Uno degli strumenti più efficaci con cui la sinistra post-marxista è riuscita a consolidare la sua egemonia culturale anche dopo la caduta del Muro è costituito dalla capacità di vincere la battaglia delle parole. Se ne parla da più di mezzo secolo, è vero, ma nessuno è stato capace di opporvisi seriamente.
Il metodo è noto e si traduce in genere in tre strategie. La prima è adottare un vocabolo con un significato specifico, legato a un determinato contesto storico, e attribuirgli una valenza universale: l’ur-fascismo, per usare il termine coniato da Umberto Eco, è il caso più evidente. La seconda consiste nell’attribuire un significato negativo a una semplice vox media, criminalizzandola. Un caso tipico è legato all’abuso del suffisso –fobia. Fobia deriva dal greco antico phobos, paura. La paura può non essere considerata un sentimento particolarmente nobile, ma non costituisce di per sé una minaccia. Può essere semmai la reazione di chi si sente minacciato, per cui compito primario del politico dovrebbe essere valutare se tale minaccia è reale o no, ed eventualmente rimuoverla. Invece si è cominciato con lo stigmatizzare la paura dello straniero (xenofobia), per passare poi alla paura del fondamentalismo islamico (islamofobia), tacendo invece sull’aggressiva cristianofobia diffusa nel mondo musulmano e anche fra molti musulmani che hanno trovato accoglienza in Europa.
La terza strategia consiste nel coniare neologismi o per colpevolizzare orientamenti culturali difformi dalla vulgata marxista (basti pensare alla battaglia contro il “revisionismo” di Renzo De Felice), o per elaborare nuove costruzioni giuridico-lessicali attraverso cui esercitare un controllo sociale. L’invenzione più recente è il cosiddetto hate speech (in italiano “incitamento all’odio”, ma scriverlo in inglese fa più fino), da cui ha tratto origine la Commissione interparlamentare proposta dalla senatrice Segre.
Intanto, è opportuna una premessa. Che l’odio, o comunque l’aggressività sia in crescita, a livello virtuale e anche nella vita reale, è fuori di dubbio. Le conseguenze sono moltissime, dalla crisi economica alle inevitabili tensioni che comporta la nascita di una società multiculturale e multireligiosa, dalle tensioni interne ai nuclei familiari all’estrema razionalizzazione della vita lavorativa legata all’informatica. Razionalizzazione che comporta paradossalmente una moltiplicazione dei comportamenti irrazionali. Il corriere che è controllato minuto per minuto nei suoi spostamenti dal navigatore satellitare, mentre prima poteva ritagliarsi tempi morti per fermarsi al bar e fare due complimenti alla cameriera, il professore che appena suonata la campanella deve precipitarsi a compilare il registro elettronico, da cui risultano ora e minuti del suo ingresso in classe, il medico di base che più che la gola del paziente influenzato fissa lo schermo del computer per digitarne il codice, perché una svista comporterebbe sanzioni, il poliziotto che vive nel terrore di essere filmato se non si comporta da gentleman con uno spacciatore arrestato, la telefonista che deve vendere un certo numero di contratti taroccati di telefonia mobile, pena il licenziamento da un posto per cui non è mai stata assunta, il bancario obbligato a imporre alla clientela obbligazioni emesse dalla sua banca, il capotreno costretto a sorvegliare da solo un treno locale in cui sono sempre più numerosi i portoghesi e in più a fare da capostazione a ogni fermata, perché i la maggior parte delle stazioni non è più presidiata, hanno visto negli ultimi anni diminuire non solo la loro capacità di spesa, ma il loro tenore di vita. Tutto questo ha comportato una crescita dell’aggressività sociale che prende tutte le direzioni, non solo politiche. Basta scorrere le lettere al direttore di un quotidiano per trovarsi di fronte ai contenziosi più disparati: genitori di bambini petulanti che si scagliano contro proprietari di cani abbaianti, lavoratori autonomi contro dipendenti, giovani disoccupati contro anziani pensionati (che poi magari sono i loro stessi genitori, o nonni, da cui sono mantenuti), ciclisti contro automobilisti e pedoni contro ciclisti, e naturalmente viceversa. A tutto questo si aggiungono i risentimenti di natura politica o prepolitica, contro cui la Commissione Segre dovrebbe operare.
