Dopo il commento di Giacomo Petrella sul convegno nazionale romano di impronta conservatrice e reaganiana, il partner italiano dell’evento, l’editore Francesco Giubilei, ci invia una nota che presentiamo ai nostri lettori.
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Caro Direttore,
ho letto l’articolo di Giacomo Petrella Per non morire (a destra) “Fratelli di Reagan” in cui si parla della conferenza “National Conservatism” organizzata dalla Fondazione Burke e dal nostro movimento di idee Nazione Futura con toni tra il critico e l’ironico.
Fa piacere leggere un riferimento a strapaese; se invece di un approccio critico a priori ci fosse un’analisi sui temi e gli argomenti trattati, si scoprirebbe che Leo Longanesi, Giuseppe Prezzolini, Giovanni Papini sono stati citati e ricordati nel corso dell’evento, così come l’importanza dell’identità italiana che nasce dai piccoli borghi, dalla nostra arte, storia e cultura.
Se la destra italiana vuole continuare a rimanere chiusa in se stessa, limitandosi a un’analisi superficiale della politica estera senza comprendere cosa stia accadendo in Europa e nel mondo, la strada è senza dubbio quella espressa nell’articolo di Petrella che sintetizza una mentalità per cui, appena si sente parlare di Stati Uniti, prevale l’antiamericanismo a priori.
Se invece si vuole compiere un percorso di analisi intelligente e di discussione di alcuni limiti del modello americano, dei punti non condivisibili dell’economia liberista, riconoscendo però l’importanza delle istanze identitarie che negli Stati Uniti in questa fase storica hanno voce e spazio, la destra italiana può avere l’opportunità di crescere diventando non solo forza di governo ma incidendo a livello nazionale e internazionale.
Qualsiasi persona di destra, a prescindere dalle sfaccettature di pensiero e alle divergenze esistenti, dovrebbe riconoscere l’importanza enorme per la nostra nazione di una conferenza che ha avuto un’eco mondiale e di cui hanno parlato i media mondiali dal Brasile all’Ungheria, dalla Francia agli Stati Uniti, dalla Germania all’Inghilterra, con la partecipazione di ospiti del calibro di Viktor Orban, Legutko, Douglas Murray…
Qualsiasi italiano dovrebbe essere orgoglioso che Roma e l’Italia abbiano ospitato un evento di simile importanza che è stato organizzato anche da un movimento di destra italiano come Nazione Futura e andrebbe riconosciuto a Giorgia Meloni la lungimiranza di aver partecipato accreditandosi sempre di più agli occhi dei conservatori mondiali. Scrivere: “non è detto che la Destra debba per forza essere questa roba qui: non è per forza detto che, dopo aver reso possibile il sogno di Tatarella di completare a destra l’arco liberale, oggi lo si debba ampliare globalmente plaudendo ai dazi anti-italiani dei padroni del vapore” significa voler condannare l’Italia all’isolamento (citando peraltro a sproposito Tatarella), salvo poi lamentarsi quando in politica estera perdiamo il controllo degli asset strategici come la Libia. Se non si comprende che i rapporti internazionali sono alla base della politica futura e se si vuole criticare in modo fazioso un’iniziativa che mette al centro il conservatorismo, il cristianesimo e il concetto di nazione, per la destra italiana non c’è futuro.
*Presidente Nazione Futura
“Se non si comprende che i rapporti internazionali sono alla base della politica futura e se si vuole criticare in modo fazioso un’iniziativa che mette al centro il conservatorismo, il cristianesimo e il concetto di nazione, per la destra italiana non c’è futuro.”: mettere al centro il conservatorismo, il cristianesimo e il patriottismo, è auspicabile, il problema è che sono valori inconciliabili con il liberismo economico di cui sono sostenitori.
