“L’Unione degli Istriani conferma l’intenzione di voler disertare la Cerimonia solenne del Giorno del Ricordo prevista per lunedi’ 10 febbraio, nell’aula del Senato a Roma, con la partecipazione del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, e delle piu’ alte cariche istituzionali italiane”. E’ questa la posizione espressa dall’associazione in una nota firmata dal presidente, Massimiliano Lacota.
“Finché il Maresciallo Josip Broz Tito sarà Cavaliere di Gran Croce al Merito della Repubblica italiana decorato di Gran Cordone – scrive Lacota – l’Unione degli Istriani non partecipera’ a nessuna subdola Cerimonia nei palazzi istituzionali di Roma”. Quando qualcuno, rincara, “che dovrebbe sentire il dovere morale, prima che la responsabilità politica di farlo, revocherà la massima onorificenza dello Stato a chi ha permesso che la Tragedia delle Foibe si avverasse, completandola con la cacciata di 350mila italiani dall’Istria, Fiume e Dalmazia, allora ritorneremo a essere presenti”.
“Voglio anche evidenziare che sono più di duecento i familiari delle Vittime delle Foibe che non hanno fatto ancora domanda di concessione della medaglia prevista dalla legge istitutiva del Giorno del Ricordo, e questo perché ritengono un’offesa chiedere il riconoscimento per il Sacrificio dei loro cari prima che venga revocata la massima onorificenza italiana concessa a chi e’ stato il mandante politico del loro assassinio”.
“Non c’é posto a Palazzo Madama, a Montecitorio e al Quirinale per entrambi: o Tito, o l’Unione degli Istriani”, conclude Lacota.
La richiesta è giusta e sacrosanta. Ma con i nipotini del PCI al governo non mi sembra un’operazione semplice…
È più facile revocare una cittadinanza onoraria a Mussolini…