Chiunque abbia frequentato per almeno un mese, in ogni tempo, gli ambienti di (centro)destra conosce la cretineria più nera. Epifanie sue sono molteplici. Del resto, lo sappiamo fin troppo bene: tutti i discorsi iniziano con Evola e finiscono con la candidatura.
Tutti abbiamo conosciuto un panciuto consigliere circoscrizionale che tentava di farci attaccare i manifesti aggratis perché lui aveva fatto gli Anni di Piombo; tutti abbiamo conosciuto il disadattato corto e olivastro che concionava di razza ariana rivestito di rune di dubbia ascendenza. Tutti abbiamo avuto un amico ultracattolico e brontolone che una sera abbiamo scoperto a caricare trans. Insomma accanto a giganti senza tempo del fascismo nella Repubblica come Filippo Anfuso o Araldo Di Crollalanza c’erano anche insopportabili nani: sfigati, approfittatori, pazzi semplici o complicati ma soprattutto gente che s’emarginava, si esorcizzava da sola.
Eppure i mostri che hanno congiurato, ancora una volta anche quest’anno, per anticipare Halloween a Predappio hanno dimostrato la potenza di internet. I cretini si scoprono legione, le smargiassate passano per testimonianze politiche. A dirla tutta, ci sarebbe da sogghignare: il politicamente corretto ha trovato, finalmente, qualcuno ancora più cretino come suo degno avversario. I mostri neri (maddeché) rappresentano l’altra faccia del polcorr, il suo perfetto gemello cattivo. Non rappresentano nemmeno se stessi (avete mai ascoltato La Zanzara? Quanti di loro, pizzicati nelle loro strambe idiozie, non hanno fatto subito dietrofront?) ma hanno l’arroganza di voler rappresentare la destra italiana. E per di più (che sia perché hanno seguito un corso di cucito estremamente raffinato?) quella pura, quella “vera”, quella immaginata più che quella storica.
Tutto questo costa anche solo scriverlo. Perché è fare di una legione – di cretini – un soggetto degno di quattro righe per quanto trascurabili e banali. Perché finché esisterà sui media questa presunta, sedicente, insopportabile destrina da operetta, chi è in prima linea nella ricerca editoriale di nuovi orizzonti non conformi, invece di essere interrogato sul totalitarismo delle multinazionali del digitale, dovrà rispondere di una povera macchietta con una maglietta da imbecille.
Quando fu fatta a suo tempo la Guardia d’Onore , molte di queste carnevalate vennero stoppate all’ingresso della cripta e per qualche anno si riusci a porre un argine, coinvolgendo piu’ di 600 militanti che venivano da tutti Italia e da tutti i gruppi per rimettere ordine, arginando il folklore e l’idiozia estrema …
Poi furono messe le telecamere, e quella esperienza ebbe fine, il Folklore beota riprese forza fino a degenerare in quello che abbiamo visto in questi giorni …