Tra (e contro) l’imbellettata ciurmaglia politically correct un corsaro coraggioso e socialisteggiante grida “le barricate in piazza le fai per conto della borghesia, che crea falsi miti di progresso”. È il j’accuse – populista e retrogrado, dicono i liberal – di Alessandro Catto, fondatore de “La Via Culturale” e blogger su Il Giornale, e del suo libro “Radical Chic. Conoscere e sconfiggere il pensiero unico globalista” (ed. La vela). Centosettanta pagine cadenzate in chicche da massimo cinque pagine, che, tacitiane e graffianti, mettono alla berlina i feticci cui il radical chic dominante è remissivo devoto. L’autore non risparmia nessuno degli assiomi del globalismo: dalla venerazione – anche e soprattutto rosso – del totem costituzionale, allo snobismo della “sinistra da salotto” (che grida al fascismo in assenza di fascismo, vedasi Fiano), alla sterilità del sistema culturale e universitario sessantottino – “anticonformismo capace di creare fasce di popolazione ancor più conformista di quella dell’Italia borghese che combattevano” -, alla sostituzione dei diritti sociali con quelli civili e, naturalmente, al bombardamento delle panzane geopolitiche che provano a legittimare l’ennesima aggressione imperialista. Il tutto accompagnato da echi beniani e odi al senso della comunità e a quell’Italia – “l’Italia delle sagre, con la passione per l’uomo forte, pure una certa Italia che un’idea di socialismo genuino e sbrigaccione ce l’ha sempre avuta, quella pane e salame, disabituata al sofismo o al solipsismo, bigotta nemmeno troppo (…). L’Italia da convertire, da deridere, dalla quale distaccarsi, quella odiata perché è giusto odiare, quella con la quale non bisogna restare soli, quella da sacrificare all’altare del Progresso” – che resiste e che per natura si oppone all’esterofilia e agli anglismi diffusi a macchia d’olio. Faites l’amour e faites la guerre!, quindi. E se a Starbucks preferite il longevo e nazionalpopolare bar con la Gazzetta dello Sport e i suoi profumi, questo è il prontuario che fa per voi.
* “Radical Chic. Conoscere e sconfiggere il pensiero unico globalista” di Alessandro Catto (ed. La vela)