Gerry Adams va in pensione. Dopo trentaquattro anni passati come leader dello Sinn Féin, Adams annuncia il ritiro dalla politica. L’ultimo discorso, pronunciato davanti all’assemblea del partito, all’Ard Fheis, in un lungo intervento.
Adams ha insistito molto sul concetto di cambiamento, motivando la sua scelta con il dovere, da parte della leadership, di riconoscere quando sia arrivato il momento di fare un passo indietro e di lasciare spazio ai più giovani. Lascerà definitivamente il suo incarico nel 2018.
Nel suo intervento, Adams ha ripercorso la storia recente del partito. Ha ricordato l’irriducibile diversità che contrappone lo Sinn Féin (che deve guidare la lotta per l’uguaglianza e l’equità sociale) alle politiche neothatcheriane che si fanno largo in Europa e nel mondo. E in particolar modo in Irlanda, a Dublino.
“Ricordate Margaret Thatcher? Per la mia generazione sarà legata per sempre al dramma degli hunger strikers. Tuttavia è stata molto più di questo. Il suo governo conservatore fece aumentare la povertà e distrusse vite umane. Il thatcherismo significò tagli di tasse, ma solo per le grandi imprese e per le élites. Margaret Thatcher fu contro i diritti dei lavoratori, contro i servizi pubblici. Vi ricorda nulla? La Thatcher non c’è più ma il suo insegnamento vive nel capo del governo irlandese. Non può essere un’autentica Repubblica quella che lascia tremila bambini senza casa, quella che lascia aumentare a dismisura le liste d’attesa negli ospedali: una vera Repubblica non tollera le disuguaglianze, né la corruzione e gli scandali”.
Inevitabile, nell’ultima uscita da presidente dello Sinn Féin, il ricordo di Bobby Sands e di Martin McGuinness, storico combattente repubblicano e politico del movimento, per lunghi anni al parlamento nordirlandese, scomparso pochi mesi fa, a marzo.
Dopo il discorso di Adams, si fanno già i nomi per il futuro. Per la sua successione sono due gli identikit che circolano. Due donne, una di Dublino e l’altra di Belfast. La lotta è tra Mary Lou McDonald (capogruppo al parlamento di Dublino) e Michelle O’Neill, leader dello Sinn Féin a Belfast e nell’Irlanda del Nord.
@barbadilloit