Emmanuel Macron colpisce ancora. Monsieur le prèsident ora se la piglia con i pensionati, “colpevoli” di lamentarsi dell’aumento del costo della vita.
Tutta “colpa” del generale Charles de Gaulle che Macron, da gaffeur, avrebbe voluto arruolare nell’esercito liberale dell’ottimismo obbligatorio. Quando il presidente si trovava in visita alla residenza che fu di de Gaulle, nel piccolo centro della Champagne di Colombey-les-deux-eglises, è stato avvicinato da un gruppetto di anziani. Gli hanno fatto presente che il costo della vita aumenta e che andare avanti con quanto oggi elargisce lo Stato di pensione sta diventando, per loro, impresa ardua.
Emmanuel Macron, tetragono, non solo ha fatto orecchie da mercante ma li ha pure (poco) elegantemente rampognati. Stando a quanto è riuscita a immortalare la telecamera di Bfmtv, monsieur le prèsident ha sentenziato: “Il nipote del generale mi ha appena detto: con lui si poteva parlare molto liberamente, ma l’unica cosa che non si poteva fare era lamentarsi. Trovo che fosse un’ottima pratica”.
Il senso è sempre lo stesso. E lo ha ribadito: “Non ci si rende conto dell’immensa fortuna che abbiamo”. Una frase, questa, che avrebbe fatto la gioia di Flaubert. Un luogo comune ormai insopportabile che è diventato un mantra, un salmo che nega, decisamente, le difficoltà del quotidiano che poi sono la cartina al tornasole della buona o cattiva politica. E che nega, in virtù di un non meglio specificato buonismo, il diritto a protestare.
Pure agli anziani che, dopo il giovane disoccupato (“passa la strada che il lavoro lo strovi”), si ritrovano a farsi lavare il capo da un Macron che pare ormai in caduta libera.