• Home
  • Il Clan
  • Privacy Policy
  • Contatti
martedì 31 Gennaio 2023
No Result
View All Result
Barbadillo
  • Politica
    • Difesa
    • Grilleide
    • La Destra riparte da…
    • Tarantelle
  • Corsivi
  • Le interviste
  • Esteri
  • Economia
  • Cronache
  • Cultura
    • Artefatti
    • fedi e religioni
    • Fumetti
    • Libri
    • Musica
    • Ritratti non conformi
    • Sacro
    • Scuola/Questionario proustiano
    • Televisionando
  • Sport
    • Boxe
    • Figurine
    • Il raccattapalle
    • Pallone mon amour
    • Storie di Calcio
  • Scintill&digitali
  • Videogames
  • Parola ai lettori
Barbadillo
  • Politica
    • Difesa
    • Grilleide
    • La Destra riparte da…
    • Tarantelle
  • Corsivi
  • Le interviste
  • Esteri
  • Economia
  • Cronache
  • Cultura
    • Artefatti
    • fedi e religioni
    • Fumetti
    • Libri
    • Musica
    • Ritratti non conformi
    • Sacro
    • Scuola/Questionario proustiano
    • Televisionando
  • Sport
    • Boxe
    • Figurine
    • Il raccattapalle
    • Pallone mon amour
    • Storie di Calcio
  • Scintill&digitali
  • Videogames
  • Parola ai lettori
Barbadillo
Home Cultura

Il caso. È iniziata la guerra alla “post-verità”. Più bavaglio per tutti?

by Emanuele Mastrangelo
5 Gennaio 2017
in Cultura
0

post-verita_675-675x275È iniziata. In realtà la tendenza era cominciata già qualche tempo fa, sui siti d’informazione russi: poteva infatti capitare che cliccando tanto “Sputnik” (l’ex “RIA Novosti”) quanto “RT” comparisse la famigerata schermata bianca con il lucchetto rosso. “La connessione non è privata. Gli autori di un attacco potrebbero cercare di rubare le tue informazioni (ad esempio password, messaggi o dati della carta di credito)”. Era cominciata dunque coi siti d’informazione russi, quelli già marchiati dai siti “d’informazione” occidentali (virgolette d’obbligo) come “non attendibili” o “di propaganda”. Quelli che il parlamento europeo aveva “deplorato” per fornire “supporto ai movimenti anti-europei”. Dunque, nessuno o quasi s’era preoccupato. Aveva protestato Giulietto Chiesa, ma la cosa era finita là.

I siti di bufale italiani

Era continuata poi coi siti di “bufale”: “Il GioMale”, “Il Fatto Quotidaino”, “24News”. E c’era chi aveva plaudito, soprattutto perché questi siti diffondevano panzane populiste (nel senso deteriore del termine) contro gli immigrati, contro la ca$ta, contro i vaccini eccetera. Erano prove generali, perfettamente riuscite.

Il tre gennaio 2017, nell’anniversario dell’inizio della dittatura fascista in Italia, scopriamo che una tendenza di ben altra pasta – e con ben altri scopi etici – è stata fondata. Anche questa annunciata da discorsi pubblici, come quelli del presidente dell’antitrust (un “garante” quindi in teoria neutrale politicamente) Pitruzzella. Oggi, se provate a linkare in un social network un contenuto sgradito alle classi dominanti, per esempio su Facebook, potreste trovarvi questa spiacevole schermata:

foto1

Naturalmente non succede sempre. Nell’età della dittatura orwelliana, esattamente come in “1984” puoi andare avanti vent’anni senza essere molestato dalla psicopolizia oppure essere arrestato, torturato e vaporizzato non appena staccato il pennino sulla carta dopo aver scritto “abbasso il Grande Fratello”. È una strategia di logoramento psicologico che permette di controllare la dissidenza meglio e in maniera meno dispendiosa in uomini e mezzi.