Buona parte di questa aggressività è legata alla Rete. L’informatica fornisce infatti una straordinaria possibilità di controllo, sia verticale – da parte dei superiori e dei gestori -, sia orizzontale (il ragazzino che filma il professore che non riesce a tenere la disciplina e mette on line il video). Ma al tempo stesso la rete offre tramite i social una possibilità di sfogo prima impensabile alle frustrazioni che provoca. Invettive rozze o violente, che prima erano confinate ai tavoli di una bettola o alle pareti di un orinatoio, oggi divengono di pubblico dominio. È per arginare questo fenomeno che la Commissione Segre è stata istituita.
Sarà veramente utile, o costituirà, come da taluno paventato, la premessa per la creazione di un orwelliano “ministero della verità”, o magari, visto il costume italiano, si risolverà in una nuova fabbrica di prebende e di piacevoli missioni all’estero per i suoi membri (niente male per un Parlamento che si è prefisso il compito primario di ridurre le spese del Palazzo, a partire dai vitalizi alle vedove dei deputati)?
Prima di azzardare una previsione, è onesto considerare alcuni aspetti del problema. In primo luogo in Italia esistono due leggi specifiche, contro il neofascismo e contro l’odio razziale, la legge Scelba e la legge Mancino. La prima è stata raramente applicata, per la sua collisione col principio costituzionale della libertà d’opinione, tant’è che contro molti movimenti neofascisti è stata paradossalmente utilizzata la norma del codice penale fascista che persegue le associazioni sovversive. La seconda ha avuto un’applicazione più vasta. Il limite della legge Mancino, al di là di altre considerazioni, è che persegue esclusivamente l’odio di razza, ma non l’odio di classe. Lo scrissi – mi si perdoni il vezzo dell’autocitazione – in un articolo uscito sulla terza pagina del “Messaggero Veneto”, diretto all’epoca da quel galantuomo di Vittorino Meloni – quando il decreto era ancora in discussione. Dietro questa omissione c’è un preciso motivo. È esistito un partito in Italia che fin dalla sua nascita ha propagandato l’odio di classe e che su quest’odio, e sull’invidia di chi non ha e vorrebbe avere (e se avesse forse si comporterebbe come e peggio di chi oggi odia), ha costituito le sue fortune. Il primo hate speech è stato quello del partito comunista e della componente massimalista del vecchio Psi. Purtroppo nemmeno nella mozione istitutiva della Commissione Segre è presente un riferimento all’esigenza di contrastare la diffusione dell’odio di classe, cui si aggiunge oggi anche l’odio fra i sessi o l’odio intergenerazionale (eppure è difficile immaginare che cosa sarebbe successo se un politico di destra avesse proposto quello che Grillo ha proposto per gli ultrasessantacinquenni per i rom o per i cittadini italiani di origine straniera). Eppure è noto come antisemitismo e odio di classe siano strettamente intrecciati: in Germania Hitler mieté consensi presentando gli ebrei come capitalisti sfruttatori del popolo, in Italia molti fascisti di sinistra, sui cui nomi è bene stendere un velo pietoso, appoggiarono le leggi razziali in nome della lotta alla borghesia. Senza contare che, se l’odio di razza ci ha portato ad Auschwitz, l’odio di classe ha portato allo sterminio dei Kulaki, ai Gulag, alla rivoluzione culturale cinese, ai massacri del Sud-Est asiatico. Si potrà obiettare che il Pci non esiste più, anche se in qualche festa del Pd si continua a cantare “Bandiera rossa”. Ma esistono i Centri Sociali, i rappers che inneggiano all’odio politico, gli anarchici che esaltano la lotta allo Stato borghese.
Un ultimo elemento critico della mozione istitutiva della Commissione Segre è costituito dall’assenza di qualsiasi riferimento agli haters antioccidentali e anticristiani. Si citano documenti relativi all’“antigitanismo”, all’antislamismo, alle discriminazioni verso minoranze e immigrati, ma non si parla delle violenze contro i cattolici, delle profanazioni di chiese e cimiteri, della propaganda fondamentalista che naviga su internet. Si parte dall’assunto che debbano essere difese solo le minoranze, senza considerare che una minoranza agguerrita può condurre alla “sottomissione”, tanto per citare il romanzo a tesi di Houellebecq, una maggioranza timida e divisa. In sostanza, è giusto e doveroso combattere l’odio, ma in tutte le sue forme, non solo quelle verso i nomadi o gli immigrati. Anche quello, magari, degli occidentali verso se stessi.
