Domenica scorsa e’ il giorno della famiglia. Per tanti anni per me bambina e’ stata il circolo, con i miei genitori, tra i sordi, nel rumore più totale. Oggi invece e’ giornata di silenzi ma in Italia ci sono ancora 250 mila sordi profondi o gravi a rischio di contagio senza diritti. Se si sentono male chi chiamano? Se finiscono in ospedale con chi comunicano? Nessuno. Perché dalle giornate al circolo ad oggi nulla è cambiato. L’Italia ancora attende di veder riconosciuta la lingua dei segni e il nostro sistema sanitario non e’ quindi mai stato preparato ad affrontare una simile situazione lasciando la responsabilità sulle spalle di parenti che oggi,quando ci sono, non possono comunque incontrarsi. Come me e mia madre
Restate a casa. L’angoscia più grande.