
Alcuni miei amici brasiliani sono in qualche modo disturbati per la mia dichiarazione a favore della sinistra brasiliana. Forse ho formulato la mia posizione in modo troppo generale. Essendo tradizionalista io sono a favore di antiliberali e antiglobalisti che si impegnano in campagne per la giustizia sociale e la libertà dell’America Latina dal dominio usa.
Non mi piacciono davvero i dittatori liberali pro-Nord America – burattini del capitalismo. Non ho simpatia per Bolsanaro, perché appartiene esattamente a questo tipo di figure. Ma questo non vuol dire che io sto sostenendo il liberale Soros finanziatore della “sinistra” con la sua agenda sacrilega, incentrata sul gender e su posizioni anti-religiose. Ma questo ci dimostra la forte necessità di andare oltre la destra e la sinistra il prima possibile.
Se Trump è un pragmatico “buono” in qualche modo (divide lo schieramento americano e lo indebolisce) Bolsonaro è assolutamente negativo in tutti i sensi. Rappresenta l’alienazione totale.

Il fronte anti-Bolsonaro dovrebbe partire da adesso ed è di massima importanza combattere contro di lui unendo la sinistra più autentica e la destra più genuinao meglio l’opposizione populista unita né di destra né di sinistra.
La “quarta teoria politica” sarebbe la soluzione migliore ma se la società sceglie un esponente politico Bolsonaro è troppo malata per andare verso quarta via. Bolsonaro è il peggio della destra ed è possibile solo come voto di protesta contro il peggio della sinistra. Entrambi sono terribili. Uniamoci su altro schieramento.
Dugin come sempre fra i pochi intellettuali lucidi e non abbagliati dalla “destra” della scuderia atlantista… Segnalo a completamento dell’articolo l’analisi uscita su Eurasia a proposito di Bolsonaro: https://www.eurasia-rivista.com/la-vittoria-di-bolsonaro/
Ecco perchè, da uomo di destra, non mi sono mai piaciuti per nulla Dugin, il fasciobolscevismo, il ribellismo adolescenziale ben superati i 18 anni, le fumose terze e quarte vie, Cuba e Che Chevara, lo pseudo-tradizionalismo fantasioso ed antistorico, la delinquenza comune tipo “Banda della Magliana” ecc. ecc. Viva Maurras, viva Bolsonaro!
Catone. L’articolo di Eurasia è un concentrato del peggior castrismo comunistoide latinoamericano in salsa oggi narco-bolivariana… Chi l’ha scritto non è certamente mai vissuto in Brasile, come, ad esempio, ho fatto io per 4 anni. Parlare di “spionaggio statunitense” dispiegato per far vincere Bolsonaro fa solo ridere. Bolsonaro ha vinto perchè la sinistra ha fallito, come sempre, ovunque. Perché la gente comune si è rotta di declamazioni vuote, utopiche, solidarietà ipocrite e solo sulla carta; desidera giustamente, come priorità, sicurezza, ordine, sviluppo. Altro che Rivoluzione!!!!
@Felice : prima di tutto dissento profondamente dall’accostamento fra Maurras e Bolsonaro che mi sembra inopportuno ed assolutamente inconsistente vista la distanza abissale fra le idee politiche dei due… Per il resto l’articolo di Eurasia è in realtà un analisi ripresa dal movimento “Nova Resistência” che sono brasiliani a tutti gli effetti… Sono daccordo sul fatto che la vittoria di Bolsonaro è dovuta in gran parte al fallimentare decorso del Partito dei lavoratori, che da posizioni inizialmente socialiste nazionali si è trasformato in un partito globalista pro-gender e radical-chic, e questo è sottolineato sia da Dughin che dall’analisi su Eurasia, ma ciò non significa che Bolsonaro sia la soluzione, anzi egli è semplicemente il punto di arrivo di una strategia portata avanti dagli ambienti nord-americani, strategia che ha prima trasformato il PT in una cloaca sorosiana, e poi ha dato il potere tramite anche la magistratura asservita a questo Bolsonaro, sionista convinto, ultra-liberista che distruggerà qualsiasi istanza sociale, uno che vuole vendere la foresta amazzonica ai privati per dire… Insomma capisco tutto, ma non riesco a capire come ci si possa far abbindolare da certi personaggi che chiaramente non hanno nulla di patriottico e sono solo dei burattini in mano alla finanza ed all’intelligence atlantica…Negarlo mi pare un operazione di auto-convincimento oppure di mistificazione della realtà, volutamente o meno…
Non accosti Maurras a Bolsonaro. Maurras fu innanzitutto un uomo di cultura, poeta, saggista, estimatore del Proust de “I piaceri e i giorni” e dei nostri Leopardi e D’Annunzio.
