Anche il Ponte Flaminio diventa avamposto identitario. L’otto dicembre, infatti, il ponte è diventato teatro della prima azione romana di Generazione Identitaria, il movimento di dei “giovani d’Europa mossi dall’amore per la propria identità, la propria terra e le proprie radici”, come recita il comunicato, che spiega che “il simbolo di Sparta che svetta sul marmo di Roma è solo l’inizio di una lunga serie di azioni contro i nemici della nostra civiltà”.
“Abbiamo agito a Roma – spiega a Barbadillo.it Francesco Piave, uno dei responsabili del nucleo capitolino – perché abbiamo una sezione romana. È il nostro biglietto da visita ed è solo l’inizio. L’attivismo per noi non si ferma mai”.
In che categorie si riconoscono e quali sono i loro progetti futuri, oltre il successo della campagna “Defend Europe”? Ci risponde Umberto Actis, vicepresidente di GI: “Siamo identitari, dunque patrioti: una cosa non esclude l’altra. Come attivismo stiamo portando avanti una campagna contro il degrado: “Riprendiamoci le città”, in molti capoluoghi d’Italia. Parallelamente lavoriamo alla continuazione della campagna Defend Europe contro l’immigrazione massiva, il traffico di esseri umani e l’operato delle ONG”.