• Home
  • Il Clan
  • Privacy Policy
  • Contatti
giovedì 12 Giugno 2025
No Result
View All Result
Barbadillo
  • Politica
    • Difesa
    • Grilleide
    • La Destra riparte da…
    • Tarantelle
  • Corsivi
  • Le interviste
  • Esteri
  • Economia
  • Cronache
  • Cultura
    • Artefatti
    • fedi e religioni
    • Fumetti
    • Libri
    • Musica
    • Ritratti non conformi
    • Sacro
    • Scuola/Questionario proustiano
    • Televisionando
  • Sport
    • Boxe
    • Figurine
    • Il raccattapalle
    • Pallone mon amour
    • Storie di Calcio
  • Scintill&digitali
  • Cinema
  • Parola ai lettori
Barbadillo
  • Politica
    • Difesa
    • Grilleide
    • La Destra riparte da…
    • Tarantelle
  • Corsivi
  • Le interviste
  • Esteri
  • Economia
  • Cronache
  • Cultura
    • Artefatti
    • fedi e religioni
    • Fumetti
    • Libri
    • Musica
    • Ritratti non conformi
    • Sacro
    • Scuola/Questionario proustiano
    • Televisionando
  • Sport
    • Boxe
    • Figurine
    • Il raccattapalle
    • Pallone mon amour
    • Storie di Calcio
  • Scintill&digitali
  • Cinema
  • Parola ai lettori
Barbadillo
Home Cronache

Difesa. Il generale Arpino: “Cosa cambia per l’Italia con l’aumento delle spese per la NATO”

by Marco Petrelli
23 Maggio 2017
in Cronache, Le interviste
0
Mario Arpino
Mario Arpino

“Trump lo ha “imposto” a Stoltenberg. Prima di lui avevano già tentato di farlo tutti i Presidenti degli Stati Uniti, da Eisenhover a Obama, ma con scarsissimo successo” risponde il generale Mario Arpino quando gli domandiamo quale sia il motivo per il quale la NATO abbia chiesto ai suoi membri di spostare l’ago della bilancia del PIL sul 2%. Da anni in Italia si parla di aumento degli stanziamenti militari, argomento che pare assumere particolare rilievo politico internazionale a pochi giorni ormai dal summit NATO del 25-27 maggio.

La NATO chiede ai paesi membri di portare le spese difesa al 2% del PIL. Perché?

“In realtà, il 2% è solo uno strumento per invitare gli Stati membri a fare di più. Non è il vero parametro finanziario, e nemmeno operativo, per definire l’incremento della capacità di difesa di ciascuno. Se, ad esempio, questo incremento fosse speso male, sarebbe molto difficile affermare che vengono incrementate operatività ed efficienza. Ciò per dire che, al di sopra di una soglia minima di equità distributiva dello sforzo (burden sharing), il vero parametro per misurare queste due grandezze è la “qualità” della spesa, non la “quantità”. Se, ad esempio, raggiungessimo il 2% solo aumentando gli stipendi ed i benefit per il personale, ma non l’addestramento, la manutenzione dei mezzi e l’acquisto di quelli nuovi, il vantaggio operativo sarebbe pari a zero. Sia per i membri, sia per l’intera Nato”.

navo-wereldwijd2E’ un impegno che tutti i Paesi possono assolvere?

“Anche questo è un dato solo teorico, che dice molto poco. Paradossalmente, la cosa andrebbe guardata in termini monetari, più che percentuali. In effetti, i Paesi, anche grandi, che hanno un Pil molto basso, possono trovarsi a pagare un contributo inferiore a quello di Paesi più piccoli, ma con Pil molto alto. In Europa, l’analisi dei dati porta quindi a risultati che a prima vista possono sembrare paradossali. Ad esempio la Grecia, le cui vicende di bilancio sono tragicamente note anche al nostro pubblico, ha già raggiunto il target del 2%, l’Italia è a metà strada e, aspetto peggiorativo, spende all’incirca il 70% delle risorse per il personale. Estonia, Polonia e UK, già rispettano questo target, la Francia, che non rispetta le regole di bilancio Ue, è abbastanza vicina, mentre la ricca Germania, con Pil molto alto, è, come noi o poco meno, piuttosto lontana. Ma sono conti molto difficili da fare, essendo le regole del bilancio Nato e quelle dei singoli Paesi membri assai poco omogenee”.

0,8-2%: in Italia la Difesa come ha reagito alle richieste NATO?