Al di fuori degli interessi americani ci sono solo gli interessi post-sovietici di Putin e quelli comunisti cinesi. Vedete voi dove preferite attaccare il carro dei perdenti, perchè quello purtroppo siamo…
L’articolo dovevasi intitolare “La “destra” si accredita fra i sionisti mondiali”, grazie a Yoram Hazony organizzatore dell’evento e uomo dietro questo think-thank “nazional-conservatore”… come detto giustamente da Gallarò, una pseudo-destra italiana sempre al servizio dei soliti noti e che vive solo mettendosi sotto la gonna protettiva della più becera “destra” atlantico-sionista e neo-con… belle prospettive complimenti, bello questo nuovo “nazional-conservatorismo” che ci state proponendo, pare una parodia di qualcosa di già visto ma forse mi sbaglio… Per chi vuole vedere di cosa si tratta, ed a chi state dando la vostra fiducia fatevi un giro qui: https://twitter.com/yhazony… altro che Reagan, se questa è la vostra idea di “destra” ve la potete tenere alla grande, vuol dire che la “destra” rappresenta interessi diametralmente opposti a quelli del nostro paese non diversamente da quanto fa la sinistra, due facce della stessa medaglia, carne da macello in uno scontro interno a certe lobbies che ben conosciamo… Auguri!
Per approfondire ulteriormente, un magistrale articolo di Daniele Perra https://www.ereticamente.net/2020/01/national-conservatism-e-neo-americanismo-daniele-perra.html che analizza perfettamente l’humus culturale e la deriva ideologica e pratica di questo “nazional-conservatism”…
Nazional-Conservatorism … dei ” loro conti correnti ” …
Servi , mentecatti, ascari di Americani e Sionisti a livello locale e a livello globale …
Fotografia delle destre “antropologicamente anti-fasciste” antifasciste da sempre …
Incredibilmente la Meloni sta’ facendo bene oltre ogni aspettativa,mi viene naturale chiedermi quale sia il fulcro di intelligence di strategia politica che la consiglia supportandola con dovizia di intenti.I risultati lo confermano e non solo sul piano nazionale, nonostante la barriera contro del sistema violento di potere vigente in Italia.Ha fatto benissimo ad andare in America,se necessario farebbe bene andare anche in Lapponia, Israele, Mongolia o financo nell’Antartica.L’importante è fare bene per l’Italia e fregarsene dalle solite critiche settarie che vorrebbero avere la pretesa di abbindolare qualche ingenuità…
Stefano. Ed allora restate soli, quattro gatti sognando l’impossibile…
Si dice meglio soli che male accompagnati…
LA CANEA MEDIATICA ANTIFASCISTA NON LATRO’
Maurizio Blondet 8 Febbraio 2020
Propongo un esperimento mentale. Immaginate , che so?, che Casa Pound, Salvini o Fratelli d’Italia convochino a Roma un convegno a cui arrivano Victor Orban, Marion Maréchal Le Pen, Newt Gingrich, l’ambasciatrice della Polonia (regime “illiberale”), ed è invitato lo spagnolo Santiago Abascal, di Vox. Titolo del convegno: “Dio,onore, patria”.
Orbene, adesso immaginare lo strepito mediatico, l’ululato che andrebbe da Il Manifesto a Repubblica al Corriere, si estenderebbe su tutti i canali Rai; su Radio 24, immaginate il cipiglio pieno di rimproveri dei Mentana, l’altolà accigliato dei Paolo Mieli, il grido antifascista dei Lerner e dei Taradash, la condanna pacate ma recisa dei Galli della Loggia; immagino le facce dei Riotta della Gruber: “E’ l’Internazionale Nera! Qui, a Roma, città martire della Shoah e della Resistenza! Il complotto dei fascismi europei! Vietare! Impedire!”. Pensate solo ai centri sociali, ai black bloc, come metterebbero a ferro e fuoco l’hotel dove i “Neri” si riuniscono.- A me sembra di vedere gli occhi iniettati di sangue e le zanne digrignanti di Corrado Formigli, “la condanna del Papa” immancabile , le grida, gli ululati della canea mediatica minore, della muta addestrata ad addentare ai polpacci tutti “populisti e sovranisti”; le bave alla bocca dei Riotta e dei Parenzo durissimi a ad esigere la repressione e la censura, l’intervento del Ministro dell’Interno; sento già il vibrato discorso di condanna definitiva di Mattarella dal Quirinale…
Invece: il convegno è avvenuto. Lo ha organizzato Yoram Hazony, un simpatico israeliano-americano, ex aiutante di Benjamin Netanyahu, ebreo ortodosso ed esegeta della Torah, presidente dei un Istituto Herzl a Gerusalemme (che mira a rivitalizzare il popolo ebraico) autore di un libro intitolato “Le virtù del nazionalismo” dove appunto dimostare che”nazionalismo” è bene, e che tutti i crimini che gli vengono attribuiti vanno invece addebitati all’idea di impero.