Stamattina Facebook è un cimitero di link non pubblicati, di pagine che danno un “possibile problema”, di captcha richiesti per accedere a questo o quel sito.

foto2Guardacaso, tutte accomunate da un leitmotiv: sono pagine non allineate alla narrazione ufficiale. Quella pro-Europa, pro-liberismo, pro-“diritti civili”, anti-russa, anti-Assad eccetera. Quelle accusate, in una parola omnicomprensiva come “psicoreato”, di diffondere “post-verità”. Ovvero una verità alternativa alla narrazione ufficiale, alla falsa coscienza imposta dalle classi dominanti a quelle subalterne: il sito di Maurizio Blondet, per esempio o un contenuto sui combattenti anti-ISIS. Perfino il sito della rivista cui collaboro – una rivista di storia d’inchiesta, non una fabbrica di bufale sugli immigrati o sui vaccini – per la prima volta da 15 anni è stato temporaneamente inibito dall’accesso con una schermata d’allarme da Google.

foto3

Non è una vera e propria censura. È una forma di mobbing legalizzato, con il quale si scoraggia l’accesso ai visitatori occasionali o a quello che ha fretta o che ha paura di truffe o virus informatici. Non si censura, semplicemente si rende difficoltoso accedere ai contenuti. Difficoltoso ma non impossibile. La foglia di fico della “libertà d’espressione garantita” viene sempre lasciata. Puoi parlare nel vasto mare di internet, ma sempre più puoi farlo solo in una camera imbottita.

L’ondata reazionaria delle classi dominanti è iniziata. Fino a sei mesi fa parlare di “poteri forti”, di “nuovo ordine globale” o di “congiura mondialista” era derubricato a “gombloddismoh” e ridicolizzato. Dopo le legnate prese in Gran Bretagna con la Brexit e peggio ancora negli USA con la sconfitta della Clinton, hanno dovuto gettare la maschera. A reti unificate, gli esponenti delle classi dominanti hanno sparato a zero contro la “post-verità”, ovvero la possibilità che le classi subalterne possano attingere a fonti di informazione differenti da quelle autorizzate, allineate e coperte. In Europa, roccaforte della tecnocrazia, e nell’establishment americano appena ripresosi dallo choc dell’elezione di Trump, è stato un unanime coro contro il popolo che si informa e vota contro le aspettative di chi comanda. Dopo il tracollo di Renzi sul referendum, il rischio di un effetto domino su Francia e perfino Germania è diventato troppo realistico. E dunque, giù la maschera. Dagli di censura. Perfino l’alfiere della globalizzazione George Soros è uscito da dietro le quinte direttamente sul palcoscenico, sponsorizzando una organizzazione di “monitoraggio” su internet. Naturalmente tutto ciò verrà fatto per “il nostro bene”: evitare “virus informatici”, “phishing”, “truffe telematiche”, limitando i “contenuti non sicuri, vietati dalle linee guida della comunità”, linee guida inintelligibili ma sulle quali c’è un continuo invito a informarsi (o almeno, a provarci…) e che senza dubbio sono all’insegna “della missione di rendere il mondo più aperto e connesso”.

La tirannide della reazione è iniziata.

@barbadilloit

Emanuele Mastrangelo

Emanuele Mastrangelo

Emanuele Mastrangelo su Barbadillo.it

Tags: 1984brexitbufalecensuraclassi dirigenticlassi dominanticlintonestablishmenteuropafacebookGiulietto ChiesagombloddohinternetMaurizio Blondetmondialismoorwellpost-veritàRia novostiRTrussiaSputniktrump

Related Posts

La Chiesa, la fede e i falsi moralisti-moralizzatori

La Chiesa, la fede e i falsi moralisti-moralizzatori

29 Gennaio 2023
Segnalibro. L’occulto e l’insolito quotidiano della nostra coscienza

Segnalibro. L’occulto e l’insolito quotidiano della nostra coscienza

28 Gennaio 2023

I nuovi romanzieri? A Torino arriveranno dalle case popolari

Riviste. Il nuovo numero di “Partecipazione” tra sindacato, corpi intermedi e Mare nostrum

“La società senza dolore” e l’uomo che rifugge dalla realtà (e dalla vita)

Musei. Perché visitare l’Istituto Storico e di Cultura dell’Arma del Genio

Lo scrittore Sandro Marano: “Vi spiego la forza della poesia”

Il “Cristianesimo giovanneo” secondo Silvano Panunzio

Le categorie del ‘politico: Stato, politica e sovranità nel pensiero di Carl Schmitt

