Guido Crosetto arriva a Salerno, nella culla del deluchismo.
Siccome qui abbiamo il nostro campione, che sfida il potere di De Luca, mica potevo lasciarlo solo. Dovevo portare in suo aiuto miei centoquaranta chili.
Noi contrapponiamo la nostra forza morale e professionale, alla forza delle clientele di De Luca. Non abbiamo paura di farlo e quando c’è qualcuno che, per noi, porta avanti questa bandiera, noi gli stiamo a fianco.
Il sud è al centro del programma di Fratelli d’Italia. Quali impegni si sente di prendere il partito dalla Campania, con tutte le sue criticità?
Penso che i provvedimenti pensati per l’Italia servano anche al Sud, parlo della flat tax e defiscalizzazione totale per i primi sei anni. Specificamente per il sud, credo che l’intervento che abbiamo studiano – un mio cavallo di battaglia -, sia la defiscalizzazione per tutte le persone che qua possono portare la residenza. Penso al provvedimento come quello che hanno fatto spagnoli e portoghesi e con il quale ci stanno fregando i pensionati. Se lo attuassimo guardando al Nord Europa avremmo potenzialmente milioni di persone che potrebbero prolungare la stagione turistica trasferendosi qua avendone un vantaggio fiscale. Penso che ci siano delle cose che possono mettere in moto il Sud e che vincendo, e così credo che finirà, potremmo realizzare.
Quale strategia per rinsaldare la nazione e lo Stato?
Bisogna ricostituire il senso dello Stato e della Nazione che abbiamo totalmente perso. Quando non si riesce a convocare nemmeno l’ambasciatore turco dopo che Instabul ti ha rimandato indietro la nave dell’Eni, devi ricostruire tutto. Quando hai subito la guerra in Libia, fatta esclusivamente contro di noi, devi ricostruire tutto, in silenzio. Intanto bisogna ricostruire nei cittadini il senso e l’importanza stato e nazione. Poi farci rispettare come nazione.
La visita di oggi di Giorgia Meloni da Orban ha anche questo come sottofondo: ricostruire l’identità e la forza di una nazione che è l’unico modo per difendere la povera gente. I potenti si difendono da soli, sono le persone normali che hanno bisogno di uno Stato forte e di una nazione che li tuteli.
Sul caso antifascismo a Matrix….
Sono un uomo orgogliosamente di destra, da sempre contrapposto alla sinistra. Siccome mi ero rotto le scatole di fare una campagna elettorale parlando dell’antifascismo o fascismo ed ero in collegamento esterno e sentivo a pezzi, ero stufo: volevo solo che finissero di parlarne, pur di zittirli ero disposto a dire di essere antifascista.
Sono stato interpretato male, la cosa mi ha dato molto fastidio. E mi ha dato fastidio che alcune persone del mio partito si siano sentite offese. Non possono giudicare una persona da una frase, mi giudichino dai miei atti. Quando queste persone che mi hanno criticato, alcune anche nel mio partito, si erano asservite a Monti, quando si erano asservite a votare per il Fiscal Compact, io con la schiena dritta, non lo facevo. Ho dimostrato così di essere di destra. Mentre qualcun altro ha dimostrato, in quei momenti, di essere un pecorone.
Lo scontro fascismo\antifascismo ha dominato questa campagna elettorale…
Una vera assurdità. Il termine fascismo è usato come una mazza per criticare persone che sono di destra. Alcune vengono persone da un percorso che vengono dall’Msi e An, ma orgogliosamente difendono dei valori e non gli errori del fascismo. Dall’altra parte sotto l’antifascismo si nascondono gente che fanno bombe carte per cercare di ferire i poliziotti. Allora penso che la sfida sia quella di creare lavoro e ricchezza, quella rimettere in piedi la nazione. Invece solo in campagna elettorale tirano fuori per non parlare dei problemi. Dal giorno morirà, scomparirà tutto. Le manifestazioni dell’Anpi non si faranno più, spariranno i fascisti e scompariranno le mani alzate. C’è troppa gente abituata a tenere le mani in tasca e quando le tira fuori alza la mano destra o sinistra col pugno o a mano aperta solo perché altrimenti le tiene in tasca. Io preferisco chi le mani le usa per rimboccarsi le maniche per lavorare. FdI nasce per lavorare, dall’unione di due tradizioni diverse: da una profondamente di destra che arriva da An e l’altra da chi, come me, arriva da altri percorsi ma sempre di destra, per una destra moderna.