Apprezzo l’impegno giornalistico portato avanti in questi anni da Sandro Ruotolo e per questo reputo sacrosanta la decisione di sospendere la revoca della scorta assegnatagli in seguito alle minacce del boss Zagaria. Non si scherza con la vita di chi fa battaglie di civiltà.
Allo stesso modo, però, trovo ridicolo e scorretto il doppiopesismo con cui taluni personaggi intervengono a difesa solo di chi riconoscono come icona della loro parte politica. La sinistra è sempre pronta alla levata di scudi quando viene toccato un rappresentante della propria intellighenzia, ma lo stesso non accade quando questa viene tolta ad altre personalità a rischio. Una sorta di “soccorso rosso”, che a volte proviene da parte degli stessi che chiedono l’amnistia per terroristi come Cesare Battisti.
Dispiace farne una polemica politica, ma certe cose bisogna dirle: non possono esserci figli e figliastri. Ripeto, riassegnare la protezione a Ruotolo è sacrosanto, ma la revoca del servizio di scorta non può fare scandalo solo quando va bene alla sinistra. Fa specie che meno clamore mediatico abbia fatto l’assunzione dello stesso provvedimento a danno del colonnello Sergio De Caprio, il Capitano Ultimo, colui che arrestò Totò Riina e che ha dovuto ricorrere al Tar nel quasi totale silenzio generale. A me hanno tolto la scorta nonostante le minacce dall’Isis e dai terroristi islamici. Evidentemente nessuno si scandalizza se ad essere in pericolo è una donna di destra che cerca di far aprire gli occhi all’Italia sul radicalismo islamico.
*Presidente dell’Associazione Donne Marocchine in Italia (ACMID)