• Home
  • Il Clan
  • Privacy Policy
  • Contatti
sabato 24 Maggio 2025
No Result
View All Result
Barbadillo
  • Politica
    • Difesa
    • Grilleide
    • La Destra riparte da…
    • Tarantelle
  • Corsivi
  • Le interviste
  • Esteri
  • Economia
  • Cronache
  • Cultura
    • Artefatti
    • fedi e religioni
    • Fumetti
    • Libri
    • Musica
    • Ritratti non conformi
    • Sacro
    • Scuola/Questionario proustiano
    • Televisionando
  • Sport
    • Boxe
    • Figurine
    • Il raccattapalle
    • Pallone mon amour
    • Storie di Calcio
  • Scintill&digitali
  • Cinema
  • Parola ai lettori
Barbadillo
  • Politica
    • Difesa
    • Grilleide
    • La Destra riparte da…
    • Tarantelle
  • Corsivi
  • Le interviste
  • Esteri
  • Economia
  • Cronache
  • Cultura
    • Artefatti
    • fedi e religioni
    • Fumetti
    • Libri
    • Musica
    • Ritratti non conformi
    • Sacro
    • Scuola/Questionario proustiano
    • Televisionando
  • Sport
    • Boxe
    • Figurine
    • Il raccattapalle
    • Pallone mon amour
    • Storie di Calcio
  • Scintill&digitali
  • Cinema
  • Parola ai lettori
Barbadillo
Home Cronache

Il caso. Le marocchinate colpirono anche i soldati italiani prigionieri dei francesi

by Com/red
25 Novembre 2019
in Cronache
6

Si è svolta ieri pomeriggio, sabato 23 novembre 2019, nell’auditorium comunale di Morolo (FR), la presentazione del libro “Le marocchinate, cronaca di uno stupro di massa”, scritto da Emiliano Ciotti.

A fare gli onori di casa Enzo Moriconi, che ha moderato il dibattito e Chiara Evangelisti, consigliere comunale della lista “Morolo Futura” che ha letto alcuni documenti ufficiali e diari che narrano le violenze compiute dai coloniali francesi anche nel territorio di Morolo.

In apertura del dibattito è stato proiettato un filmato sulla vergogna delle marocchinate. Poi è stata la volta del professor Biagio Cacciola, docente di filosofia, che ha ricordato il recente danneggiamento a Parigi, per opera dei gilet gialli, del monumento eretto in onore del generale Juin, che nel secondo conflitto mondiale comandò le truppe coloniali e tollerò le loro tristi gesta. “I colonialisti francesi tennero a freno i magrebini – ha detto Cacciola – poi li mandarono all’assalto della linea Gustav, promettendo loro il diritto allo stupro e alla razzia. Una volta sconfitti i tedeschi li lasciarono liberi di sfogare la loro bestiale violenza contro la popolazione civile.”

Il giornalista e ricercatore storico Silvano Olmi ha riassunto le vicende storiche di questa tragedia. “Se l’Italia fosse un paese normale – ha commentato Olmi – della tragedia delle marocchinate si parlerebbe da sempre. Invece, le donne e gli uomini che subirono violenza e spesso furono uccisi, ancora oggi non sono ricordati adeguatamente. Per questo, abbiamo inviato ai comuni colpiti nel 1944 da questo flagello una mozione per chiedere l’intitolazione di vie e piazze alle vittime e l’istituzione di una giornata in ricordo di questa tragedia nazionale.”

Il presidente nazionale dell’ANVM, Emiliano Ciotti, ha sottolineato l’importanza della presenza dell’associazione a Morolo. “Purtroppo Morolo è uno dei pochi comuni a non aver approvato la mozione in ricordo delle vittime delle violenze – ha esordito Ciotti – lo diciamo senza alcun rancore e con un filo di amarezza. Occorre sfatare una bufala storica. La storia della carta bianca, delle 50 ore di libertà concesse ai coloniali per compiere le loro nefandezze, è un espediente, una fake news dell’epoca per restringere le violenze alla sola Ciociara e a un breve spazio temporale. Invece, le marocchinate iniziarono in Sicilia e terminarono alle porte di Firenze. Le violenze dei coloniali francesi contro gli italiani non colpirono solo la popolazione civile – ha reso noto Ciotti, anticipando una scoperta clamorosa – abbiamo rinvenuto nell’Archivio Centrale dello Stato di Roma dei voluminosi fascicoli che elencano una serie di innumerevoli atti criminali, compiuti contro i nostri soldati italiani prigionieri nei campi di concentramento francesi. Usarono i magrebini per vendicarsi della dichiarazione di guerra dell’Italia nel 1940.”

