Ma anziché mettere i 6×4 con su scritto ‘Siamo un grande paese’ non si sarebbe potuto scrivere ‘Siamo una grande nazione’?
‘Paese’ è un termine debole, debolissimo, burocratico, al paese ci sono i paesani e l’Italia non è un paese, è una nazione, ma questo termine è figlio di una lunga fase storica in cui il termine ‘nazione’ era bandito e i partiti e la cultura al governo preferivano usare questa parola per indicare un territorio con qualche confine da difendere e niente più.
‘Paese’ lo usa chi ha un rapporto anaffettivo o persino di rifiuto dell’Italia.
Io questa storia del ‘paese’ non la ho mai digerita. La nostra non è una identità paesana. È una identità nazionale. Non siamo una comunità paesana. Siamo una comunità nazionale.
Nazione.
Siamo una grande Nazione.
Ripeti con me.
Sul fatto che gli italiani si sentano una Nazione non ne sarei così convinto, già fra una frazione di un paesino ed un altro ci si vede come estranei e non appartenenti allo stesso luogo, in fondo l’Italia è stata sempre un paese di piccole patrie campaniliste che un risorgimento mal fatto non ha mai veramente unito, così come sul concetto stesso di Nazione, nato quell’epoca in fondo recente e dalla costruzione illuministica ci sarebbe da discutere, però capisco il senso dell’articolo e se la Nazione viene intesa come Patria allora è corretto, ma il termina Patria secondo me rimane il più significativo anche a livello semplicemente etimologico, anche perchè se gli italiani hanno ancora un sentore di un unità ancestrale della nostra stirpe è per grazie agli avi romani che non ci unirono sotto le insegne della nazione, ma sotto quelle dell’Impero .
Vero Tullio, infatti l’intento di Mellone è ovviamente nobile e lo comprendo in pieno al di là delle mie precisazione sulla differenza fra Nazione(costruzione artificiale e moderna) e Patria( come “comunità di destino”) che come sai porto avanti da tempo per un fatto di pulizia ideologia a mio modo di vedere… riguardo gli attuali italiani stendiamo un velo pietoso, riescono a malapena a concepire il concetto di Nazione dopo una vittoria della nazionale di calcio figuriamo sentire l’eredità ancestrale degli antenati latini che seppero realmente unire popoli allora diversi sotto il vessillo dell’Aquila Imperiale,come diceva Dante“La stirpe non fa le singulari persone nobili, ma le singulari persone fanno nobile la stirpe”… Però se un vago sentore di questa “comunità di destino” c’è ancora secondo me il modo migliore per portarlo alla coscienza è quella di utilizzare simboli forti ed imperituri come quelli utilizzati dal Sommo Poeta special modo nel De Monarchia, simboli che anche il Fascismo,oltre allo stesso Risorgimento, con alti e bassi, provarono a risvegliare…
Stefano. “…se un vago sentore di questa comunità di destino c’è ancora secondo me il modo migliore per portarlo alla coscienza è quella di utilizzare simboli forti ed imperituri’. Sì,ma quali? Simboli per il volgo, non per il sinedrio…
Felice ogni simbolo può essere recepito a diversi livelli,nessuno pretende che tutti sappiano comprendere la portata più profonda di un simbolo,spesso nemmeno grandi studiosi ne sanno tanto di più del volgo, ma ciò che conta è il fatto che simboli forti possono colpire l’immaginario popolare che proprio per la sua natura di ricettore naturale di determinate influenze può addirittura essere più idoneo a conservare, pur inconsapevolmente, una certa coscienza collettiva di tali simboli(il proverbio “gettare le perle ai porci” significa esattamente questo nel suo senso originario), del resto basti vedere la storia del novecento dove ogni movimento di massa, dai vari fascismi ai comunismi alle stesse democrazie hanno usato simboli antichi e spesso mal compresi per suscitare aggregazione, partecipazione e senso di appartenenza(anche i moderni USA ne hanno fatto largo utilizzo)… In realtà anche oggi vengono usati soprattutto in ambito pubblicitario e mediatico, ma pochi se ne rendono conto, l’importante quindi non è tanto il grado di comprensione popolare ma le idee che vengono veicolate…
Perfino i nativi americani nonostante fossero divisi in tribù spesso in guerra fra di loro si faceva riferimento alla Nazione Indiana perché tenevano molto alla loro identità e appartenenza. Noi tutto questo lo abbiamo perso prima con la Costituzione Catto Comunista del 48 e poi con l’infame piano Marshall che ci ha legato mani e piedi agli USA