“Forme di collaborazione di cittadini non armati che si prestano ai soli compiti di vigilanza e segnalazione” scrive su Facebook il Sindaco di Terni Leonardo Latini in merito alla questione sicurezza dopo che, negli ultimi anni, c’è stato un evidente aumento dei casi di degrado, vandalismo, spaccio e micro criminalità in genere.
Il post ha scatenato da subito le polemiche dell’opposizione, specie di quella sinistra che identifica le ronde con personaggi ambigui, magari schierati molto a destra, con mazze e manganelli alla caccia di immigrati.
Immagine suggestiva, certamente dalla grande eco propagandistica ma distante dalla realtà ternana dove, anche nei casi più tragici (esempio la morte di David Raggi) mai si sono registrati eccessi, tantomeno derive in stile “Alabama anni ’50” con cappucci bianchi, torce a caccia del “blackie” di turno.
Ronde, non nere semmai di semplici cittadini, volontari, che armati di cellulare camminano per il centro nelle ore della sera e che segnalano alle forze di polizia eventuali situazioni poco chiare: un veloce scambio di qualcosa in un vicolo buio, un lancio di vuoti di bottiglia, una persona non lucida che magari può essere accompagnata in ospedale.
Il progetto, che tanto spaventa la piccola pattuglia della sinistra a Palazzo Spada, è già stato sperimentato in località a guida… sinistra come nella Bari di Michele Emiliano: nel giugno 2013 la Repubblica riportava la notizia di elementi della Protezione Civile e dell’Associazione Nazionale Carabinieri a pattugliare i parchi pubblici.
Animata da carabinieri in congedo, da familiari di militari dell’Arma e da simpatizzanti civili l’ANC ha partecipato ad attività di controllo di territorio a Bari, a Roma, in Veneto e in Lombardia riscuotendo un certo successo fra la popolazione. In fondo, malgrado in congedo, si tratta pur sempre di persone con alle spalle anni e anni di servizio e quindi capaci di affrontare, con senno e col giusto tatto, anche le situazioni più difficili.
Ecco ANC e le altre associazioni d’arma (Polizia di Stato e Guardia di Finanza) possono essere l’alternativa conciliante fra chi a Terni cerca di garantire maggiore sicurezza alla collettività e chi invece continua ad essere convinto dell’inutilità delle ronde.
Certo, nel capoluogo umbro non si registrano episodi criminali di inaudita ferocia, né il nemico da combattere ha il nome di Al Capone, Albert Anastasia e Vito Genovese tuttavia, nell’ottobre di un anno fa, il vice presidente della Giunta Regionale dell’Umbria Fabio Paparelli ha ricordato che: “(…)La Regione Umbria insieme all’Emilia Romagna fa parte del comitato esecutivo e relativo Forum sulla sicurezza urbana con tutti i Comuni ed è anche nel Forum europeo che comprende 33 membri con 6 Forum nazionali sulla sicurezza urbana, un passo avanti verso l’inclusione del tema della sicurezza urbana nella programmazione comunitaria. Attualmente non è compreso, ma i recenti fatti stanno dando un’accelerazione a tale inclusione(…)”. L’opposizione ha ragione, paghiamo le tasse per avere sicurezza. E se potessimo pagarne meno per la volontaria e benemerita attività dei congedati della Benemerita?