“L’Italia, in un quadro in cui si sta verificando un lieve (se non solo apparente) incremento del bilancio della Difesa, si è trovata a dover fare delle promesse sia alla Ue (Ue Global Strategy), sia, come è sempre accaduto da quando esiste, all’Alleanza. In effetti, un incremento c’è già stato, ma è “drogato” dalla presenza nel bilancio che viene presentato alla Nato delle pensioni provvisorie, della componente Carabinieri dedicata alla sicurezza interna del territorio (quella “combattente” – Msu, missioni all’estero, attività addestrative, paracadutisti del Tuscania, ecc., è circa un quinto della forza totale), di alcuni fondi che, senza passare dal bilancio ordinario, vanno direttamente all’industria per la Difesa. Se ci limitiamo all’esame della componente che va sotto il nome di Funzione Difesa (che è quella che direttamente influenza l’operatività reale), allora potremmo notare che, nella realtà, nel 2017 c’è stato un ulteriore, seppur lieve, allontanamento dall’agognato 2%. Ma l’impegno a risalire, seppur graduale, come tendenza certamente c’è ed è genuino”.

Da anni si parla di aumenti degli stanziamenti militari; perché abbiamo dovuto attendere che fosse Stoltenberg ha “imporli”?

Il Segretario Generale della NATO Jens Stoltenberg
Il Segretario Generale della NATO Jens Stoltenberg

“Non è che li abbia “imposti” Stoltemberg, che non ne avrebbe mai avuto la forza o i poteri. Ha solo svolto diligentemente il rito della richiesta, come hanno sempre fatto tutti i Segretari Generali da quando esiste la Nato. E’ stato Trump a “imporlo” a Stoltemberg. Prima di lui avevano già tentato di farlo tutti i Presidenti degli Stati Uniti, da Eisenhover a Obama, ma con scarsissimo successo. Ora lo ha detto Trump e, chissà perché, tutti corrono. Sebbene attraverso una serie di battute apparentemente scherzose, lo ha “ordinato” anche al nostro bravo, pacato e politicamente corretto Presidente del Consiglio. In effetti, il burden sharing era sempre rimasto pesantemente a sfavore degli Stati Uniti, bisogna pur ammetterlo…”

A pochi giorni dall’inizio dei lavori, quali pensa saranno i punti cardine del summit NATO? L’Italia con quale posizione e con quali, eventuali richieste si presenta?

“Il Segretario Generale Stoltemberg ha già anticipato per grandi linee quali saranno i temi in agenda a Bruxelles tra il 25 e il 27 maggio: contributo della Nato alla lotta antiterrorismo (dibattito fortemente richiesto dalla Polonia), legami transatlantici (questa volta sarà Trump a dover togliere ogni ombra circa la posizione degli Stati Uniti, dopo le strane dichiarazioni di inizio mandato) e partecipazione diretta della Nato alla lotta antiterrorismo (Iraq, Afghanistan, Siria). Anche la Libia e l’immigrazione (clandestina e non, sempre da downloaddistinguere) saranno temi di discussione certamente non secondari. L’Italia è coinvolta direttamente, assai più della maggioranza degli altri Stati membri, in ciascuno di questi temi di discussione, e dispone anche di posizioni di forza, sempre che le voglia e riesca a farle valere. Pur senza partecipare direttamente a situazioni di combattimento, come numero di partecipanti in termini di presenza, addestramento e sorveglianza in Afghanistan Iraq, Libano e Mediterraneo è certamente tra gli attori principali, e questo certamente compensa e supera qualsiasi discorso contabile sulle percentuali del Pil. Tuttavia, come sempre in ciascun summit, non è il caso di attendersi grandi novità o strepitosi successi. Nella Nato, vige la regola dell’unanimità del consenso, e sarà giocoforza sfumare le posizioni maggiormente assertive. Solo Trump – tutti sanno che è “politicamente scorretto” – si sentirà esonerato dal farlo”.

@barbadilloit

@marco_petrelli

Marco Petrelli

Marco Petrelli

Marco Petrelli su Barbadillo.it

Visualizzazioni: 0
Tags: burden sharingdifesaitalianatoStoltenbergtrump

Related Posts

Segnalazione. Per gli specialisti la modernità porta guai: ora studiano come ricreare le città

Segnalazione. Per gli specialisti la modernità porta guai: ora studiano come ricreare le città

12 Giugno 2025
Arte rarefatta di Evola e suoi saggi consigli a un ventenne del ’72

Arte rarefatta di Evola e suoi saggi consigli a un ventenne del ’72

11 Giugno 2025

Arriva un libro a fumetti dal sindacalismo rivoluzionario all’Ugl

Parla Massimo L’Andolina: dalla Calabria al Circolo Polare

Magenta, 4 giugno 1859. Quando bersaglieri e legionari festeggiarono la vittoria e si gemellarono