Tutti i “libberali” di questo paese appoggiano la Commissione Segre (Boldrini), perché si sa, per costoro tutte le idee non conformi al loro pensiero di stampo liberalprogressista vanno censurate. Per loro guai ad essere semplicemente contrari all’immigrazione afroislamica, allo ius soli, contro le unioni gay, gli uteri in affitto, ecc., devi essere sbattuto in galera. Se tutto ciò non è degno di un regime totalitario, mi si spieghi allora dove sta la normalità. Ho avuto modo di leggere opinioni di giornalisti e intellettuali veramente liberali, che invece bocciano completamente questo provvedimento. Quello che so, è che in Italia non esiste alcuna emergenza razzismo o antisemitismo, create dai mass media per distrarre l’opinione pubblica dalle vere emergenze, che sono ben altre (tassazione oppressiva, crisi economica, lavoro che non c’è, emigrazione dei giovani, diffusione della droga tra i ragazzi, ecc.)
d’accordo con Werner, nessuno sentiva il bisogno dell’ennesima commissione!
Partiamo da un punto, le commissioni parlamentari in Italia come si è detto non servono a nulla e i precedenti non mancano. Se si pensa di combattere l’imbarbarimento in questo modo si sbagliano di grosso così come pretendere di andare a vedere le partite allo stadio come se si andasse al Teatro dell’Opera pensando di combattere il razzismo e l’eventuale omofobia. Balotelli poi non viene fischiato perché negro ma semplicemente perché ha dei modi di fare da bullo e perché alla sua età ha tante cose che molti ragazzi della sua età non possono avere. Riguardo la commissione Segre l’errore lo ha fatto la destra, che fosse una trappola o no non lo so, ma si poteva anche votare ma ribadire che ci si proponeva di ridiscutere su alcuni punti che si sarebbero rivisti in un secondo momento. Poi ribadisco è più facile che la senatrice Segre faccia prima ad andare alla polizia postale o da un suo legale e persegua per via giudiziaria quegli imbecilli che l’hanno insultata dato che non credo la commissione possa realmente fare qualcosa nell’immediato.
Werner. Finchè tu continui a confondere “liberale” in italiano con “liberal” anglosassone, difficile che tu possa coglierne le differenze… Ai tempi di Almirante e del vecchio ostracismo verso il MSI (spezzato da Berlusconi, non dimenticarlo) gli unici che accettavano di dialogare con lui ed esponenti del suo partito in sede RAI erano del PLI…Quelli come te si meritano forse una Segre…
@Guidobono
Guarda che quando uso l’espressione “libberali”, lo faccio proprio per indicare i “liberal” di stampo anglosassone, che oggi fanno la sinistra italiana. Mi spiace che non hai compreso bene il senso ironico del termine. I “libberali” sono dei falsi liberali, perché il liberale autentico non censura nessuno, neanche quelli che non la pensano come lui. Di fatti ho apprezzato le posizioni espresse da veri liberali come Diaconale e Porro, di totale contrarietà alla Commissione Segre. Invece i “libberali” – che spesso e volentieri sono i radicali – sono portatori di un’ideologia che mischia il peggio del liberalismo e del progressismo, ossia il liberalprogressismo, e si dimostrano molto intolleranti, e guai se qualcuno osa criticarli, pena l’epiteto di “fascista”, “nazista”, ecc.. Ricordo benissimo che Berlusconi fu il primo a sdoganare il MSI dall’isolamento in cui si trovava, per colpa della DC a cui piaceva dialogare troppo con i sinistroidi.
Concordo con la definizione di Werner, Felice se è per questo non dimentichiamo che in realtà prima del Berlusca fu Craxi a sdoganare e riconoscere legittimità politica al MSI nell’arco parlamentare, Berlusca non fece altro che seguire quella scia per calcolo elettorale e per odio nei confronti della sinistra, ma Berlusconi non fu mai di “destra” e sempre lo rimarcò non solo con le parole ma con i fatti, così come mai furono di “destra” i liberali di qualsiasi risma, progressisti o pseudo-conservatori che fossero.
