Cordiale: un termini che, forse, il barista non sente più da un pezzo. Sì, alcune etichette riportano ancora quella parola, d’origine francese, che indica un tipo di bevanda dall’altra gradazione alcolica, solitamente bevuta in piccole dosi a fine pasto.
Piccole, come le bustine con scritto “Esercito Italiano” che, per decenni, hanno accompagnato il periodo di leva di milioni di italiani e che oggi stanno scomparendo. Sì, la sospensione della leva ha portato via con sé, fra le altre cose, i riferimenti della quotidianità della vita militare, pasto in testa.
Vero, le attuali razioni sono state “progettate” agli inizi degli Anni Novanta ma, come le FFAA stesse ci insegnano, l’evoluzione di numero d’organico, equipaggiamento, armamento e formazione è continua ed è così che, se le sigarette MILIT appartengono ai ricordi lontanissimi, i “cordialini” sono forse gli ultimi ad essersi congedati o, forse, ad essere pronti ad andarsene. Infatti,
iniziano già a mancare dalle dotazioni di sopravvivenza dei piloti caccia; non è dato sapere se ci siano ancora nelle scorte della truppa o se siano già spariti tuttavia, per i “nostalgici” o per chi fosse interessato a provare il cordiale militare almeno una volta, il
sito internet dell’Istituto Farmaceutico Militare di Firenze vi dà questa occasione… insieme al leggendario cioccolato, forse ultimo perno del pasto da campo del soldato italiano.
Confermo. Lebustine di cordiale venivano distribuite alle sentinelle prima dei turni di guardia in polveriera e in caserma sulle altane.Ho prestato servizio di leva a Trento e anche con il cordiale la notte lassù era un freddo cane!