Lungi da noi il volere raffreddare l’entusiasmo del popolo del web, galvanizzato dagli ultimi risultati elettorali. Mentre c’è chi gioisce per il successo delle forze ostracizzate dai principali conduttori televisivi (da Fazio alla Gruber, da Formigli a Floris, a Gad Lerner), concedendosi qualche sfottò, il dato oggettivo è che ai numeri elettorali (e che numeri per la Lega e per Fratelli d’Italia) non sembra corrispondere un’identica “alternanza” comunicativa. Sugli schermi la pattuglia “progressista” è insomma destinata a confermare la sua egemonia politico-culturale, malgrado il vittimismo diffuso.
Gad Lerner si trasforma in una prefica, piangendo per i rischi democratici (“Già in passato le classi subalterne si illusero di trovar tutela nella trincea della nazionalità. Non finì bene” – scrive in un post su Facebook), ma intanto da qui a poco si prepara ad inaugurare, giusto sulla Rai, Terza Rete, una nuova trasmissione, che sarà varata il prossimo 3 giugno. Titolo della trasmissione “L’approdo”, con un occhio nobile alla storica trasmissione culturale in bianco e nero della Rai, ma con evidenti citazioni all’attualità (il sequestro della nave Sea Watch 3) , sottolineata senza remore dal conduttore: ”Tra alcuni anni proveremo vergogna per il comportamento del nostro Governo, per la denigrazione di chi pratica il soccorso in mare, per l’offesa recata a dei sofferenti trattati come se fossero dei furbi e ci chiederemo come sia stato possibile accettarlo. Le lezioni della storia purtroppo non insegnano nonostante testimoni come Liliana Segre ci abbiano ammonito che l’indifferenza si trasformerà in senso di colpa”. Una bella premessa per la prima puntata …
Questo il quadro non esaltante della comunicazione radiotelevisiva, che non sembra discostarsi dal più generale panorama culturale nazionale.
Nel corso degli anni sono cambiate le maggioranze parlamentari, si sono succeduti ai vertici Rai consiglieri, amministratori e presidenti di vario orientamento, ma la “minestra” culturale è stata sempre la stessa, costringendo i telespettatori a sorbirla, anche quando non ne apprezzavano il sapore, convinti da un messaggio sottile e pervasivo che altro non c’era a disposizione. Tanto meno a destra, una destra tratteggiata come incolta o comunque distratta.
Vai a spiegarglielo che la migliore cultura europea non aveva né radici né ascendenze “di sinistra”. Vai ad elencare nomi e titoli esemplari. Certe “distrazioni” (da parte del centrodestra governante) si pagano, con il risultato che, al di là delle maggioranze elettorali, a “governare” sul versante delle idee sono sempre stati gli stessi.
A questo punto dire basta è il minimo. E non tanto nel senso di auspicare censure ed epurazioni, quanto, molto più semplicemente, in ragione di una “par condicio” culturale, per decenni disattesa.
Le idee ci sono ed anche gli uomini in grado di portare in video argomenti e proposte autenticamente “alternative” al circo di una sinistra sempre più autoreferenziale e vuota di contenuti. Basta cercarli e dare loro voce. E magari da lì partire per una più ampia offensiva culturale, in grado di archiviare vecchie rendite di posizione, di aprire finalmente al confronto plurale, di offrire visioni inusuali. L’invito – in sintesi – è di cogliere l’attimo – ci auguriamo non fuggente – di una nuova domanda di rappresentanza politica, per trasformarlo in un progetto di più ampia durata. I numeri elettorali ci sono. Gli argomenti non mancano. Ora si tratta di passare ai fatti, per trasformare in azione culturale le idee. Basta volerlo.