Il centro-destra ha sbagliato, doveva votare contro, non astenersi. Entrando nel merito. Io non ho nulla a priori contro l’odio: perché uno non potrebbe odiare? Lo dicono gli studiosi che è una cosa istintiva, e che quindi è non voluta. Ora, a parte che per come l’hanno messa sembra che possano odiare solo loro… grave è la destrutturazione del concetto di nemico fatta dalla sinistra occidentale. Prima hanno smontato il concetto classico di nemico: il nemico leale che può anche avere ragione è stato fatto diventare il “delinquente” o il “cattivo”, esorbitando dalla sfera politica verso quella giuridica e morale (ricordiamoci di Schmitt); adesso si va nel sentimentale: il solco è tra quelli che amano e quelli che odiano! Siamo al grottesco, se ci facciamo imporre una tale pedagogia ci meritiamo di scomparire.
L’era Zanone allora di che setta liberale era!!Il Berlusca non ha sdoganato nulla,ripeto nulla,aveva fiutato che poteva infilarsi approfittando della situazione,capendo quale era il direttivo MISSINO.
Esatto Paleolibertario dovevano votare contro, ma ci pensi cosa sarebbe successo se lo avessero fatto? Altro che le puntate di Report sui fondi russi alla Lega e gli account fake di FdI, montavano una di quelle sceneggiate che nemmeno nei confronti dell’Alt-Right statunitense hanno fatto… Comunque concordo in toto con l’intervento.
Sottoscrivo nella totalità il giudizio che mi precede.
p.s. Ormai stanno alla frutta, il leviatano è ferito e per questo diventa più aggressivo, ma ormai anche nell’opinione pubblica si è creato un certo sentimento che non potrà più essere cancellato, questa sinistra è profondamente odiata e più continuano così e più gettano benzina sul fuoco, lasciamoli fare che sono gli ultimi colpi di coda, arriverà il momento che basterà una piccola spallata e cadranno giù…
D’accordo, Stefano. D’altronde sapevamo che la sinistra “bianca”, quella occidentale, è anche quella più velenosa, più intrisa di ressentiment, la butta sul piano morale, sa che il popolo non è dalla sua parte. Teniamo presente poi che finché c’è stata la diarchia USA-URSS c’è anche stato un certo contenimento di questo moralismo progressista, il suddetto duopolio ha funzionato da katechon, rallentando il progetto di massificazione progressista, invece ora hanno le praterie davanti. Speriamo che qualcuno si frapponga (la Russia? l’Iran?). Non voglio morire “buono”.
Berlusconi non era di destra, ma fece, certo per opportunità politica, quello che Craxi e la DC(ricordiamoci Tambroni, 1960) non osarono fare… I radicali non sono liberali.
@paleolibertario
Nella migliore delle ipotesi, se Lega e FdI avessero votato contro la Commissione Segre, penso che i soliti “libberali” avrebbero invocato la Legge Scelba contro di loro.
Bisogna saper scegliere ed evitare le trappole.
Dimenticatevi l’Iran. Non serve a niente di duraturo, nulla che piaccia agli occidentali d’ogni colore, ed imploderà.
