Muoiono in tanti, in questi giorni di vita sospesa. Muoiono in tanti, e un po’ mi vergogno dei miei pensierini… “de minimis”. Eppure, la nostra esistenza quotidiana è fatta proprio di piccole cose, piccole rinunce e piccole gratificazioni. Diciamo che il primo di questi “pensierini” non è poi così trascurabile: esso è rivolto agli amici – alle amiche – che di questi tempi soffrono la loro condizione di “single”. Io vivo il mio isolamento con mia moglie e con il cagnetto Athos: certo patisco la lontananza da figli, nipoti, amici; ma condividere malinconie e piccole gioie con lei (e con lui!) mi è di grande conforto. Perciò, mando un abbraccio – a distanza, si può – a tutti coloro che magari non possono uscire di casa per lavorare e non hanno neppure un cagnetto da portare a spasso.
Piccole rinunce, piccole gioie, dicevo. Fra le prime, non ripeto l’elenco poetico stilato, sempre per FB, da mia moglie Patrizia, e corredato da significative tele di Hopper. Mi limito a ricordare la rinuncia al barbiere: quanto durerà? Per quanto dovremo rinunciare a tenerci in ordine? Per la doccia e la barba, ok, possiamo e dobbiamo pensarci da soli: ma per i capelli? In tv si cominciano a vedere capigliature “insolite” (stamattina, per fare un solo esempio, abbiamo visto “scapigliato” il Direttore del “Sole 24 ore”; per ora, non si notano “lungocriniti” fra i politici di primo piano, ma per quanto tempo?).
Ci sono poi le difficoltà – e, Dio non voglia – le “piccole morti” che riguardano piante e fiori dei nostri giardini lontani e necessariamente trascurati: nel mio caso, il pensiero vola al mio grande giardino di Ischia, tristemente e inevitabilmente abbandonato anche dal bravissimo giardiniere; queste attività, infatti, non rientrano fra quelle “di prima necessità”. Speriamo nella Natura, cioè in Dio.
Ma fino a quando durerà questa quarantena che ha taluni aspetti demenziali?