Dopo la disfatta elettorale che ha spazzato via la destra dalle istituzioni, Fratelli d’Italia prova a ricomporre i cocci di un mondo che rischia di scomparire. “Le giornate tricolore” erano in agenda da tempo, ma il risultato delle amministrative – con il suo agghiacciante 16 a 0 – ha dato nuovi significati all’appuntamento in programma a Milano venerdì e sabato (14 e 15 giugno). Il futuristico palazzo della Regione Lombardia farà da cornice alla due-giorni di lavori organizzata dal trio La Russa – Meloni – Crosetto e gli ospiti di lusso non mancano.
A riflettere sul futuro della destra italiana sono stati chiamati in tanti: non solo gli ex An (colonnelli o meno, poco importa), ma anche politici con storie diverse come Raffaele Fitto, già ministro forzista e governatore pugliese, e Francesco Boccia, eterno enfant prodige del Partito Democratico. In molti vogliono dare il loro contributo alla causa di Fratelli d’Italia che, da quanto si apprende dai boatos sui giornali, è pronto a ricompattare le anime destre (intorno alla “Cosa Nera”?).
Massimo Corsaro, che di FdI è onorevole, ha provato più volte a smentire le indiscrezioni giornalistiche e via Twitter ha detto che il suo partito “offre [solo, ndr] un cantiere per discutere del futuro del centrodestra”, sempre che qualcuno non pensi – ha aggiunto – “che vada bene così”. Niente di più, insomma, anche se gli inviti lasciano pensare che l’appuntamento di Milano possa essere una prova generale in attesa del grande annuncio che potrebbe arrivare, chissà, già in estate.
Ad aprire i lavori saranno i fondatori di Fratelli d’Italia che, venerdì alle 18, discuteranno, proprio con Fitto e Boccia, su “L’Italia che vogliamo”. Sabato, invece, sguardi puntati sul futuro del “nuovo centro destra”. Alla tavola rotonda – 15 giugno, ore 18 – parteciperanno i tre fratelli fondatori e, tra gli altri, tanti ex An (Ronchi, Nania, Donzelli, Bignami e Storace, leader de La Destra). La reunion, si mormora, non avrà alcun carattere nostalgico e l’idea è quella di guardare al futuro senza versare lacrime ricordando il glorioso passato che fu.
“Le giornate tricolore” per ora sono solo un cantiere di idee e non il battesimo di un nuovo movimento politico; ma in realtà la due giorni milanese è occasione unica di discussione e confronto. Dopo il risultato di politiche e amministrative, infatti, il mondo che ruota attorno alla destra italiana vuole (e deve) ripartire, rimettendo in gioco anche le più consolidate convinzioni di parte. La speranza è che questa non diventi l’ennesima chance persa, perché significherebbe che la destra italiana è solo in attesa di una nuova bocciatura. Quella definitiva.
@mchicco