Felice dal 1979 dicevano che sarebbe imploso e invece nonostante le difficoltà e le guerre scatenategli contro non è successo, i persiani non sono come gli arabi e l’Iran oltre ad avere un sistema sociale ed economico sviluppato ha un popolo coeso e soprattutto uno degli eserciti di terra meglio addestrati del mondo, senza contare la loro diplomazia che è assolutamente fra le più capaci… sono anche un popolo istruito, hanno una percentuale di laureati altissima e moltissime sono donne al contrario di quello che si pensa qui in occidente,certo magari non possono essere un sistema modello per noi decadenti occidentali ma sicuramente non cadranno anzi acquisiscono sempre maggiore influenza nell’area medio-orientale visto la loro lealtà nei confronti degli alleati e dei paesi che commerciano con loro, Italia in primis con cui da sempre abbiamo ottimi rapporti… a me pare che ad implodere siano le democrature occidentali che ormai svuotate di qualsiasi sistema di valori e spezzate dalle insulse campagne del politicamente corretto, gender e guerra etnica si apprestano ad essere superate dalla storia, mentre ritornano sulla scena le grandi civiltà orientali che ci hanno superato anche nel campo su cui basavamo la nostra egemonia, ovvero quello tecnologico… Qui a meno che non ci sarà un grande risveglio dei popoli europei, a implodere saremo proprio noi , ma la vedo dura osservando il livello medio dei popoli europei, soprattutto della Germania e dei popoli scandinavi e nord-occidentali, in est Europa invece ancora qualche speranza ce l’hanno, li ancora sono sani, vedi ungheresi, serbi, bulgari etc senza contare russi e turchi ovviamente…
Stefano. Noi non imploderemo, ci estingueremo gradualmente…
L’Iran lasciamo stare…
Stefano. Il tuo errore di fondo, a mio avviso, è di distinguere tra ‘popoli sani e non’ in base a contingenze spicciole. Mi sovviene che, con tal criterio, anche la Wehrmacht dei tempi belli albergava non pochi omosessuali, debosciati, alcolizzati, drogati… Eppure quando si trattava di pianificare e combattere sapevano farlo….
Ecco dici bene Felice :”Eppure quando si trattava di pianificare e combattere sapevano farlo”… Proprio quello che manca agli europei a cui mi riferivo, e ormai anche agli statunitensi visto che nemmeno loro hanno più dei soldati preparati, però almeno loro hanno tecnologie, intelligence e soprattutto tante armi(certo con i contro che comporta, però non lo conquisti facilmente un popolo armato)… Noi dove vuoi che si vada con quello che c’è in giro, fra effeminati gretini che l’unica arma che sanno usare è la fotocamera del cellulare e senza nessun tipo di principio superiore a cui sacrificare qualcosa del proprio ego? Lungi da me giudicare in base principi moralistici da cui sono sempre stato molto distante (anche perchè la morale alla fine è uno dei piani più bassi in cui si manifesta il carattere di un popolo e di un individuo, al massimo l’etica si può prendere in esame) ma di certo non vedo sanità ne corporea, ne mentale ne spirituale in queste generazioni di europei occidentali quindi come diceva il buon Arnold Joseph Toynbee “le civiltà muoiono per suicidio, non per assassinio” e questa è la fine che stiamo facendo, gente più virile e più degna prenderà il nostro posto.
Il fatto che i popoli dell’est siano più sani è sotto gli occhi di tutti,concordo con Stefano. Il liberalismo si è rivelato un sistema più subdolo ed efficace nell’annichilire lo spirito dei popoli rispetto al comunismo(lo intuì,con una certa preveggenza,oltre 60 anni fa,Evola) ; esemplificativa è,a tal proposito,la differenza tra l’ovest e l’est della Germania…
Ha ragione anche Paleolibertario,questa lotta senza quartiere contro l’odio è una totale stupidaggine ; innanzitutto perchè questi paletti non riguardano mai il mondo progressista o antagonista di sinistra,che può permettersi letteralmente di tutto ; ma ,indipendentemente da ciò,l’odio è un sentimento tipicamente umano,adattivo,vitale…certo può diventare reato se porta all’incitamento alla violenza o al turpiloquio più becero verso il nemico(sono d’accordo),ma non può essere perseguito per legge in quanto tale,solo perchè viene espresso.
Più in generale vi è via via molta meno libertà di pensiero rispetto ad una volta(ed è paradossale,perchè ci si aspetterebbe più repressione in anni più vicini alla fine del secondo conflitto mondiale,piuttosto che il loro inasprirsi man mano che ci si allontani da esso).
In quanto a Balotelli,sceneggiata clamorosa,che però(forse) ha portato ad ottenere quello che il buon Marione voleva,così tra breve lo rivedremo con la maglia della nazionale(la prima convocazione che non sarà per meriti sportivi,ma per il politicamente corretto)…Personalmente farò il tifo per qualcun altro al prossimo europeo.
