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Home Le interviste

L’intervista. Bortoluzzi (Compagnia dell’Anello): “Demolire l’Ue per fare l’Europa delle nazioni”

by Barbadillo
11 Maggio 2019
in Le interviste, Politica
3
Mario Bortoluzzi con il microfono al concerto per Carlo Venturino a Milano

Mario Bortoluzzi, animatore del gruppo musicale “La Compagnia dell’Anello,  il voto delle Europee registrerà una avanzata delle destre. Questi partiti nazionalpopulisti sono però quasi tutti euroscettici. Eppure la tradizione culturale della destra, nonché quella musicale, ha sempre avuto a cuore il tema del continente come spazio di libertà. Come si spiega questa dissonanza?

“Non trovo che vi sia contraddizione, bensì coerenza. I movimenti ‘nazionalpopulisti’ sono critici verso questa forma di Europa, costruita non sulle esigenze dei popoli ma su quelle espresse dalle oligarchie, a loro volta controllate dai poteri finanziari.

La tradizione culturale della Destra, e di quella italiana in particolare, ha sempre elaborato un altro modello di Europa, una Confederazione di stati sovrani, con doveri e diritti paritetici e con alcuni settori, a cominciare dalla Difesa, comuni. V’è poi il complesso valoriale di riferimento che semplicemente non esiste nell’attuale Unione Europea, nessuna rivendicazione delle radici greche, romane, cristiane: su cosa si fonda questa Europa? Su quali basi, su quali valori? Si è accuratamente deciso di non dirlo per non urtare non si sa quali ‘sensibilità’…creando un pasticcio di banalità senza capo né coda. Perché un Europeo dovrebbe combattere e morire per una Patria europea?   Per soddisfare le esigenze dei mercati? La Destra invece l’ha sempre saputo, perfino cantato, ed è per questo che avversa una Ue costruita su basi decisamente materialiste. La costruzione della casa comune europea poi è partita dall’Euro, dal tetto. Di solito, le case non si costruiscono così. Il tetto si fa per ultimo.

L’Europa attuale è dominata da un asse franco-tedesco che, apertamente, si è organizzato per costituire la struttura egemone  del sistema di relazioni europee. Questo è inaccettabile ma purtroppo, o per fortuna, non più emendabile. Gli stati del Sud, piano, piano sono destinati a soccombere e le loro economie ad essere distrutte. Spiace dirlo ma avevano ragione Craxi e la Thatcher. Questa casa europea così non va. Meglio demolirla e costruirne un’altra. Con solide fondamenta. Un’Europa dei popoli e delle Nazioni.

Le offerte politiche in Italia, a destra, vanno dalla Lega a Fdi, passando per le destre radicali di Casapound e Fn. Quale le sembra il progetto più solido per cambiare questa Europa?

“Nonostante l’egregio lavoro, fatto ad esempio dagli amici de Il Talebano, per costruire all’interno della Lega una consapevolezza politica ‘sovranista’ e ‘di destra’, vedo nel partito di Salvini ancora presenze culturali non convinte del tutto sull’irrinunciabilità dell’unità nazionale come valore fondante, anche se in forma federalista. La Lega ha poi sposato, dall’epoca del comizio romano di Piazza del Popolo, condiviso con Casa Pound e con la presenza di Giorgia Meloni, la totalità delle intuizioni offerte dalle avanguardie delle ‘tartarughe’, in primis l’uscita da questa Unione Europea e dall’Euro. Mi pare che Salvini, Borghi Aquilini, Rinaldi e Bagnai non ne parlino più. Personalmente, trovo coerente l’idea primigenia di Casa Pound, ben rappresentata ora dalle posizioni di Simone Di Stefano e di Marco Mori per una ‘ITALEXIT’ e le appoggio”.

Caso Torino. Al Salone la sinistra più retriva si è scatenata per censurare la partecipazione della casa editrice Altaforte, vicina a Casapound. Perché questo clima così avvelenato?

