Tagli al finanziamento pubblico dei partiti e dipendenti a casa: è questa l’equazione scontata dopo gli ultimi orientamenti dell’esecutivo Letta. Nel Partito democratico, che ha il primato di dipendenti assunti tra tutte le forze politiche, tanti funzionari vedono il proprio posto a rischio.
“La situazione non è drammatica ma certo con la nuova legge sul finanziamento ai partiti (in discussione) non c’è alcuna garanzia di evitare una riduzione delle entrate e quindi sarà inevitabile un ridimensionamento dei costi strutturali e anche di costi del personale: il tesoriere del Pd, Antonio Misiani ha chiaramente spiegato che e’ giunta la stagione delle vacche magre.
“E’ ancora tutto da decidere. Va avviata una trattativa sindacale sia sui numeri” dei lavoratori che sarebbero a rischio che “sia sugli strumenti da adottare”. Insomma si prevede cassa integrazione o contratto di solidarieta’ per i dipendenti democratici: alla fine saranno loro i primi a pagare amaramente il vento anticasta che soffia in Italia.