Wolf, sottoscrivo tutto. Un ultima cosa voglio dire per non essere frainteso, quando parlo di “sanità” di certi popoli parlo anche e soprattutto della loro refrattarietà praticamente spontanea a tutto quel buonismo e quelle tematiche boldriniane dei “diritti in-civili” a cui l’occidentale medio è succube… Anche io come paleolibertario non voglio morire “buono” ma soprattutto voglio morire libero di poter pensare, dire, amare ed odiare chi mi aggrada.
Tutto ok! Ma i diritti (di chi non è politicamente corretto) si devono difendere spada in pugno, non con lamentazioni da vecchia beghina…
Wolf. Balo è un furbone ed il nostro un mondo di fessi. ESPN TV Argentina è da due giorni che trasmette un inserto speciale in appoggio a Balo per l’intollerabile aggressione subita!
Stefano. L’unico Paese occidentale (sia pur artificiale) che corrisponda ai tuoi ideali, ad occhio e croce dovrebbe essere Israele!
Balo. Il risultato di Verona è che mezzo mondo straparla ora dell’Italia come di un Paese razzista!!!! Non solo occorre convocarlo senza indugi in Nazionale, ma farlo Senatore a Vita e poi Santo Subito!
Salvini e Meloni sono complici del potere sionista; salvini ha già programmato un incontro con la segre, la Meloni ha già detto , insieme al sig.Pacifici (già vero sindaco di Roma ai tempi di Ale-magno) che le sanzioni contro l’antisemitismo sono troppo blande. La Melonie Salvini dovrebbero spiegare i rapporti col sig. Bannon.
Per quanto riguarda l’isolamento del Msi esiste solo nella vostra testa: da Miceli a De Lorenzo (medaglia d’argento della sedicente resistenza) al filoisraeliano Viviani tutti i peggiori figuri dei servizi segreti sono stati parlamentari del Msi.Il buon Almirante riceveva spesso minacce di morte però le riceveva dai camerati detenuti a Porto Azzurro.
Ma vadano al diavolo Barwuah e tutti coloro che lo coccolano. La sua vicenda non merita alcuna attenzione, ci sono cose ben più gravi, come la questione dell’ex ILVA di Taranto, che rischia di chiudere con conseguente licenziamento di 20 mila persone, nonché la fine dell’acciaio di produzione italiana. Un “successo” di Giggino quando è stato titolare del MISE, che ha consegnato l’ILVA all’Arcelor Mittal, colosso indiano dell’acciaio, a cui lo stabilimento di Taranto gli serviva solo per avere più quote di mercato in Europa, e che di fare il risanamento ambientale se ne sta fottendo, a prescindere dallo scudo fiscale.
La vicenda Ilva è il paradigma dell’innetitudine, della miopia , della incompetenza e del corto respiro del ceto “dirigente” nostrano
Werner se è vero che tante colpe possono ricadere sul Giggino nazionale è anche vero che la prima abrogazione dello scudo fiscale( caso mai fosse quello il problema) è avvenuta con il decreto crescita del giugno 2018 ( governo gialloverde) a cui dopo sono susseguite svariati cambi di direzione uno conflittuale con il susseguente.
Ma il problema è stata una non gestione della problematica che è almeno ventennale , un rimandare come gli struzzi le decisioni con il solo risultato di passare la palla agli “investitori” e di portare sul baratro le maestranze.
Senza progettualità , senza visione globale di un sistema Paese le multinazionali ( anche quelle Italiane) fanno ciò che vogliono.
Basta andare al di là delle Alpi e questo non succede. Che piaccia o non piaccia la politica ( francese o tedesca) è più presente ed anche più competente.
Da noi si riducono le grandi questioni nazionali per twittare slogan o per regolare conti politici ( nella fattispecie la Lezzi con il suo manipolo correntizio sta ricattando il governo giallorosso per fare la paladina dura e pura del territorio e per vendicarsi della mancata conferma al ministero. Ma questo vale per tutti i partiti)
Diciamo che con i risultati brillanti che ottengono sparare sulla politica è come sparare sulla Croce rossa
Esatto . Macron prima di andare in politica, a trent’anni (!!!!) come banchiere di Rothschild getsiva una fusione tra due multinazionali. I nostri politici sono dei bamboccioni che fanno selfie o battute da terza media. A livello internazionale arrivi in certi posti perchè hai le capacità , da noi i partiti sono centri per dare redditi a nullafacenti e amici degli amici. Capita spesso che politici trombati, in attesa di essere rieletti vengano assunti come consulenti da regioni o comuni .La vicenda Ilva è emblematica della cialtroneria della nostra classe politica (tutta!) .
