La ricorrenza dei settant’anni del Msi (26 dicembre 1946) ci riporta alla memoria la vicenda dei 24 ragazzi di «Curra di Mare» (località vicina alla cittadina di Menfi in provincia di Agrigento), che si colloca nella cosiddetta stagione dell’antifascismo militante e che prese vita, a seguito di importanti risultati elettorali riscossi dal «Movimento Sociale Italiano», nei primi anni settanta. Dal 1969, infatti, alla guida del partito era tornato Giorgio Almirante e si concretizzarono nel giro di poco tempo le condizioni per la nascita della «Destra Nazionale». L’ingresso all’interno di un «fronte articolato anticomunista» della componente monarchica e di importanti esponenti delle forze armate assieme al malessere di una «maggioranza silenziosa» di elettori centristi scontenti delle politiche portate avanti dal Governo, consentirono un’imprevista avanzata (alle amministrative del 13 giugno 1971 [16,3%] e alle politiche del 7 maggio 1972 [8,3% alla Camera e 9,2% al Senato]) in termini di consenso del partito della Destra. Dinanzi a percentuali di tutto rispetto (16,3% del 1971 e 8,3% del 1972) venne strumentalmente mossa, da parte della «Procura generale di Milano», una richiesta di autorizzazione a procedere alla «Camera dei Deputati» (venne trasmessa subito dopo il 7 maggio 1972) nei confronti del segretario del Msi-Dn Almirante, in funzione della celebre «Legge Scelba» (n. 645 del 20 giugno 1952) che interveniva sulla ricostituzione del partito fascista. Anche sul piano locale si tentò, in quei mesi, di criminalizzare qualsiasi iniziativa del Msi-Dn.
Il campo del FdG della Federazione di Palermo nel 1972
Un’imponente battage mediatico, posto in essere da parte della stampa nazionale di sinistra (con tanto di titoli in prima pagina), aveva spinto, infatti, la «Questura di Agrigento» ad intervenire per sgombrare un campo estivo, organizzato (dal 25 luglio al 31 luglio 1972) dal «Fronte della Gioventù» della Federazione provinciale di Palermo. A dire il vero nei primi giorni i giovani militanti del Msi girarono tranquillamente per la cittadina, facendo il bagno e la pesca subacquea (il campo-base era in una zona balneare) e andando a consumare i pasti in uno dei ristoranti sito, tra l’altro, a due passi dalla locale caserma della guardia di finanza. Il campo era stato inaugurato con l’alzabandiera dal presidente del gruppo del Msi all’Assemblea Regionale Siciliana e le attività prevedevano diverse conferenze. Iniziarono, infatti, con un’incontro tenuto da Dino Grammatico sulla crisi dell’autonomia regionale e continuarono con altre relazioni dei deputati nazionali Macaluso e Lo Porto e dei consiglieri regionali Tricoli e Virga sulla riforma sanitaria e doveva concludersi con una conferenza sul patrimonio artistico. Se nonché nel tardo pomeriggio del 29 luglio le forze di polizia e dell’Arma dei Carabinieri, agli ordini del Questore sgombravano, tra le ovvie proteste sia dei ragazzi che di alcuni dirigenti provinciali e regionali del Msi presenti sul posto, il campo. Durante le concitate fasi dello sgombero, avvenute anche attraverso l’utilizzo di un bulldozer per sbarazzarsi velocemente delle tende e delle attrezzature, alcuni giovani riportarono delle ferite e vennero successivamente soccorsi da alcune famiglie del luogo. I 24 giovani vennero tutti denunciati all’autorità giudiziaria. Paradossalmente a cose avvenute buona parte della popolazione di Menfi con attestati diretti e, soprattutto, 4 consiglieri comunali della Dc inviarono dei telegrammi al «Ministro dell’Interno», dando la piena solidarietà ai giovani militanti del «Fronte della Gioventù» e sostenendo che si era trattato solo di un piano comunista per sobillare e montare l’opinione pubblica contro la loro presenza. I giornali di sinistra continuarono, nonostante il campo fosse stato sgombrato, a sostenere la tesi che i 24 giovani si stavano addestrando militarmente su indicazione dei vertici del Msi-Dn. La vicenda ebbe una risonanza nazionale e fu, pertanto, oggetto di interrogazioni parlamentari, provenienti sia dal gruppo del Msi-Dn che del Pci ed il 2 agosto del 1972 si svolse una seduta alla «Camera dei Deputati» dove il «Sottosegretario agli Interni» del tempo tentò, non senza difficoltà, di spiegare cosa fosse realmente accaduto.
Il Msi rompeva equilibri di sistema
Chiaramente la vicenda, ormai totalmente dimenticata, dei ragazzi di «Curra di Mare» s’inquadrava in qualcosa di più grande di loro e che vedeva minacciare l’esistenza, sul piano giuridico, di un partito che aveva sposato le regole democratiche, ma che in quel preciso frangente stava potenzialmente “rompendo”, con la sua imprevista crescita elettorale, quegli equilibri ormai consolidati che stavano per definire quel «compromesso storico» di fatto già alle porte.
*Presidente del Centro Studi Dino Grammatico