Un ultimo appunto, il nazional-bolscevismo ha poco a che fare con Dughin, fu un movimento capeggiato da Limonov a cui Dughin espresse qualche apprezzamento su alcuni temi ideali molti anni fa, ma da cui si distaccò subitaneamente elaborando la sua Quarta Teoria Politica al di là delle categorie otto-novecentesche per il superamento di liberalismo, socialismo e fascismo in una prospettiva che si può definire rivoluzionaria-conservatrice.
Non è che li accosti. Ci mancherebbe! Da ammiratore delle idee per decenni propagandate da Maurras, uomo certo di raffinata cultura, sento che la vittoria elettorale dell’ex capitano Bolsonaro, in tutt’altre temperie storica, geografica, politica ed ideale, schiude le porte a qualche speranza, poi si vedrà. E non si riparli dell’Amazzonia (!) che la orrenda, corrotta sinistra brasiliana agita da decenni contro chi viene individuato di destra… per far colpo su qualche deficiente “verde” europeo…Eurasia ricopia articoli della sinistra brasiliana? Un motivo in più per non degnarla neppure di uno sguardo…Dugin non è Limonov, lo so bene, ma al fondo della strada i loro obiettivi sono gli stessi… Le loro concioni non sono di destra, né rivoluzionario-conservatori, ma solo filosovietiche, specchietti per allocchi…
E magari truppe le brasiliane intervenissero presto in Venezuela e facessero fisicamente fuori Maduro, tutti i suoi ministri, collaboratori e… famiglie comprese! Ne sarebbe riconoscente la gran maggioranza dei poveri venezuelani (mio genero compreso!)
Militari! Fra i più corrotti, al pari o forse più degli ecclesiastici (almeno oggi, che tra l’altro non vanno neanche in guerra). Quod Deus advertat!
Luca. Chi salvi, i sindacalisti alla Lula?
Per niente, i sindacalisti sono in genere dei parassiti.
I militari si vendono al potere di turno.
Dugin è quasi certamente un agente del SVR (il servizio d’intelligence estero, successore del sovietico KGB, assieme ad altre organizzazioni).
“Non mi piacciono i dittatori liberali pro-Nord America – burattini del capitalismo. Non ho simpatia per Bolsonaro, perché appartiene esattamente a questo tipo di figure”. Senti, ubriacone sproloquiante con barba: Bolsonaro l’hanno votato circa 58 milioni di persone e quindi non è un dittatore. Poi il capitalismo è quello che ha salvato voi, i cinesi ed altri compagnuzzi trinariciuti marx-leninisti prima di crepare di fame o direttamente dai gulag psichiatrici. Perchè con le vostre economie pianificate del piffero nulla funzionava, né avrebbe mai potuto funzionare. Poi, ascoltami: gli operai americani avevano una bella casa propria con giardino quando nella tua URSS eravate obbligati a convivere tre famiglie in squallidi appartamentini di spettrali periferie…e vi rimaneva, come alternativa al suicidio, solo spappolarvi il fegato con vodka di bassa qualità …