@Valter Ameglio
Ma assolutamente Valter, la classe dirigente italiana è penosa, perché invece di fare l’interesse nazionale, fa solo interessi personali, di bottega, o di partito. Non ha il benché minimo senso del dovere e spirito patriottico, ed è per questo che le multinazionali fanno quello che vogliono, come nel recente caso dello stabilimento Whirlpool di Napoli. Nel caso dell’ex Ilva di Taranto, la soluzione più idonea è una sola: nazionalizzazione. Si tratta della più grande acciaieria d’Europa, e non possiamo permetterci la sua dismissione, che comporterebbe la perdita dell’1,4% del PIL, e poiché evidente che Arcelor-Mittal, non ha intenzione di uscire neppure 1 centesimo per il risanamento ambientale – prendendo a pretesto lo scudo penale – ma solo di fare profitti e continuare ad inquinare, con gravi danni per la salute di operai e cittadini, allora è evidente che è necessario l’intervento pubblico. Negli ultimi sette anni lo Stato italiano li ha spesi oltre 20 miliardi di euro di soldi nostri per salvare le banche private a rischio, e non certo nell’interesse dei risparmiatori, ma nell’interesse dei partiti, come nel caso di MPS, la “banca del PD”. Capisco che se uscisse i soldi anche per nazionalizzare l’ex Ilva, nessun partito ci guadagna, ma costerebbe molto meno, come pure fare il risanamento ambientale. E non solo, non sarebbero soldi buttati, perché avrebbero un ritorno economico per le casse dello Stato attraverso i profitti.
Scusate ma forse dimenticate che alla scorsa edizione di Atreju venne ospitato Steve Bannon. Mi spiegate cosa c’entra Steve Bannon con la nostra memoria storica? Noi siamo quelli che ci dichiariamo sovranisti ma poi tolleriamo le installazioni militari nel nostro territorio.
Proprio perchè era isolato il MSI si prestava spesso ad operazioni di bassa macelleria politica, a fare la ruota di scorta in cambio di 10 lire di mancia…Craxi un governo con il MSI non l’avrebbe mai fatto, Berlusca sì…
@Guidobono in realtà già ai tempi di Mattei (che considerava il MSI partito Taxi) c’erano gli ammiccamenti con la DC come ci furono anche con Pacciardi e con i Social Democratici, ricordo anche che durante la guerra del 1948 tra gli Arabi e gli Israeliani e durante le successive guerre mentre la base militante era filo palestinese la dirigenza era filo atlantica e filo sionista per non parlare poi degli innamoramenti del MSI verso le dittature militari sudamericane sostenute da CIA e Massoneria.
Il MSI aveva una politica poco coerente. Per sopravvivere accettava, appunto, di fare il lavoro sporco…Senza mai ricevere veri sdoganamenti. Quello che gli rimprovero col senno di allora e di poi…
Il ruolo della nostra massoneria, checché ne pensasse Gelli, era e sempre fu del tutto marginale nelle vicende latinoamericane. Affarismo spicciolo di qualche militare e qualche civile…Comunque non semplificare troppo, Giovanni. La Massoneria non è né di destra, né di sinistra, né filo americana, né antiamericana…dipende….: oggi Maurizio Gelli, figlio di Licio, è l’ambasciatore di Ortega in Canada dopo esserlo stato per 4 anni a Montevideo, avendo come grande sponsor locale l’ex Presidente ed ex tupamaro Mujica. Senza mai essere stato né nicaraguense, né diplomatico…of course.
Wolf. Non erano più sani i poveri popoli dell’Est. Vivevano in una prigione senza sbarre! Nella quale non si entrava (a parte un po’di turismo CONTROLLATO, per la valuta) e soprattutto non si usciva! Rimanevano corruzione, piccola delinquenza, soprattutto legata al mercato nero, prostituzione…. MA CHE COSA CI TROVI DI BELLO?