“Si è scatenata la sinistra antifascista ed è riuscita ad imporre la sua censura ancora una volta visto che Altaforte è stata espulsa la notte scorsa dal Salone del Libro. Non si rendono conto di quello che fanno e che dicono. Sembra di assistere ad una danza di folli. L’odio muove le loro scelte, solo l’odio per la cultura non conforme e la libertà di espressione. D’altronde sono anni, non mesi, che gli antagonisti (il braccio armato degli antifascisti in giacca e cravatta) attaccano la  libera cultura. Penso all’incendio della libreria Ritter di Milano, la bomba alla libreria Il Bargello di Firenze dove un poliziotto ha perso un occhio e una mano, le scritte minatorie alla libreria Il Torchio di Padova, le campagne di demonizzazione contro i gruppi di musica alternativa per impedire un concerto in ricordo di Jan Palach a Verona, i pestaggi a freddo, le aggressioni ai banchetti, le intimidazioni, potrei, purtroppo, andare avanti con l’elenco all’infinito.

Gli esecutori sono ‘i centri sociali’ ma i mandanti sono i politici che in tv urlano ‘al pericolo fascista’, i media che, a reti unificate, tutti i giorni, attaccano chi si oppone a quello che, lentamente, va formandosi e cioè un regime autoritario che vuole annullare ogni opposizione. Da mesi sento demonizzare in tv Casa Pound, senza che vi sia mai un rappresentante del movimento in studio a poter replicare alle accuse. Neanche negli anni ’70… In realtà la capacità di  narrazione politica della Sinistra, appiattita com’è su posizioni neoliberiste è finita, le è rimasto solo l’antifascismo in assenza di fascismo e picchia duro su un tamburo ormai sfondato”. 

I prossimi progetti della Compagnia dell’Anello?

“Poter suonare in pace le nostre canzoni  dove veniamo invitati senza leggere sui giornali che non possiamo farlo perché, in questa ‘democrazia’ totalitaria, qualche specialista di ‘trame nere’ vede legioni di SS al Brennero, pronte ad  invadere l’Italia.  “La Compagnia” definita gruppo ‘nazi rock’ …anche questo ho dovuto leggere su ‘autorevoli quotidiani’…

Non vorrei apparire polemico ma se questo oggi può accadere, la responsabilità è anche della Destra che ha governato per quasi dieci anni questo Paese senza investire nulla per sostenere e diffondere una cultura diversa da quella dominante. E i risultati di questa mancanza sono sotto gli occhi di tutti”.

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Comments 3

  1. Stefano says:
    4 anni ago

    Dedicato all’Europa

    La dolcezza del frutto maturo
    e l’asprezza del vento gelato
    e pane, e sale
    s’offre all’ospite sacro
    a nord, ad est, a sud, ad ovest, in Europa

    Canto l’Europa, la pace romana
    pace di aratro e di spada
    canto del sangue offerto in suo onore
    da stirpi di ghiaccio e di sole a nord, ad est, a sud, ad ovest, in Europa

    Canto la gloria di Roma
    del Reno lo scettro imperiale
    i duchi guerrieri e i lori cantori
    errare sereni in cerca d’onore
    a nord, ad est, a sud, ad ovest, in Europa

    Canto i fratelli che sempre han difeso
    dal lupo crudele la frontiera dell’est
    canto l’Europa dei giorni che vengono
    canto i suoi giovani cader nelle strade
    a nord, ad est, a sud, ad ovest, in Europa

    Mi chiedono se conviene
    cantare questa Europa
    so solo che e’ giusto
    il resto non importa

    Canto un’Europa di sangue le catene che ci stanno chiudendo
    canto, e il mio canto e’ nel vento
    a nord, ad est, a sud, ad ovest,
    a nord, ad est, a sud, ad ovest,
    a nord, ad est, a sud, ad ovest, in Europa.

  2. Tullio Zolia says:
    4 anni ago

    In totale sintonia con il camerata Mario Bortoluzzi! Bravo Stefano a ripubblicare qusto bel canto….anche se ricorda i Fratelli che sempre han difeso dal “lupo crudele” la frontiera dell’Est (una piccola provocazione verso un caro amico).

  3. Guidobono says:
    4 anni ago

    Quella esisteva. Era l’idea di Metternich a Vienna, 1815. Bene o male, è durata fino al 1914. Ma i nazionalismi si sono ‘coalizzati’ per distruggere la viabilità di un’Europa di Nazioni…E adesso che cosa si vuol costruire con il puzzle impazzito di un’Europa insignificante che si ‘permette’ di temere l’asse Parigi-Berlino? Quando ero bambino temevano l’asse Parigi-Bonn… Tutte fantasie anacronistiche…

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