E’ cominciata la lunga giornata elettorale nel Land tedesco dell’Assia, un voto che potrebbe avere ripercussioni anche Berlino perché i sondaggi danno in netto calo tanto la Cdu del cancelliere Angela Merkel che i socialdemocratici dell’Spd.
Quasi 4,4 milioni di elettori sono chiamati alle urne per decidere chi governerà i prossimi cinque anni nel ricco Stato federale della Germania centrale che ha una popolazione di 6,2 milioni di abitanti. Il risultato è atteso con grande apprensione, perché il voto è considerato un test per la Grosse Koalition della cancelliera e dell’Spd. L’Alternativa per la Germania è rilevata dai sondaggi ben oltre le due cifre, tra il 10 e 13%. E’ probabile che ci sia una ulteriore crescita dei Verdi, partiti espressione della sinistra mondialista, pro immigrati e diritti dei gay.
Della destrucola tedesca al 10-12% m’importa quasi un tubo. M’importa più di Bolsonaro, discendente d’italiani, che sarà il prossimo Presidente del Brasile con 57,6 milioni di voti ed un messaggio chiarissimo…
Si è mentre rilasciava l’intervista aveva il Candelabro a sette braccia messo bene in evidenza, accanto alla bandiera brasiliana … Non sapevo che anche per i brasiliani la menorah è un simbolo sacro.
Se questo è l’ inizio stiamo freschi ….
Bolsonaro è il classico burattino ultra-liberista atlantico di “destra” sudamericana, ora riporterà il Brasile nelle braccia dei suoi padroni Usraeliani, dopo che negli ultimi anni si era avvicinato troppo a Russia e paesi del Brics…
Afd e Bolsonaro sono della stessa scuderia, quella di Trump-Bannon-Netanyahu… Pareto chiamava questo processo in atto oggi “circolazione delle elites”…
Catilina. Continuate a non capire nulla dell’America Latina. Potevate vincere la Seconda Guerra Mondiale, invece di farvi occupare ed impiccare..
Felice a differenza tua io lascio sempre il beneficio del dubbio su tutto …
Ora il personaggio mi sembra tutto tranne che uno statista di livello e bisognerà vedere se punterà all’area del Pacifico insieme al Cile proprio guardando al Brics, anzichè alla solita manfrina filoyankee da destra liberal-liberista che indebiterà ed impoverirà ancora di piu’ una Nazione che dovrebbe essere da sola una potenza mondiale per risorse e materie prime ….
D’altra parte c’era in ballo l’Establisment neo-troskista con un personaggio d’accatto mascherato da difensore delle istanze sociali …
A me la menorah non piace, se messa in bella mostra per rassicurare chissa chi, ma lascio il beneficio del dubbio a questo Italo/Tedesco , d’altra parte se stiamo dando il beneficio del dubbio a Salvini che è pure milanista oltrechè ad essere filo-israeliano perchè no a questo ex-militare paracadutista come lo era Chavez …
Vedremo cosa saprà fare lui per slegare il continente Latino-Americano dal gioco nordamericano …
Peron è Sandino ragionavano cosi’ …..
Perón faceva l’antiamericano a parole, non a fatti, perchè era un uomo intelligente, a differenza di non pochi peronisti corrotti ed incapaci. Ortega, brutto ceffo erede del sandinismo, ha intanto il figlio di Gelli come principale operatore internazionale… Getulio Vargas da simpatizzante d’Italia e Germania si trovò obbligato, nel 1941, a scegliere la compagnia dell’indigesto Roosevelt. In America Latina valgono diverse categorie rispetto all’Europa, o stai con gli inutili castro-narco-bolivariani (micidiale letame, per lasciare il proprio paese nella miseria, come i Castro ed i Maduro) o dall’altra parte. Prendere o lasciare. Tertium non datur. Oggi l’esigenza percepita come prioritaria è la sicurezza e la ripresa economica. Se non hai appoggi e conquisti spazi nella società civile, Chiese evangeliche ad esempio o sinagoga o mondo imprenditoriale ecc. non vincerai mai. Del resto i militari brasiliani dal 1964 al 1983 furono protagonisti di una crescita enorme del Paese, lo dotarono di grandi opere d’infrastruttura, ne fecero una potenza industriale, con contraddizioni, certo, ma il Brasile è tante cose assai diverse messe una accanto all’altra. Per intanto i progressisti del mondo intero masticano amaro, gridano al babau fascista, sono profeti di sventure ed io, nel mio piccolissimo, godo per l’ennesima sconfitta del “politically correct”!!!
Difficile criticare un Bolsonaro, in Parlamento dal 1991, quando le nostre residue speranze son riposte in un Salvini…
Catilina. Giogo nordamericano? Mi spiace deluderti, ma in America Latina ho passato metà della mia vita in vari Paesi. Il “giogo” è un argomento propagandistico talora usato da qualche partito (o lo era ai tempi di Perón e Braden o di Castro e Batista o Sandino e Somoza…), ma a livello di popolazione, di destra, centro e sinistra, assolutamente no, anzi tutti o quasi oggi vorrebbero poter emigrare negli States, non solo i centroamericani o i cubani… Altro che giogo! Neppure le politiche neoliberiste (a torto colpevolizzate dai cialtroni alla don Lasagna) sono identificate con gli USA, ma semmai con certi procedimenti della finanza transnazionale.