Si chiama Federico Palmaroli, ha 46 anni, fa l’impiegato, ma nella vita è soprattutto Osho, il re della satira web. 900mila seguaci su Facebook, 200mila su Twitter. Un genio assoluto. Non usa parolacce, non è mai becero, non ha mai cadute di stile. E’ un satiro vero. Punge, pizzica, sfotte. E soprattutto fa pensare. La satira, del resto serve a questo. ha solo una macchia. Non è di sinistra, non è di quei salotti lì, non è stato cooptato dai “buoni”, non ha mai avuto mezza condivisione da Roberto Saviano, Gianricocarofiglio, Michelamurgia…
Fuori dagli schemi. Quindi di destra. Ovvero da discriminare
Il Corriere della sera gli ha dedicato una intervista cult firmata da Fabrizio Roncone, giornalista e inviato di punta del quotidiano. Il titolo: “Di giorno faccio l’impiegato. La sera sono l’Osho della satira”. La sua notorietà nel mondo dell’informazione si deve all’intuizione di Gianmarco Chiocci, allora direttore de Il Tempo, che lo ha portato a firmare una vignetta in prima pagina sul giornale di Piazza Colonna. Sempre efficace, coglie il fatto della giornata e lo declina con una foto surreale e una battuta in romanesco. Potrebbe già essere una star, ma non avrà mai lo spazio mediatico di Zoro, finto censore dei poteri con il cuore che batte a sinistra. Osho nostro infatti è di destra. In una intervista a Repubblica ha “confessato” di “aver votato per il Msi, e poi per la destra sociale”. A nulla è servito poi a Palmaroli ricordare che la satira vera, ovvero quella di Osho, “mette nel mirino chiunque”, “faccio satira senza farmi condizionare dal pensiero politico. Ma a Vauro è consentito, a me no”. Ecco qui. Torniamo sempre al punto di partenza. Se non sei di sinistra e non stai con i “buoni”, non avrai mai la ribalta di uan ospitata dalla signora Gruber. Noi, che siamo come Osho nella lista dei nonconformi, ce ne facciamo una ragione. E sorridiamo di gusto, ogni sera, visitando la pagina di satira #lepiù bellefrasidiosho, che fustiga a destra, a sinistra, ma soprattutto i potenti a cui gli opinionisti e i satiri di regime leccano quotidianamente i piedi…
In realtà le sue battute sono ridicole e per niente pungenti. Sono le classiche osservazioni da popolano romano: degne al massimo di un Brignano o dei comici da quattro soldi romani propagandati da Costanzo; si credono Belli ma non sono che dei Trilussa in sedicesimo. Per intenderci, la satira del Bagaglino era mille spanne al di sopra. Detto questo: non ho alcuna stima di questa “Greta”.
La “Gretina” si fa strumentalizzare. È una ragazzotta nordica, ignorantella, cresciuta nei dogmi di vaghi ecologismi da 4 soldi bucati…
A me sembra piuttosto una portavoce della propaganda ambientalista. Basti pensare che il viaggio in Italia è coinciso con l’uscita in libreria del “suo” libro, opera probabilmente di qualche imbrattacarte col pallino della difesa dell’ambiente a tutti i costi; un po’ come i “ghostwriter” che hanno steso la Laudato sì’, che più che un’enciclica sembra un libro di geografia per le medie inferiori.
Grande Osho. Peraltro non sapevo delle sue idee politiche.