![I Simpson: la politica non divenga caricatura della realtà](https://www.barbadillo.it/wp-content/uploads/2018/03/animation-cool-food-funny-Favim.com-2527236-310x207.jpg)
La destra italiana avrebbe bisogno di una infinita’ di consigli. E il primo è quello di chiederli, perché il più grave errore che le destre, al plurale, continuano a fare è quello di sentirsi perfette. Non lo sono per nulla e la vittoria alle ultime elezioni è dovuta più alla sconfitta di una sinistra fallimentare che non al successo di una proposta che è completamente mancata.
Da dove cominciare con i consigli non richiesti? Dall’informazione, senza dubbio. In un articolo su Electomag l’ottimo Marco Cimmino ha sottolineato come la disinformazione si trasformi immancabilmente in antistoria presente sui libri di scuola. L’informazione condiziona la percezione della realtà, la modifica a seconda di ciò che fa comodo ai poteri forti. Dunque è il primo passo da compiere lungo una strada pressoché infinita di cambiamenti. Non basta investire quattro spiccioli del patrimonio della famigerata fondazione An per creare una informazione alternativa di successo. Serve una ampia base di giovani giornalisti, che lo facciano in modo professionale, non come volontari quando trovano un po’ di tempo libero.
Informazione significa anche smetterla con i cerchi magici che magici non sono. Significa trovare un po’ di coerenza tra le proposte e la realtà. Non si può raccontare la solita tiritera sulla destra sociale per poi farsi rappresentare in tv da Daniela Santanche’ cioè da chi, come imprenditrice nel settore della comunicazione, ha dimostrato che la socialità poteva stare sotto le scarpe.
Le destre devono imparare ad ascoltare. La base ed anche gli esterni che hanno dimostrato competenze, professionalità, capacità nei settori più disparati. Non si può andare a dibattiti televisivi dove si inviano esponenti che dimostrano profonda ignoranza dei temi trattati. Ci sono centri studi che si occupano di economia, di politica estera, di cultura nelle diverse forme. È ora di finirla con gli slogan, con il pressappochismo, con il dilettantismo spacciato per vicinanza alla gente comune. È ora di finirla con personaggi che sono responsabili della marginalità delle destre. È ora di finirla con un romanocentrismo sempre più deleterio.