E la muta di doberman non s’è avventata ad addentare. Hanno abbassato le orecchie uggiolando. Le iene e gli sciacalli si sono reingoiate le bave e le strida, i lupi hanno represso gli ululati in uggiolii, e reinfoderato le zanne. Ammansite le torme e le mute da caccia al fascista, si sono acquattate ai piedi del domatore, accennando persino a sobri scodinzoli. Sui (pochi) media che ne hanno parlato, si sono sprecate espressioni di rispetto per il domatore, il suo libro e la sua iniziativa, persino di rivalutare il nazionalismo al modo di Hazony.
Che bello e consolante spettacolo di mansuetudine. La canea, le torme e le mute bavose quasi sapendo per istinto che il nazionalismo al modo del domatore non ha nulla di veramente sporco che meriti la loro vigilanza di cerberi. Perché è una forma superiore e pura di nazionalismo, fresco di bucato e pulito, senza razzismo, guerra, negazionismo, autoritarismo, banca centrale del popolo ed altri crimini..
Alcuni amici ci hanno invitato a criticare la deriva dal sovranismo american-conservatrice della Meloni; lascio il compito a un articolo non mio.
https://www.ilprimatonazionale.it/politica/giorgia-meloni-sposa-conservatorismo-usa-144768/
Ne prendo educatamente le distanze perché coi tempi che corrono nei settori contro l’Odio…
Mi sento di ringraziare Hazony per la legittimazione della Le Pen e della nostra Meloni come di Orban; sono così malridotte e le loro idee e voci emarginate (quando non criminalizzate) che semplicemente ha rallegrato vedere la bella Marion sul palco a parlare dei nostri temi, con quelle bellissime gambe..
Naturalmente, basta accettare la giusta intuizione di Hazony, in veste di docente della Torah: “Nelle scuole vengono fatti studiare i filosofi dell’Illuminismo, che sono i filosofi dell’individualismo; non ci viene insegnata la Bibbia che contiene la vera filosofia delle nazioni”, ha detto. E’appunto così che leggono la Bibbia gli israeliani: come un manuale del nazionalismo-e l’atto notarile catastale che legittima il possesso della terra.
Un altro dotto amico vuol che riveli nel libro del domatore il pressapochismo filosofico. Anche qui lascio il compito nientemeno che al Cato Institute, storico think tank conservatore
Ridiculous Claims in Yoram Hazony’s The Virtue of Nationalism
Dovrei farlo io?! Fossi matto. Anzi sia messo agli atti: Grazie professore, torni ancorta a trovarci!
Stefano. Criticare è facile, fare è difficile, come sempre… Non mi pare che all’indomani del XX Settembre 1870 si tenessero convegni in Italia sulla bontà e lungimiranza del Congresso di Vienna…
Werner, scusami: “il conservatorismo, il cristianesimo e il patriottismo sono valori inconciliabili con il liberismo economico”. Ti sei abbrustolito le cervella?
Werner si è disfatto anche della regina Vittoria…
Neanche Pio IX sarebbe stato tanto radicale come Werner….
@Guidobono
Beh, non so quanto possa essere conciliabile con il Conservatorismo una teoria economica che si fonda sul libero e illimitato flusso di capitali, merci e individui. Anche se più che una teoria economica, il Liberismo é una vera e propria ideologia. Poi non solo il Liberismo è antitradizionale, e il mercato vale più della morale. Ma secondo te ho il cervello abbrustolito, e pazienza, vuol dire che devo farmi una TAC.
