Sensuale, intelligente e con alle spalle esperienze nel cinema e nella politica: una sintesi perfetta per Alessandra Cantini. Dopo essersi provocatoriamente presentata senza mutande ed aver mostrato senza tabù le sue natiche durante il programma televisivo “La Repubblica delle donne” condotto da Piero Chiambretti, conosciamo meglio questa giovanissima ed interessante scrittrice.
Al giorno d’oggi basta accendere la televisione o accedere ad internet per ricevere dai mezzi di comunicazione impulsi di tipo sessuale. Perché ci si ostina ipocritamente a gridare allo scandalo per una “venere callipigia” in diretta?
L’hai detto tu, per ipocrisia: il mondo pullula di prostitute di professione, pornostar e donne che per ottenere successo aprono le gambe salvo il tacere su come l’hanno ottenuto gridando a meriti che non avrebbero avuto senza l’aiuto dei loro protettori… Ed eccomi che sono a pubblicizzare il mio libro sfruttando ovviamente il mio corpo con la provocazione della pornopolitica, ovvero trasmettendo la mia femminilità in maniera diretta e senza passare da nessuno, che vengo messa in croce dagli ipocriti sessisti che parlano di emancipazione femminile. Oltretutto ho risposto ad una provocazione diretta da una donna, dunque tanto rumore per un fondoschiena è stata l’assurda prova di ciò che voglio dimostrare. Non ho offeso niente e nessuno se non la bassa autostima di molti/e.
Nell’era del femminismo 2.0 proponi al pubblico il tuo “Sacro maschio”. Quant’è controcorrente Alessandra Cantini?
Non sono io ad essere controcorrente, è l’ordine naturale ad essere fuori controllo. La società ha bisogno di uomini maschi e donne femmine, insieme per amarsi e non per farsi la guerra nel cercare dello scambiarsi i ruoli.
Gli uomini sono divenuti le nuove donne: fragili, ipersensibili e insicuri. Spetterà proprio al gentil sesso in futuro richiamare gli uomini al loro naturale ruolo di “maschi” forti, sicuri e a volte duri?
La donna è come il collo sul quale gira la testa ed è infatti colei che ha sempre ispirato le più grandi opere artistiche ed intellettuali. Dietro ad ogni uomo c’è una donna che ha il dovere di renderlo la persona migliore che può essere, dunque certamente spetta alle mie simili recepire il messaggio che voglio mandare a meno che non vogliano ritrovarsi a preferire oggetti elettronici all’uomo. Fortunatamente confido che non sia così e che sia solo questione di tempo, l’irrimediabile non è ancora giunto.
È un’impressione o c’è un seppur vago romanticismo di fondo nella tua penna?
Non è un’impressione: dietro il mio scritto c’è un vissuto di passioni e romanticismo che è finito anche a causa di questa involuzione (in provetta) femminista. Con ciò, credo ancora che il mio principe azzurro sia da qualche parte, e mi farò soccorrere e salvare per prole certificata non appena lo troverò.
Meglio lei che la Nappi o Malena, sicuramente, ma quando le donne erano femmine non mostravano le loro grazie a chicchessia, erano riservate e pudiche, a differenza di questa gentile e affascinante “signorina”.
Che tempi, signore mio. Si stava meglio quando si stava peggio perché non esistono più le mezze stagioni, caro lei.
Oddio: “cara lei”, si dice in italiano colto o almeno non stridente… A meno di essere staraciani ortodossi e considerare tuttora abolito il “lei”…
Intanto, dire che gli uomini sono le nuove donne, e cioè che sono ipersensibili, insicuri, e fragili, significa che è il femminile è ipersensibile insucuro e fragile. All’opposto del “virile” che, come detto nell’articolo, è forte è sicuro. Quindi, si parte da una visione maschilista e offensiva non tanto delle donne, quanto appunto del femminile, sempre giudicato in veste negativa. Che il femminismo di oggi possa in alcuni momenti esagerare non lo nego, ma questa non è una buona motivazione per sminuirne le conquiste. Consiglio alla signorina di leggersi il saggio “Dalla parte delle bambine”, di Elena Gianini Belotti, in cui viene provato e ribadito che non esistono “ruoli” naturali, quanto condizionamenti portati in atto, nelle bambine e nei bambini, fin dalla più tenera età. Dire poi che la donna deve tirare fuori la parte migliore del maschio è giusto e corretto, ma solo se vale anche per i maschi stessi. Anche le donne meritano infatti di essere supportate nello sviluppo della loro personalità, e nella realizzazione dei loro progetti. altrimenti è tutta fuffa e maschilismo, e da parte di una femmina ci si aspetterebbe qualcosa di meglio..