Più letti

  • L’intervista.  Goikoetxea: “Il fallo su Maradona? La mia croce”

    L’intervista. Goikoetxea: “Il fallo su Maradona? La mia croce”

    0 shares
    Share 0 Tweet 0
  • Il caso. L’errore di restituire i marmi dei Musei Vaticani alla Grecia

    0 shares
    Share 0 Tweet 0
  • Segnalibro. “Eurasia” e l’attuale ciclo politico dell’Europa

    0 shares
    Share 0 Tweet 0
  • Difesa. La memoria del cordiale in bustina (simbolo di un’Italia che non c’è più)

    33 shares
    Share 33 Tweet 0
  • Fenomeno Cognetti, le otto montagne in ciascuno di noi

    0 shares
    Share 0 Tweet 0

Seguici su Facebook

Siti amici

  • 10 righe dai libri
  • Appennini di Gian Luca Diamanti
  • Arianna Editrice
  • Associazione Eumeswil Firenze
  • Calcio e statistiche
  • Diretta.it
  • Eclettica edizioni
  • Finanza Sexy
  • Hamelin Prog – Progressive Rock Magazine
  • Il blog di Roberto Perrone
  • Il diario del gigante Paolo Isotta
  • L'eminente dignità del provvisorio
  • linkiesta
  • melascrivo
  • Polémia
  • Rivista Visio
  • SilviaValerio.it
  • Storia in rete
Facebook Twitter Instagram

“All’orizzonte di quell’oceano ci sarebbe stata sempre un’altra isola, per riparsi durante un tifone, o per riposarsi e amare”.
Hugo Pratt

Barbadillo è un laboratorio di idee nel mare del web che, a differenza d’altri, non naviga a vista. Aspira ad essere un hub non conformista, un approdo libero nel quale raccogliere pensieri e parole e dove donne e uomini in marcia possono fermarsi a discutere insieme di politica, ecologia, musica, film, calcio, calci, pugni e rivoluzione.

Ultimi articoli

Storiedi#Calcio. Addio a Vito Chimenti il bomber della “bicicletta”

Storiedi#Calcio. Addio a Vito Chimenti il bomber della “bicicletta”

30 Gennaio 2023
Idee (di G. Conte). Se la cultura costruisce ponti tra Europa e mondo arabo

La geopolitica del Mediterraneo priorità patriottica

30 Gennaio 2023
Anniversari. Il Bloody Sunday dei patrioti che lottavano per essere irish, liberi e cattolici

Bloody Sunday, il dolore che non passa

30 Gennaio 2023

Ultimi commenti

  • Guidobono su Gabriele Adinolfi e l’epilogo politico della destra radicale
  • Tullio Zolia su Il punto (di M.Veneziani). Le ragioni dell’anticonformismo (anche) al tempo del governo Meloni
  • Guidobono su Il punto (di M.Veneziani). Le ragioni dell’anticonformismo (anche) al tempo del governo Meloni
  • Guidobono su Gabriele Adinolfi e l’epilogo politico della destra radicale
  • Guidobono su Giornale di Bordo. Il boss Matteo Messina Denaro tra vaccini e uso del bancomat
  • Guidobono su Gabriele Adinolfi e l’epilogo politico della destra radicale
  • Ferna. su Gabriele Adinolfi e l’epilogo politico della destra radicale

with by amdotcom

No Result
View All Result
  • Politica
    • Difesa
    • Grilleide
    • La Destra riparte da…
    • Tarantelle
  • Corsivi
  • Le interviste
  • Esteri
  • Economia
  • Cronache
  • Cultura
    • Artefatti
    • fedi e religioni
    • Fumetti
    • Libri
    • Musica
    • Ritratti non conformi
    • Sacro
    • Scuola/Questionario proustiano
    • Televisionando
  • Sport
    • Boxe
    • Figurine
    • Il raccattapalle
    • Pallone mon amour
    • Storie di Calcio
  • Scintill&digitali
  • Videogames
  • Parola ai lettori
Questo sito utilizza cookie per fornirti la migliore esperienza di navigazione. Se continui nella navigazione acconsenti all'uso dei cookie.OkLeggi di più