I Nazional-Conservatori tedeschi tra le due guerre facevano la lotta armata ( I Proscritti di E. Von Salomon) ed hanno tirato giu’ W. Rathenau ministro liberista ebreo venduto e servo degli sciacalli di Versailles; omicidio politico che ha spianato la strada alla presa del potere del Partito Nazional-socialista dei Lavoratori tedeschi, ovvero l’ala giacobina “di sinistra” del Movimento tedesco ( vedi A. Mohler La Rivoluzione Conservatrice ed. Akropolis ).
Ci sono quindi i Nazional-Conservatori e i semplici Auto-conservatori di destra , dipende sempre dal livello del testosterone … Ecco perchè tra Fascisti e destra non ci si intende …
Magari avessimo oggi certi Nazional-Conservatori o Rivoluzionari Conservatori In Italia …
I Nazional-Conservatori tedeschi tra le due guerre facevano la lotta armata ( I Proscritti di E. Von Salomon) ed hanno tirato giu’ W. Rathenau ministro liberista ebreo venduto e servo degli sciacalli di Versailles; omicidio politico che ha spianato la strada alla presa del potere del Partito Nazional-socialista dei Lavoratori tedeschi, ovvero l’ala giacobina “di sinistra” del Movimento tedesco ( vedi A. Mohler La Rivoluzione Conservatrice ed. Akropolis ).
Ci sono quindi i Nazional-Conservatori e i semplici Auto-conservatori di destra , dipende sempre dal livello del testosterone … Ecco perchè tra Fascisti e destra non ci si intende …
Magari avessimo oggi certi Nazional-Conservatori o Rivoluzionari Conservatori In Italia …
Catilina ma infatti questi pseudo “nazional-conservatori” come detto ottimamente anche da Perra nell’articolo su Ereticamente e come è palese del resto non hanno nulla a che vedere con i grandi uomini della Konservative Revolution, anzi direi che ne sono l’antitesi in pratica a tutti i livelli: sul piano economico i rivoluzionari-conservatori erano ferocemente anti-liberisti, erano comunitaristi sul genere del “socialismo prussiano” di Spengler, se non ancora più radicali come Niekisch… Sul piano geo-politico erano anti-occidentali e contro le talassocrazie mercantiliste anglosassoni, sul piano politico non erano nazionalisti come magari fu poi l’ala più giacobina dei nazional-socialisti ma erano perlopiù per l’Idea di Impero che è tutt’altra cosa, ed infatti guarda caso Yoram Hazony nel suo libro “Le virtù del nazionalismo” critica fortemente l’Idea di Impero come responsabile di tutti i mali operando un rovesciamento dialettico dai chiarissimi scopi, oggi è importantissimo capire infatti che l’idea illuminista di Nazione non solo va superata ma che essa rappresenta un grave pericolo e sarà usata come già è stato fatto in passato per ottenere determinati risultati(Evola metteva in guardia dal nazionalismo già dagli anni ’30)… Detto questo, ma ci sarebbe molto altro da dire, in realtà questo “nazional-conservatorismo” che io chiamerei in modo più appropriato nazional-liberalismo non è altro che una contraffazione, un strumento o meglio un instrumentum regni per salvare il mondialismo ovvero l’occidentalismo ovvero l’imperialismo anglo-sionista dalla crisi irreversibile in cui è entrato e di cui è consapevole(almeno ai piani maggiori)… Per il resto ripeto l’articolo di Perra dice tutto, l’analisi sui pericoli del piccolo-nazionalismo come arma per dividere e imperare parcellizzando e condannando le nazioni all’insignificanza geo-politica ed opponendosi alla formazione dei grandi spazi, il modello dello Stato d’Israele come esempio puro e massimo di nazionalismo, il giudeo-cristianesimo frankista e messianico come anti-tradizione occidentale etc etc ed in tutto questo l’Italia è come al solito un campo di esercitazione,di sperimentazione per testare queste belle idee che il padrone vuole mettere in pratica, in fondo siamo dei privilegiati…