Ha ragione Alfonso Piscitelli quando, su Barbadillo, ipotizza un collegamento tra accanimento giudiziario contro Berlusconi e le vicende internazionali che coinvolgono la Russia e Putin in particolare. Ma non solo la Russia. Lo si è visto in questi giorni, con l’offensiva mediatica avviata contro il Kazakhstan per l’estradizione ad Astana di moglie e figlia dell’ex ministro ed oligarca Muktar Ablyazov. L’oligarca non è accusato di delitti politici, ma di essersi fregato 5 miliardi di dollari.
Una scusa del governo kazako per liberarsi di lui? Non proprio. Perché parte del denaro è accusato di esserselo intascato indebitamente in Patria. Poi è fuggito in Russia, che l’ha ospitato, e si è preso l’altra parte del bottino. Davvero è una speculazione politica, se ottiene ospitalità e poi fugge con nuove accuse. Ma l’Occidente ne ha subito approfittato e ha ovviamente concesso asilo al povero miliardario. Con la City di Londra in prima fila. Peccato che l’oligarca non sia stato proprio un santo neppure a Londra e si è beccato una condanna a 22 mesi. Allora è fuggito in Italia. Dove sono state intercettate moglie e figlia, mentre lui è di nuovo scomparso.
Il nostro Paese ha estradato le due congiunte ed è scoppiata la polemica. Anche se il ministro Cancellieri ha chiarito che il decreto di espulsione era sacrosanto. Poi, certo, ci si può chiedere perché le espulsioni non siano così rapide ed efficaci quando si tratta di rimandare a casa gli spacciatori o gli sfruttatori della prostituzione e della schiavitù. Ma non è che se la legge non si fa rispettare in qualche caso, allora non si debba far rispettare mai.
Il problema, vero, è che i media italiani reagiscono come i cani di Pavlov ogni volta che si tratta di occuparsi di oligarchi dell’Est. Che, in genere, non son proprio brave persone. Molto più simili ai mafiosi italiani che ad eroici oppositori politici. Gente che si è arricchita grazie alle speculazioni di Eltsin, alle privatizzazioni selvagge, a crimini di ogni genere. Ma pur di attaccare Russia e (potenziali) alleati, si fa finta di nulla. Si trasformano i ladri in martiri. E sino a quando lo fa il Corriere, o qualche altro organo della borghesia radical chic, non ci si stupisce. Quando però è Libero ad accodarsi, viene da chiedersi come mai non si riesca a capire il nesso tra gli attacchi sul fronte orientale e le manovre a senso unico della magistratura italiana. Ma la geopolitica, in Italia, è ancora un oggetto sconosciuto.