Com/red

Com/red

Com/red su Barbadillo.it

Visualizzazioni: 0
Tags: Barbadillomarocchinateprigioniasecond aguerra mondialesoldati francesisoldati italianiviolenza

Related Posts

No italiano al piano pandemico Oms, ma resta tabù l’omeopatia

No italiano al piano pandemico Oms, ma resta tabù l’omeopatia

23 Maggio 2025
Lodigiani in fermento per un devastante progetto agrovoltaico

Lodigiani in fermento per un devastante progetto agrovoltaico

17 Maggio 2025

Leone XIV sfida il mondo digitale per riportare Cristo al centro

Rosita Manfredi, nonna e sentinella solitaria nel paese fantasma

Leone XIV, le prime parole del papa made in Usa sono per la pace: un segnale per tutto il mondo

Il dovere di curarsi per legge cela quello di tacere per censura

Il Policlinico di Milano espone i ritratti della secolare gratitudine

La satira di Osho sul (surreale) papato “tecnico”

Addio al Papa. E’ morto Francesco, testimone di religiosità popolare contro le élite

Comments 6

  1. Guidobono says:
    6 anni ago

    Fossimo stati un popolo vero, una nazione avremmo lottato, ucciso ogni soldato nemico a portata di mano ecc. ecc. Invece abbiamo fatti gli italiani, purtroppo, anzi ricevavamo gli Alleati con fiori e fanfare…

  2. Guidobono says:
    6 anni ago

    Serve a poco dirlo adesso, anche se le italiane continuano ad essere offese e talora violentate, tra gli applausi di pretacci e comunistoni…

  3. Guidobono says:
    6 anni ago

    I francesi gollisti come Juin e molti altri sono sempre stati profondamente schifosi d’animo, sia con i propri connazionali, sia con gli stranieri… Particolarmente vigliacchi sul campo di battaglia (infatti facevan combattere marocchini, senegalesi, ecc.) quanto fuori di esso con le persone inermi. Luis Renault, anziano e malato, fu ucciso a pugni in carcere, ad esempio… e così centinaia di migliaia d’altri…

  4. Werner says:
    5 anni ago

    “I colonialisti francesi tennero a freno i magrebini – ha detto Cacciola – poi li mandarono all’assalto della linea Gustav, promettendo loro il diritto allo stupro e alla razzia. Una volta sconfitti i tedeschi li lasciarono liberi di sfogare la loro bestiale violenza contro la popolazione civile.”: a me risulta che i Tedeschi, dopo la sconfitta di Montecassino, suggerirono alla popolazione civile di allontanarsi da Esperia e da altri comuni ciociari, per l’imminente arrivo dei goumiers. Attribuire una qualche corresponsabilità a loro, sulle atrocità commesse dai Marocchini, mi pare francamente poco onesto. Piuttosto quello che non comprendo è, ma dov’erano i soldati del Regio Esercito?

  5. Guidobono says:
    5 anni ago

    Non c’era un vero esercito cobelligerante, solo qualche reparto inglobato nelle Armate alleate. Chiaramente i tedeschi, i soldati più disciplinati del mondo, che mai si abbandonavano a stupri di gruppo, non hanno responsabilità alcuna… Poi, i soldati del Regio Esercito avrebbero in ogni caso ‘guardato dall’altra parte’, come tipico anche di tutte le nostre forze della cosiddetta sicurezza… Poi, certo, ci sono talvolta anche i Salvo d’Acquisto…

  6. Fernando says:
    5 anni ago

    Mio padre lo sentivo raccontare che i tedeschi,disciplinatissimi,chi rarissimamente commetteva uno stupro veniva immediatamente eliminato.I tedeschi non erano i barbari che la propaganda rossa vigliaccamente racconta.. Certamente i Tedeschi d’oggi sono tutt’alta realtà..

