Ho grande rispetto per la professionalità di Milena Gabanelli, per quel che ha fatto e per quel che farà. Ma le dico che io sono fiero di lavorare in quello che lei chiama con sprezzo lo sgabuzzino di Rainews24. Con articolo21 prima e nell’attività sindacale che svolgo, ho sempre sostenuto che a fare la differenza è il lavoro che facciamo, la professionalità che abbiamo, la passione che ci mettiamo, la correttezza che dimostriamo.
L’Avanti o L’Unità durante i periodi bui erano degli sgabuzzini lucenti di libertà e di autonomia. Io non avrei mai scambiato la mia libertà di espressione con 4 minuti quotidiani nel Tg1 di Minzolini dove la prescrizione veniva scambiata per assoluzione, per parlarci chiaro.
Cara Milena, gradirei lo stesso rispetto che io dimostro per te, per noi che facciamo il tuo stesso mestiere, molte volte da precari o con contratti di lavoro depotenziati mettendoci la tua stessa passione.
In piccoli sgabuzzini dell’informazione, più piccoli e più precari del nostro, ci stanno anche giornalisti di frontiera. Non era un piccolo sgabuzzino dell’informazione quello di Radio Aut di Peppino Impastato? O i fogli di provincia e di confine dove non c’è un editore a salvaguardarti dalle querele? Non sono piccoli sgabuzzini dell’informazione quelli dei giornalisti turchi imprigionati?
Continuerò a stare con fierezza nel mio sgabuzzino di libertà, sapendo che la differenza non lo fa il numero di spettatori che ti vede, ma la qualità che esprimi.
Sai che ti dico? Il nostro piccolo sgabuzzino sarebbe stato anche più bello con te, avrebbe potuto ingrandirsi con la qualità che tu sai esprimere. E sarebbe stata per te una bella sfida. Per te, che hai sempre detto che la qualità dell’informazione va ben oltre gli indici di ascolto. Forse insieme avremmo potuto vincere anche la tua sfida.
Un grande giornalista come Roberto Morrione (qualche giorno fa hai ricevuto il premio a lui dedicato) scelse lo sgabuzzino di Liberainformazione. Per lui era la squadra a contare. E da un’altra squadra, che era un magazzino ancora più piccolo di ora ma che si chiamava sempre Rainews24, è arrivato da te in distacco un collega, Sigfrido Ranucci.
Tu in questo nostro sgabuzzino di Rainews24 non ci hai nemmeno voluto metter piede. E t’assicuro che, nonostante meritassi di meglio per ciò che hai dato a questa azienda, ti ci saresti trovata bene. Insomma.
Noi abbiamo perso te e tu hai perso noi. E penso che a rimetterci sia stata te.
Buona fortuna, buon lavoro e tante buone cose.
Con immutata ammirazione!
*giornalista Rainews24