“Regali per gli amici fascisti: il ritorno dei calendari di Mussolini”. E’ il titolo di un articolo del Guardian, quotidiano della sinistra inglese, che parla del boom della vendita di calendari dedicati al Duce. “Fazioni nostalgiche hanno a lungo contribuito a tenere vivo lo spirito di Mussolini – scrive il giornale britannico – ma il fiorente populismo di destra sta ulteriormente demolendo i taboo. Matteo Salvini, ministro degli Interni e leader della Lega, qualche volta cita Mussolini, mentre i sostenitori della Lega hanno partecipato a manifestazioni con le immagini del dittatore a fianco al nome di Salvini. Le marce organizzate da gruppi neofascisti come Forza Nuova e Casapound sono diventate un evento normale”.
I meriti storici del Duce
Per il Guardian, la fama di Benito Mussolini continua ad “aleggiare” “perché alcuni italiani lo considerano come l’ultimo ‘uomo forte’, che non solo ha ripristinato legge e ordine, ma che ha costruito case migliori, strade, sistemi di trasporto e scuole, investendo anche nell’industria”.
La provocazione
Ci sarebbe da chiedersi se in Gran Bretagna c’è la stessa devozione – che gli italiani riservano a Mussolini – per la cancelliera Margaret Thatcher…
Se non lo avessero ucciso sarebbe tornato Presidente del Consiglio nel 1950…in una nuova Italia…
a non farlo dimenticare ci si sono messi di impegno anche i suoi detrattori, un numero enorme e in attività quotidiana da oltre 70 anni, che lo evocano un giorno sì e l’altro pure. Ma con una tale acrimonia e totale mancanza di obiettività da suscitare interesse per quel che di buono ha lasciato. Quando qualcuno o qualcuna invita alla distruzione talebana degli edifici lasciati dal fascismo, ormai entrati a buon diritto nella storia della migliore architettura del 900, passa il segno del buon senso e finisce per fare propaganda a favore di Mussolini in quanto poi altri si domandano se tutto il male che gli viene attribuito non sia una menzogna dato che a titolo di male gli viene imputato anche il bene mischiando il tutto in un minestrone indistinguibile che non lascia comprendere la vera essenza del male del fascismo che parte dall’uso sistematico della violenza nella presa e nel suo manteniment, all’abolizione della democrazia, al totalitarismo, all’uso della guerra nelle relazioni internazionali (a dire il vero in questo il fascismo è stato ampiamente surclassato dagli Usa e dalla Nato) all’abbandono dello Stato di diritto, alle leggi razziali (su imitazione della Germania e degli stessi Usa che le mantennero verso i neri fino agli anni 60)
Non esiste una specifica “violenza fascista” se non nella propaganda antifascista. Infatti i caduti fascisti in quegli anni di violenza, scatenata a sinistra da quelli che volevano imitare la Rivoluzione russa del 1917, a fine ’19 e fino al 1925 circa, sono più numerosi delle vittime! Basti pensare all’eccidio di Sarzana e dintorni…Poi ci fu, è vero, il culto dello squadrismo nero, manganello ed olio di ricino, degli eredi degli arditi ecc. ma esso nacque essenzialmente, anche se non del tutto, come difesa e reazione allo squadrismo rosso.
Con l’entrata in guerra nel 1940 ha buttato nel cesso le molte cose buone che il suo governo fece dal 1923 in poi, ma Mussolini ha peccato di presunzione e megalomania, e il glorioso Regio Esercito che nel 1918 sconfisse eroicamente gli austro-ungarici, essendo privo di uomini ben addestrati e di mezzi tecnologicamente adeguati per l’epoca, accumulò una serie di brutte figure, come quando attaccò la Grecia, dove 14.000 soldati italiani furono sconfitti dagli 8.000 greci, e soprattutto non fu in grado di proteggere le nostre città e i nostri porti dalle incursioni aree dell’aviazione britannica. Per non parlare poi del fatto che si fece strappare i territori dell’AOI e la Libia già nel 1941. Sono infatti convinto che la Germania nazista avrebbe vinto la guerra se non avesse avuto un alleato così debole militarmente come lo era l’Italia. Un regime non lo si può giudicare negativamente solo perché autoritario, ma per la qualità della sua azione governativa, e in questo il regime fascista lo si può solo giudicare nel complesso più che bene, viste le tante innovazioni da esso portate, peraltro poi mantenute anche dalla successiva Italia repubblicana. E comunque sia, chiunque si reputa davvero anticomunista, deve essere sempre grato a Mussolini e alle sue camicie nere di avere impedito il verificarsi di una rivoluzione bolscevica in Italia, le cui probabilità erano a quel tempo elevatissime per via del Biennio rosso. La verità è che purtroppo noi italiani abbiamo un difetto che ci contraddistingue dagli altri popoli, siamo troppo “voltagabbana”, perché finché le cose ci vanno bene e ci fanno comodo, siamo sostenitori di Tizio, poi quando le cose cominciano a non andare nel verso giusto o come piacciono a noi, lo tradiamo subito.
Sono d’accordo,anzi mi fa’molto piacere constatare l’essenza dei commenti.Vorrei aggiungere solamente che Mussolini capiva bene poco di guerra(nella totalità della dinamica)E prendeva per buono le sparate boriose e superficiali di certi strateghi degli alti comandi.Credo che il Duce si sia essenzialmente fatto convincere visto la vittoria in Spagna.Dimenticando che andarono in Spagna solamente Camice Nere Volontarie,
Ad ogni modo la complessità di quel periodo storico sarebbe opportuno divulgarla nella verità storica al pubblico Italiota.Smascherando le falsità propagandare negli ultimi 75 anni dalla sinistra. Pero’ se non si ha una rete TV rimangono chiacchiere..
In Spagna le nostre truppe cosiddette volontarie non si coprirono propriamente di gloria. Mussolini sapeva bene che militarmente eravamo scarsi, ma pensaba ad una guerra quasi finita ed a sedersi al Tavolo della Pace per ricevere qualcosa del bottino… Ma poi le cose come sappiamo andarono diversamente ed il suo bluff fu presto evidente… Nel 1918, propaganda e retorica a parte, resistemmo sul Piave, ma l’Austria-Ungheria di Carlo I senza l’appoggio tedesco, decisivo a Caporetto, già in fase di disgregazione psicologica, non pensava veramente di vincere ed avanzare, quanto di mantenere le posizioni…
La guerra è sempre un male assoluto e torna sempre indietro a chi la ha lanciato. L’Italia avrebbe dovuto pensare a creare serie infrastrutture per le famiglie degli operai più che fare male i carrarmati.
Felice, mio padre è stato in Spagna da volontario,e da bambinello mi raccontava quello che succedeva.Non erano rose e fiori ovviamente però non era. Come la descrivi tu’.Rimane il fatto che ha vinto sbarrando il passo alla barbarie vere in Spagna.Pensa se avesse perso!!! Certamente che non dovevamo entrare in guerre poi,a parte l’armamento ci voleva anche un’intelligenza ramificata capillarmente che costa moltissimo con personale all’altezza,nella guerra vera in vece abbondavano traditori o personaggi meschini.Mussolini doveva passarli per le armi come facevano tutti in tali situazioni..