Più letti

  • “C’è ancora domani”, tutte le sbavature nel film di Cortellesi

    “C’è ancora domani”, tutte le sbavature nel film di Cortellesi

    0 shares
    Share 0 Tweet 0
  • La polemica. Al film della Cortellesi preferiamo l’epopea della Magnani in “Onorevole Angelina”

    0 shares
    Share 0 Tweet 0
  • Salviamo il Comandante Todaro: mito e realtà di un eroe italiano (senza buonismo)

    0 shares
    Share 0 Tweet 0
  • In “The Penitent” di Barbareschi la religione è nel mirino degli lgbt

    0 shares
    Share 0 Tweet 0
  • La vita romanzesca di Edda Ciano Mussolini tra amore, odio e perdono

    0 shares
    Share 0 Tweet 0

Seguici su Facebook

Siti amici

  • 10 righe dai libri
  • Appennini di Gian Luca Diamanti
  • Arianna Editrice
  • Associazione Eumeswil Firenze
  • Calcio e statistiche
  • Diretta.it
  • Eclettica edizioni
  • Finanza Sexy
  • Hamelin Prog – Progressive Rock Magazine
  • Il blog di Roberto Perrone
  • Il diario del gigante Paolo Isotta
  • L'eminente dignità del provvisorio
  • linkiesta
  • melascrivo
  • Polémia
  • Rivista Visio
  • SilviaValerio.it
  • Storia in rete
Facebook Twitter Instagram

“All’orizzonte di quell’oceano ci sarebbe stata sempre un’altra isola, per riparsi durante un tifone, o per riposarsi e amare”.
Hugo Pratt

Barbadillo è un laboratorio di idee nel mare del web che, a differenza d’altri, non naviga a vista. Aspira ad essere un hub non conformista, un approdo libero nel quale raccogliere pensieri e parole e dove donne e uomini in marcia possono fermarsi a discutere insieme di politica, ecologia, musica, film, calcio, calci, pugni e rivoluzione.

Ultimi articoli

Léon Krier, architetti e urbanisti rigenerano le città tradizionali

Léon Krier, architetti e urbanisti rigenerano le città tradizionali

24 Maggio 2025
Il secolo di Mishima: Mathlouthi lo celebra col film di Schrader

Il secolo di Mishima: Mathlouthi lo celebra col film di Schrader

24 Maggio 2025
Riviste. Arriva Prometheica tra Jünger, fisica quantistica e un inedito di Guillaume Faye

Riviste. Arriva Prometheica tra Jünger, fisica quantistica e un inedito di Guillaume Faye

24 Maggio 2025

Ultimi commenti

  • pasquale ciaccio su No italiano al piano pandemico Oms, ma resta tabù l’omeopatia
  • pasquale ciaccio su Santa Sede armistiziale per l’Ucraina? Leone XIV ci spera ancora
  • Guidobono su Santa Sede armistiziale per l’Ucraina? Leone XIV ci spera ancora
  • Guidobono su La stanza dell’ospite. Se non è formale, la democrazia non è
  • Tullio Zolia su Il campione Nino Benvenuti e i suoi rapporti con il Msi
  • Pasquale ciaccio su “Una pace difficile” di Starace, oltre l’ossimoro di una intesa giusta e duratura
  • Guidobono su “Una pace difficile” di Starace, oltre l’ossimoro di una intesa giusta e duratura

with by amdotcom

No Result
View All Result
  • Politica
    • Difesa
    • Grilleide
    • La Destra riparte da…
    • Tarantelle
  • Corsivi
  • Le interviste
  • Esteri
  • Economia
  • Cronache
  • Cultura
    • Artefatti
    • fedi e religioni
    • Fumetti
    • Libri
    • Musica
    • Ritratti non conformi
    • Sacro
    • Scuola/Questionario proustiano
    • Televisionando
  • Sport
    • Boxe
    • Figurine
    • Il raccattapalle
    • Pallone mon amour
    • Storie di Calcio
  • Scintill&digitali
  • Cinema
  • Parola ai lettori
Questo sito utilizza cookie per fornirti la migliore esperienza di navigazione. Se continui nella navigazione acconsenti all'uso dei cookie.OkLeggi di più