Salvini deve aver letto questo pezzo, infatti ieri c’è stata l’emanazione di un “editto” indirizzato a Salini:”Chiedo all’amministratore delegato se il cambiamento passa da Lerner che trent’anni fa era in televisione ad attaccare la Lega. E Fazio, e Saviano, e Gad Lerner. Manca solo Santoro”, ha affermato il leader della Lega e ministro dell’Interno. Aggiungendo, rivolto a Fabrizio Salini, che sarà sua premura conoscere i costi del programma… Ma io mi chiedo,anche Foa che fine ha fatto? Comunque speriamo che gli equilibri cambiano anche in RAI ed in generale a livello mediatico, in realtà qualche piccolo e quasi impercettibile riflesso delle elezioni già si vede ma sarebbe ora di prendersi un minimo di reale egemonia come dice bene anche quest’articolo di Bozzi Sentieri.
Che la cosiddetta “intellighenzia di sinistra” abbia visibilità a livello mediatico, ci sta, perché una TV di Stato di un paese democratico, deve permetterlo. Il problema è che non c’è pluralismo, e i sinistroidi da 50 anni esercitano il monopolio assoluto, e non solo nella RAI, ma anche in molte emittenti private, di cui mi vengono in mente La7, Sky, e i canali del gruppo Discovery Italia (i vari La8, Nove, ecc.), dove, parliamoci chiaro, parlano solo loro. Devo dire che Mediaset si sta dimostrando più pluralista della RAI, anche se relativamente, e nonostante il proprietario è da 25 anni un leader politico. Il fatto che non esista il pluralismo a mio avviso ci dice una cosa, che i sostenitori del Pensiero Unico Dominante liberalprogressista, hanno paura del contraddittorio e temono che la gente possa aderire ad altri tipi di pensiero (es. conservatore), non conformi alla loro linea. Siamo in un regime (liberalprogressista) mascherato da democrazia, questa è la verità.
Sempre lucido ed esplicito M.Bozzi Sentieri. Ma rispetto a Gad Lerner perchè dobbiamo meravigliarci di quanto premette alla sua futura sovversiva trasmissione ? In fin dei conti la Terza Rete è da sempre il canale comunista che con i suoi programmi a diffusione nazionale alimenta la propaganda rossa e rafforza l’egemonia culturale della snx.Ancor più grave ,detiene il controllo dei telegiornali regionali e quindi penetra con la sua voluta disinformazione anche sugli utenti meno preparati a coglierla.Ritornando a Gad Lerner,quando parla di “sofferenti trattati come se fossero dei furbi…” penso che si riferisca alla sua storia personale in quanto apolide ebreo gli ha consentito a ricevere in regalo la cittadinanza italiana.Da quali sofferenze fuggiva? Non poteva trovar rifugio in Israele?La nostra vera iattura è stata la spartizione Rai con la deriva Cencelli da cui la Destra era ovviamente esclusa.Il delitto più grave è stato commesso da Berlusconi che non gli importava di premere per un maggior pluralismo in Rai perchè temeva rappresaglie per Mediaset.Infatti,solo così si spiega il nutrito numero di registi, conduttori,attori di snx allora ed oggi stipendiati dal miliardario intento soltanto ad accrescere il suo capitale.La cartina tornasole di quanto sostengo è stata la trasmissione “Zelig” dove non c’era comico che non lo sbertucciasse! Odiernamente le trasmissioni “politiche”di Mediaset non si discostano da questo finto pluralismo,salvo M. Giordano.
Daccordissimo con i commenti precedenti… Però se nelle tv private ognuno fa quel che vuole in RAI ci DEVE essere pluralismo e un governo non di sinistra deve assolutamente provvedere a riformare il carrozzone RAI, non capisco come può essere che la RAI che di solito è sempre filo-governativa a prescindere con questo governo sia anti-governativa, evidentemente la colpa è della maggioranza, grullina in particolar modo che ha lasciato tutto com’era perchè gli faceva comodo come si è visto in seguito… Qualcosa si è mosso solo su Rai 2 con il direttore Sangiuliano al TG e con qualche programma di stampo un pochino più “sovranista”, ma è troppo poco, pur se lasciamo da parte Rai 3 ma su Rai 1 come la mettiamo? Su Mediaset concordo in toto con Tullio, forse gli unici che provano ad essere controcorrente sono Giordano ed il liberale Porro nonostante tutto, per il resto anche Mediaset è strapiena di fuffa radical-sinistrorsa e di esempi se ne potrebbero fare a iosa.