Matteo Renzi sfida i sovranisti sul loro terreno e prova a contendere l’egemonia culturale su terreni come il patriottismo e l’identità. Almeno questo è quanto emerge dall’analisi dei temi trattati nella convention del Lingotto, dove l’ex premier ha fatto proprie le suggestioni del suo intellettuale di riferimento, Giuliano da Empoli, parlando di “patria”, “identità”, “famiglia”, “sicurezza”. La svolta emerge da una intervista di Gabriella Colarusso all’intellettuale su Pagina99 e indica il distacco di Renzi dai temi della sinistra tradizionale, lusingata invece con l’enumerazione delle leggi approvate per i diritti civili.
Chi è Giuliano da Empoli?
Giuliano da Empoli, sociologo, economista e scrittore, “è nato a Parigi, ha vissuto a Bruxelles, studiato a Roma e lavorato a Venezia e a Firenze”. Vive a Parigi, è stato assessore alla cultura a Firenze con Renzi sindaco. Ecco le tesi politiche dello studioso, già autore del saggio “Obama, la politica nell’era di Facebook” (2008).
Immigrazione minaccia le comunità
“Un po’ dappertutto in Occidente le persone hanno, in diversi modi, la sensazione di aver perso il controllo della loro esistenza. Per ragioni economiche, ma non solo. Per il fenomeno dell’immigrazione, vissuto come una minaccia alla propria comunità. In questo le analisi di Bersani e Renzi coincidono, le risposte sono diverse”.
Populisti? No reazionari
“Li definirei reazionari più che populisti, rispondono alla pura con la chiusura delle frontiere, dei mercati, ergendo muri. Rispetto a questo la sinistra non può più limitarsi a dire: non avete capito nulla. Bisogna rendere di nuovo sicuro conveniente e attraente l’idea dell’apertura”.
Mantenere le frontiere
“La sfida è non mettere in opposizione, come spesso è stato fatto, l’apertura all’esterno con la tutela e la valorizzazione delle proprie radici. L’unico modo per continuare ad aprire è quello di essere sicuri della nostra identità. Dico di più: l’apertura presuppone il mantenimento delle frontiere.(…) Se non sei in grado di regolare le tue frontiere, non riesci nemmeno a gestire l’accoglienza, perché viene meno il riferimento di sicurezza al quale la tua comunità guarda”.
Identità
“Tutelare, insieme alle altre, anche le identità della maggioranza”.