
Il governo di Paolo Gentiloni arriverà al panettone e pure alla colomba. La promozione dei renziani del cerchio magico Luca Lotti e Maria Elena Boschi, tra gli strateghi del flop referendario è il segnale della continuità tra l’esecutivo dell’ex sindaco di Firenze e quello licenziato dal presidente Mattarella, con una sostanziale conferma dei componenti del precedente gabinetto di governo. In più all’istruzione arriva la pro-gender Valeria Fedeli, scatenando le ire di Manif Italia e di Generazione Famiglia. Angelino Alfano agli Esteri è un rebus, Marco Minniti all’Interno l’unica scelta di competenza e qualità.
Le difficoltà economiche ed europee
Le ricette del governo Renzi sono state sul piano economico ed occupazionale un vero flop. Lo Jobs Act? Un fuoco di paglia. Adesso i nodi vengono al dunque, facendo risaltare l’inquietudine sociale dei giovani e dei non garantiti, che in Usa, Austria e Francia votano i partiti patriottici o populisti.
L’occasione per i sovranisti
Se i movimenti sovranisti italiani sapranno sfruttare le debolezze di questo esecutivo, a livello interno e internazionale – Gentiloni su Ucraina e Siria dovrà confrontarsi con due dossier finora sottovalutati – ci sarà spazio per il consolidamento di una forte opposizione sociale. Resta il rebus della legge elettorale, ma una alleanza tra centrodestra e sovranisti è indispensabile con qualsiasi meccanismo per ambire a una maggioranza parlamentare. Per questo conteranno programmi e ampliamento del blocco sociale: oltre agli esclusi della globalizzazione, è indispensabile elaborare una piattaforma per il mondo del commercio e dell’impresa, oltre che una attenzione particolare per il settore agricolo (messo in ginocchio anche dalle sanzioni alla Russia).
Un esecutivo patriottico: come costruirlo?
Se l’area sovranista sarà capace di guidare, nei mesi nuvolosi del governo Gentiloni, un dialogo sociale per allargare il perimetro sociale di riferimento, l’opzione di un governo competente e patriottico per l’Italia non sarà più una chimera.