L’ultimo libro di Guia Soncini – “I mariti delle altre” (Rizzoli) – è uno spaccato divertente ma a tratti anche crudele del rapporto tra uomo e donna negli anni duemila. Già dal titolo si intuisce che il tema trattato è il cosiddetto adulterio, termine ormai desueto forse proprio perché diventato pratica comune. Soncini parla del nostro paese, appunto, come di “una Repubblica fondata sull’adulterio” e, partendo dal principio che, ormai, oggi tradiscono più le donne degli uomini, ci accompagna in un percorso tra Lui, Lei e l’Altra che scorre via veloce ma che non ci impedisce di pensare e, magari, ritrovarci tra quelle pagine. Per i cari Lui, i maschi, era certo più semplice tradire nel ‘900: niente iPhone, niente facebook, niente geolocalizzatori. Si andava “a fare una passeggiata”, “una commissione”. Oggi è impensabile tra sms, mail, chat, Skype, Whatsapp e altre modernità, non essere reperibili sempre. Anzi, il telefono spento fa subito sospettare il/la chiamante. (Ad ognuno di noi sarà capitato, almeno una volta, di andare a sbattere contro il fastidioso “L’utente da lei chiamato..”)
E allora, forse, stavano meglio i Mastroianni, i De Sica, i Fellini, Scalfari o Spencer Tracy; con le loro doppie vite, doppie case, mogli ed amanti che stavano lì, ad aspettare il loro arrivo, la loro parte di tempo e intimità. Oggi no, non è più così. Le amanti non aspettano, vivono! Ti prendono quando e se ci sei e, soprattutto (ed è, forse, questo il cambiamento più visibile), non sperano più che Lui lasci Lei, anzi! Che Lei continui pure a stirargli le camicie. L’altra si godrà solo il meglio! (Nota a margine: cari maschi, se vostra moglie o compagna che sia, smette di stirarvi bene le camicie e soprattutto i colletti, le cose sono due. O non vi ama più o, quantomeno, vi sta tradendo! Le camicie parlano..)
Per vecchie e mai morte concezioni maschili, l’Altra deve seguire il manuale delle amanti e quindi non deve mai far innervosire Lei, la moglie. Ma se l’Altra ha una vita propria e frequenta qualche Altro, questo fa ingelosire il Lui di turno che vorrebbe l’amante in esclusiva! Ma appunto non funziona più così! Anche se l’Altra rimarrà sempre l’Altra, se non l’amante, e, nel caso Lui dovesse lasciare Lei, diventerebbe immediatamente una sfasciafamiglie.
Ormai, le Lei, le mogli, sono diventate più scaltre e impegnate dei rispettivi Lui. Se Lui toglie la fede al dito pensando che, al giorno d’oggi, basti questo per cominciare una relazione clandestina, Lei è già più avanti. Trucca iPhone e Blackberry, cancella sms e mail come dovesse morire domani! E mentre Lui è in “connessione permanente” perché “il flirt incompiuto è il flirt perfetto”, Lei è bravissima a far pesare figli, casa e famiglia e, nel frattempo, ritagliarsi il tempo per farsi l’amante. Forse, anche per questo, certi matrimoni continuano a dispetto di tutto: i reciproci tradimenti. Perché “niente ravviva la vita coniugale come la vita extraconiugale”. O forse perché, “la misura del successo di un matrimonio non sia la fedeltà, o l’eternità, ma solo il matrimonio stesso, che il certificato di matrimonio ne certifichi già solo esistendo la riuscita, consolazione di ogni moglie e condanna di ogni amante”.
Soncini è un’osservatrice troppo attenta per non sapere che la massima per cui “mai fidarsi di uno che tradisce perché poi tradirà anche te” non è proprio veritiera. E, infatti, fa notare come le storie nascano tradendo altre storie, perché innamorarsi accade e basta, non è programmabile. E mette in evidenza un’altra incontestabile verità: “la casa è un collante matrimoniale ben più forte dei figli”. In questa frase c’è tutto, del perché, certi matrimoni, nonostante i tradimenti, reggano e continuino.
E’ un libro bello, ben scritto, che si legge tutto d’un fiato. E se l’autrice ne avesse voglia, potrebbe certamente farne un seguito, “Le mogli degli altri”. Ci sarebbe da divertirsi!
@barbadilloit