“Limonov incoraggiava Putin a intervenire nell’Ucraina orientale già nel 2014”

No italiano al piano pandemico Oms, ma resta tabù l’omeopatia

Lodigiani in fermento per un devastante progetto agrovoltaico

“Foibe, in Friuli Venezia Giulia il Pci preferì l’ideologia comunista alla difesa dell’italianità”

Più letti

  • “C’è ancora domani”, tutte le sbavature nel film di Cortellesi

    “C’è ancora domani”, tutte le sbavature nel film di Cortellesi

    0 shares
    Share 0 Tweet 0
  • La polemica. Al film della Cortellesi preferiamo l’epopea della Magnani in “Onorevole Angelina”

    0 shares
    Share 0 Tweet 0
  • Salviamo il Comandante Todaro: mito e realtà di un eroe italiano (senza buonismo)

    0 shares
    Share 0 Tweet 0
  • In “The Penitent” di Barbareschi la religione è nel mirino degli lgbt

    0 shares
    Share 0 Tweet 0
  • La vita romanzesca di Edda Ciano Mussolini tra amore, odio e perdono

    0 shares
    Share 0 Tweet 0

Seguici su Facebook

Siti amici

  • 10 righe dai libri
  • Appennini di Gian Luca Diamanti
  • Arianna Editrice
  • Associazione Eumeswil Firenze
  • Calcio e statistiche
  • Diretta.it
  • Eclettica edizioni
  • Finanza Sexy
  • Hamelin Prog – Progressive Rock Magazine
  • Il blog di Roberto Perrone
  • Il diario del gigante Paolo Isotta
  • L'eminente dignità del provvisorio
  • linkiesta
  • melascrivo
  • Polémia
  • Rivista Visio
  • SilviaValerio.it
  • Storia in rete
Facebook Twitter Instagram

“All’orizzonte di quell’oceano ci sarebbe stata sempre un’altra isola, per riparsi durante un tifone, o per riposarsi e amare”.
Hugo Pratt

Barbadillo è un laboratorio di idee nel mare del web che, a differenza d’altri, non naviga a vista. Aspira ad essere un hub non conformista, un approdo libero nel quale raccogliere pensieri e parole e dove donne e uomini in marcia possono fermarsi a discutere insieme di politica, ecologia, musica, film, calcio, calci, pugni e rivoluzione.

Ultimi articoli

Riviste. Il nuovo Diorama Letterario: Tarchi analizza gli “Anni distruttivi”

Arriva il nuovo numero di Diorama Letterario (rivista di Marco Tarchi)

12 Giugno 2025
Mostre. A Genova (fino al 15 giugno) l’esposizione “I 16 Eroi di Premuda”

Mostre. A Genova (fino al 15 giugno) l’esposizione “I 16 Eroi di Premuda”

12 Giugno 2025
Segnalazione. Per gli specialisti la modernità porta guai: ora studiano come ricreare le città

Segnalazione. Per gli specialisti la modernità porta guai: ora studiano come ricreare le città

12 Giugno 2025

Ultimi commenti

  • pasquale ciaccio su La stanza dell’ospite. I “buoni” che censurano i fatti, se li urtano
  • Roberto Rossi su Il ricordo. Giuseppe Del Ninno intellettuale libero tra cinema e Nuova Destra
  • Guidobono su La stanza dell’ospite. I “buoni” che censurano i fatti, se li urtano
  • Guidobono su Voglia di diventare genitori, oltre la crisi demografica
  • Guidobono su Voglia di diventare genitori, oltre la crisi demografica
  • Guidobono su Voglia di diventare genitori, oltre la crisi demografica
  • Sandro su Segnalazione. Le Parigi di Drieu La Rochelle nel saggio edito da Bietti

with by amdotcom

No Result
View All Result
  • Politica
    • Difesa
    • Grilleide
    • La Destra riparte da…
    • Tarantelle
  • Corsivi
  • Le interviste
  • Esteri
  • Economia
  • Cronache
  • Cultura
    • Artefatti
    • fedi e religioni
    • Fumetti
    • Libri
    • Musica
    • Ritratti non conformi
    • Sacro
    • Scuola/Questionario proustiano
    • Televisionando
  • Sport
    • Boxe
    • Figurine
    • Il raccattapalle
    • Pallone mon amour
    • Storie di Calcio
  • Scintill&digitali
  • Cinema
  • Parola ai lettori
Questo sito utilizza cookie per fornirti la migliore esperienza di navigazione. Se continui nella navigazione acconsenti all'uso dei cookie.OkLeggi di più