Il governo Letta ha mantenuto la promessa sull’Imu: è stata sospesa la prima rata della iniqua tassa sulla prima casa, prevista per il mese di giugno. E’ un punto qualificante dell’esecutivo Pd-Pdl, ma è soprattutto un cavallo di battaglia della destra.
Bene ha scritto Marcello Veneziani su Il Giornale quando ha nella sua rubrica sintetizzato il valore che gli italiani laboriosi attribuiscono alla propria abitazione, quella acquistata con sacrificio, dopo aver sopportato il peso di mutui con l’unico pensiero di dare un tetto alla propria famiglia e ai propri figli. “Uno – scrive Veneziani – si costruisce la casa con le sue mani, ci mette tutti i suoi risparmi, il sangue e il sudore, è l’impresa della vita sua”.
Da qui viene lo scrittore inizia una riflessione sull’angoscia che ha portato il muratore siciliano Giovanni Guarascio a compiere un gesto estremo: “Poi – prosegue Veneziani – ci va ad abitare con la sua famiglia, i suoi affetti, le sue cose più care. Poi perde il lavoro, non lo prende più nessuno come manovale, troppo vecchio. Non ha più soldi, non riesce a mantenere agli studi sua figlia. Per un debito di diecimila euro, dico diecimila, con una banca, lo sfrattano da casa sua, sua fin dentro le fondamenta, e l’aggiudicano a uno che si chiama, vedi caso, Sciagura. Gli tolgono le chiavi, lui è disperato, si sente uscire pazzo, però non uccide nessuno, alla fine si dà fuoco in mezzo ai suoi cari. La storia di Giovanni Guarascio da Vittoria è la drammatizzazione, come ne li cunti siculi, della tragedia di un popolo: la perdita della Casa. Gli italiani, popolo casalingo per eccellenza, che tutto ha investito sulla casa, intesa come affetti e solidità, cioè familismo immobiliare, il popolo più proprietario di case al mondo, si vede strappato dal suo bene principale, la sua Tana. Tasse sulla casa, ipoteche, pignoramenti e sfratti, crollano le vendite ma vendi casa per pagare i debiti o per offrire quel capitale alla speculazione finanziaria… Piovono bombe sulle case. Cioè sulla famiglia, architrave d’Italia. Perciò Giovanni il muratore ci tocca il cuore: sacrifica la vita sua al bene più sacro e più tangibile, il Punto Fermo. Non puoi togliere a un uomo casa e lavoro, minargli la famiglia e pretendere che lui dica: che ci vuoi fare, è il trend globale, così va il mercato”.
Ecco allentando la morsa del fisco dalla prima casa la politica ha ripreso ad avere un approccio non coercitivo con i propri cittadini. Ma la strada per riconquistare la giusta autorevolezza è lunga. La politica la deve percorrere arrivando fino in fondo, alla ridefinizione del rapporto tra Italia ed Europa, riaffermando la sovranità e l’autonomia della politica nazionale nel disegnare il destino del proprio popolo.