione per il Socialismo Nazionale tanto per fare un nome, a parte le formazioni della destra militante tipo CPI e FN che però si sono molto allineate alla vulgata sovranista seppur ognuno con alcuni tratti distintivi ma che sappiamo tutti ormai hanno perso quella spinta propulsiva che in passato hanno potuto anche avere, a parte se ce lo vogliamo mettere anche il PCI di Rizzo non rimane che qualche gruppo o associazione di marca rossobruna ed eurasiatista che nonostante il grande lavoro a livello culturale, metapolitico etc non ha nessuna rappresentanza politica, insomma non c’è una formazione che possa in questo momento recuperare il meglio del “socialismo tricolore” per traghettarlo in un progetto politico di ampio respiro… Quindi concordo con Gallarò, di “sintesi eretiche” degne di nota non ne vedo al momento, forse a livello internazionale qualcosa di interessante ci sarebbe pure, ma bisogna ancora soppesarne le reali possibilità, la Quarta Teoria Politica anche grazie a gente come De Benoist ha sicuramente avuto il merito di porre in essere la questione ed ha tracciato una strada da perseguire, ma è tutto ancora in divenire,e finchè il pur esistente “potenziale rivoluzionario” verrà incanalato dai miraggi incorporei del “sovranismo” atlantico e occidentalista sarà difficile che si crei anche uno spazio di manovra, ci vuole un partito di Elite e Avanguardia, un partito “leninista” che abbia una sua precisa “mistica” ma che allo stesso tempo possa essere nazional-popolare nella miglior accezione del termine, senza scadere nel populismo da bar-sport di destra e di sinistra declinati nelle loro varianti neo-con e liberal come due facce della stessa medaglia, per adesso non vedo niente di tutto ciò, ma magari alla velocità con cui si consumano le vicende politiche oggi non è detto che il quadro non possa cambiare rapidamente… p.s. Non sarei così duro con Bagnai, l’altro giorno ho visto la sua “lezione” politica partita dall’accordatura dell’organo fiammingo e l’ho trovata molto interessante, l’italianità è anche quello, la musica barocca è nata in Italia e ritengo che come ogni altra manifestazione dell’identità italica vada preservata e perchè no coltivata, non vedo il motivo per cui un parlamentare della sua levatura intellettuale non possa anche evadere dai clichè della lotta politica tout court, che poi la sua efficacia politica sia discutibile ovviamente è un dato di fatto fino ad adesso, però insomma in parlamento per ora non c’è di meglio e questo la dice lunga sul livello della classe dirigente italiana, che poi il miglior a mio parere rappresentante delle “destre” in parlamento sia un “populista di sinistra” come lui si dichiara è ancora un altro esempio emblematico del livello delle “destre” in questo paese.
Il discorso che pone qui Petrella è simile a quello che nei prima anni 90 fu splendidamente espresso ed anche in qualche modo portato avanti dalla “Comunità politica di Avanguardia”(da non confondere con l’altra e forse più nota “Avanguardia”) che in totale rottura con gli ambienti neofascisti e post-missini elaborò un suo percorso originale che però presto portarono quel gruppo all’isolamento nell’ambiente, stesso discorso ovviamente che è stato fatto dalla seminale Orion ancor prima… Forse i tempi oggi sono più maturi? Vedremo, sta di fatto che ciclicamente si ripresentano le stesse dinamiche e ciclicamente noi rimaniamo incastrati nelle solite diatribe e nei soliti frazionismi…
Gallarò me lo ricordo, però il problema è che bisogna fondere non confondere, ovvero ci vuole un movimento nuovo di sintesi che nasca già portando avanti istanze trasversali, non un sincretismo che unisca una forza di destra radicale e una di sinistra radicale, non funzionerebbe, pensa se per esempio CPI si presentasse in alleanza con Rizzo alle elezioni(possibilità pur vagliata da alcuni), secondo te il consenso sarebbe maggiore di quello attuale? L’esperimento di Fusaro da questo punto di vista è più corretto, però rimane fallato in partenza dai personaggi che vi sono convogliati e da una scarsa propensione alla militanza politica.
Gallarò non so se ricordi anche il “Campo antimperialista” di Moreno Pasquinelli , anche quello fu un esperimento che all’inizio univa forze eterogenee, ma anche quello come altri finì per essere ostracizzato sia da destra che da sinistra…
Gallarò. Ma noi senza le basi Nato conteremmo ancora di meno…Anche perchè gli USA si son piazzati nel Kossovo ed altrove. Possiamo fare i distributori di chincaglieria cinese…
Io non credo alle elezioni: il potere ti prende un ex centrosocialaro secessionista e te lo trasforma in un ultrà nazionalista mandandolo in onda h24 e tu ti attacchi al tram. Io sono per la propaganda astensionista, è inutile perdere il tempo per i ludi cartacei.La democrazia è voto di scambio (nella migliore delle ipotesi).Rizzo (al di là delle cose che dice) è un altro mantenuto della politica.Ricordo il Campoantimperialista di Pasquinelli , ricordo anche che Mieli sul Corriere della Sera attaccò quell’esperienza rossobruna , segno che dava fastidio
Gallarò. Lascia perdere i rossobruni che hanno perso sempre, dalla notte dei ‘Lunghi Coltelli’ del ’34… Se non credi nelle elezioni credi nei vaffanculisti… Se poi gli italiani sputtanano la politica, poi votano col c…, per masochismo, non ci possiamo far nulla…
Se per sovranismo si intende quello economico e finanziario, beh non può esserci sovranità se lo Stato non controlla interamente la propria Banca centrale e non stampa moneta. E su questo non ho mai sentito proposte da parte di Lega e FdI. Di una cosa sono certo, che un partito che in economia non si oppone a liberismo e globalizzazione, il sovranismo di cui si dichiara portatore é solo aria fritta.
Movimento di Liberazione Nazionale? Ma chi lo vuole? Ma chi dovrebbe farne parte? Per andare dove? Con chi? La guerriglia sugli Appennini, tra un’amatriciana ed una puttanesca? A rifondare l’impero romano?